SCIENZA

Rischio nuovi shock climatici dopo la perdita di alberi causata dall'uragano in Carolina

Allarme shock climatico a causa dell'abbattimento degli alberi dovuto all'uragano Helene: in una città la popolazione teme nuovi fenomeni meteorologici estremi

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In Carolina del Nord, negli Stati Uniti, è allarme shock climatico per le conseguenze derivanti dall’abbattimento degli alberi da parte degli uragani. Senza piante, aumentano i rischi per l’ambiente e anche per la popolazione.

Gli alberi abbattuti dal cambiamento climatico

L’uragano Helene ha lasciato la città di Asheville, e le sue zone circostanti, particolarmente vulnerabili agli impatti dei cambiamenti climatici, dopo aver abbattuto migliaia di alberi che finora offrivano protezione da inondazioni, incendi e ondate di calore. Il danno subito dalla vegetazione nella regione degli Appalachi meridionali è stato straordinario, in particolare nelle aree rurali a ovest della Carolina del Nord, dove la tempesta ha colpito con venti a 100 miglia orarie e piogge torrenziali che hanno devastato oltre 400.000 acri di bosco.

Il fenomeno è stato aggravato da un temporale precursore che ha saturato il suolo di pioggia per giorni, prima che Helene arrivasse, indebolendo ulteriormente le radici degli alberi. L’uragano ha ridotto in macerie intere montagne, abbattendo massicciamente la vegetazione.

L’analisi degli esperti ha definito il danno agli alberi come “straordinario e umiliante”. Il problema è particolarmente grave nelle aree urbane come Asheville, dove la perdita di alberi ha reso la città più esposta a futuri disastri climatici. Il centro, che negli ultimi anni aveva visto un notevole aumento della popolazione (cresciuta del 10% dal 2008 al 2018), già soffriva una riduzione della copertura arborea. Adesso i numerosi servizi ecosistemici che gli alberi forniscono sono ancora più provati, come la gestione delle acque piovane, il raffreddamento urbano, il sequestro del carbonio e la protezione dalla polvere atmosferica.

Non tutti gli alberi hanno subito gli stessi danni, però: secondo un’analisi condotta da esperti locali, piante come le querce rosse e i pini bianchi orientali sono stati i più vulnerabili, con un tasso di abbattimento del 43%, forse a causa del maggiore peso della chioma durante le forti raffiche di vento.

Ripercussioni della mancanza di alberi: è allarme shock climatico

La ricerca, condotta da April Wilson, un’arborista certificata, ha preso in esame 300 alberi abbattuti in vari quartieri residenziali di Asheville. Sorprendentemente, l’83% di essi non presentava segni di malattia o difetti strutturali evidenti, suggerendo che le tempeste particolarmente intense, alimentate dai cambiamenti climatici, potrebbero avere effetti devastanti anche su alberi completamente sani.

Inoltre, l’analisi ha messo in luce che le dimensioni degli alberi influiscono significativamente sulla loro vulnerabilità: quelli medio-grandi hanno il doppio delle probabilità di cadere rispetto ai più piccoli. Un altro dato interessante riguarda le querce rosse del nord che, pur essendo robuste, hanno mostrato una maggiore tendenza a cedere, forse a causa del loro particolare modo di trattenere le foglie, che aumenta la resistenza al vento.

La perdita di alberi in un contesto urbano come Asheville non significa solo una diminuzione del verde, ma ha anche gravi ripercussioni sull’ambiente e sulla qualità della vita. Gli alberi, infatti, svolgono un ruolo fondamentale nel ridurre l’inquinamento atmosferico, nel fornire habitat per la fauna selvatica e nel migliorare il benessere psicologico e fisico delle persone. La loro scomparsa massiccia di alberi lascia la città più esposta a fenomeni atmosferici estremi, come il caldo torrido e le inondazioni. Inoltre, la rimozione di alberi sani da parte di residenti preoccupati per il rischio di danni futuri sta peggiorando ulteriormente la situazione. Quello che si sta sviluppando, insomma, è un vero allarme shock climatico.

La ricerca sottolinea che la perdita di oltre 800.000 acri di bosco ha ridotto significativamente la capacità della regione di assorbire CO2, creando anche un rischio maggiore di incendi boschivi. Gli esperti, infatti, avvertono che i resti di alberi abbattuti potrebbero diventare combustibili per i prossimi incendi. Il cambiamento climatico ha reso molte piante più vulnerabili, ed è chiaro che la scarsità di alberi in città aumenti il rischio di disastri legati al clima.

Di fronte a tutto ciò, la città ha avviato iniziative per piantare nuovi alberi e per effettuare un inventario della vegetazione urbana, ma il cammino verso una maggiore resilienza sembra ancora lungo. L’esperienza di Helene rappresenta un monito per Asheville e per altre comunità vulnerabili: gli alberi, sebbene spesso considerati solo un elemento estetico, sono essenziali per la protezione delle aree urbane e la gestione delle sfide future poste dal riscaldamento globale.

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