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Windows 10, cos'è la nuova scheda Uso del dispositivo

In una beta di Windows 10 spunta una nuova funzione, ma nessuno capisce a cosa serva realmente.

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Fonte: charnsitr / Shutterstock

Microsoft potrebbe presto introdurre una nuova funzione in Windows 10: si chiama “Device Usage“, in italiano “Uso del dispositivo“. Tale funzione è infatti da poco comparsa nell’ultima versione beta del sistema operativo, che non è distribuita al grande pubblico ma solo agli utenti iscritti al Windows Insider Program.

La nuova funzione aveva già fatto una rapida apparizione in una beta a febbraio, ma in una forma diversa: come schermata iniziale che appariva subito dopo l’istallazione di Windows 10. Adesso, invece, Uso del dispositivo è diventata una scheda a sé stante all’interno delle impostazioni del sistema. Posizione a parte, però, le due schede sono identiche e non è ancora chiaro al 100% a cosa possano servire. Si tratta infatti di una sorta di personalizzazione del sistema operativo, che potrebbe però limitarsi a pochi dettagli senza sconvolgere l’esperienza d’uso dell’utente. I tester che l’hanno già ricevuta, infatti, non hanno ancora ben capito cosa cambi selezionando una opzione oppure un’altra all’interno di Device Usage.

Uso del dispositivo: di cosa si tratta

Nell’ultima build distribuita da Microsoft ai beta tester di Windows 10 è comparsa, all’interno della scheda “Personalizzazione“, questa nuova schermata.

In cima alla nuova finestra compare la sua descrizione: “Ottieni suggerimenti personalizzati su strumenti e servizi, basati su come prevedi di usare il dispositivo“. Subito sotto compare un toggle di scelta: “Permetti a Windows di usare questi dati per creare esperienze personalizzate“. Ancora sotto sei possibili scelte:

  • Gaming
  • Famiglia
  • Creatività
  • Scuola
  • Divertimento
  • Lavoro

L’utente può scegliere una o più opzioni.

A cosa serve Uso del dispositivo

Stando a quanto dice la stessa Microsoft all’interno della nuova scheda, quindi, Uso del dispositivo servirebbe solo a comunicare a Microsoft a quali tipi di strumenti e servizi siamo maggiormente interessati. Quali siano le conseguenze di queste scelte, però, non è ancora chiaro a nessuno.

Inizialmente si era ipotizzato (o meglio: sperato) che scegliere un preciso profilo di utilizzo del computer avrebbe portato ad una ottimizzazione automatica del sistema operativo finalizzata a migliorare prestazioni ed esperienza utente con le app connesse a tale profilo.

Questa ipotesi è durata molto poco, mentre ne è spuntata presto un’altra: scegliendo un profilo non si farebbe altro che comunicare a Microsoft quale tipo di pubblicità sarebbe verosimilmente più adatta a noi. Per questo non manca chi ritiene che tale opzione debba essere spostata all’interno delle opzioni sulla privacy di Windows 10.

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