SCIENZA

Barriere coralline "malate", dove la biodiversità è in pericolo

Come spiegato dalla Coral Restoration Foundation, le barriere coralline in Florida sono ancora "malate" ma la situazione potrebbe presto migliorare.

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Non c’è pace per le barriere coralline presenti in diverse parti del Pianeta, ma in particolare a soffrire sono state quelle al largo delle coste della Florida. I dati sono preoccupanti: in circa 40 anni hanno perso il 90% dei propri coralli. A peggiorare la situazione è stato, poi, il peggior evento di sbiancamento mai registrato e provocato dalle temperature record degli oceani di cui si è parlato (e si continua a parlare) abbondantemente. Ma cosa sappiamo? Siamo davvero a un punto di non ritorno?

Barriere coralline “malate” in Florida

Sono splendide ma soprattutto importanti negli ecosistemi marini e, al contempo, vivono di un sottile equilibrio che è stato messo a dura prova negli ultimi decenni. Il riscaldamento dei mari e degli oceani ha provocato dei profondi cambiamenti, mettendo spesso a rischio la sopravvivenza delle barriere coralline, come di moltissime altre specie. Al contrario, in alcuni casi, ha favorito la proliferazione di specie aliene, come abbiamo visto nello stesso Mediterraneo, sconvolgendo ancora una volta l’equilibrio di cui sopra.

A risentire degli effetti di tutto questo sono state, in particolare, le barriere coralline presenti al largo della Florida, sotto l’occhio vigile degli esperti da diverso tempo. In 40 anni hanno perso circa il 90% dei coralli e il 2023 è stato per loro un annus horribilis: “I coralli espellono le loro alghe quando l’acqua è troppo calda per un periodo troppo lungo. L’estate scorsa, le temperature oceaniche record alimentate da un modello climatico El Niño hanno innescato un evento globale di sbiancamento dei coralli. Nelle Florida Keys, si è verificato uno sbiancamento diffuso e molti coralli sono morti, decimando le barriere coralline”, riporta la NPR.

Non è troppo tardi (per fortuna)

A distanza di un anno, i segnali sembrano positivi. Dopo il peggior evento di sbiancamento mai registrato in Florida, sembra che le barriere coralline – ancora “malate” – stiano lentamente riprendendosi, nonostante si continui a registrare un incremento della temperatura delle acque oceaniche.

Gli esperti sono concordi nell’affermare che lo sbiancamento si è verificato questa estate, ma in modo meno significativo rispetto al precedente. “Siamo migliorati rispetto all’anno scorso, ma siamo ancora a un livello di allerta”, ha spiegato Phanor Montoya-Maya della Coral Restoration Foundation, riferendosi a un lieve miglioramento delle temperature dell’acqua in Florida dove, nelle ultime settimane, il cielo è stato piuttosto coperto e si sono verificate diverse precipitazioni intense.

“Lo sbiancamento avverrà ogni estate fino a settembre od ottobre”, ha proseguito, spiegando che lo staff della Coral Restoration Foundation ha osservato la deposizione delle uova in quattro colonie di coralli in vivaio, delle quali solo una è stata ritenuta “vitale”: “Lo sbiancamento ha fatto sì che queste specie e questi individui investano molta energia nella sopravvivenza e non nella riproduzione”.

Con il ritorno delle temperature dell’acqua a livelli normali, ci si aspetta che l’anno prossimo le colonie di corallo nei vivai possano riprendere a deporre le uova con successo: “Siamo fiduciosi che una volta che le temperature inizieranno a scendere e saremo fuori dalla zona di sbiancamento, riprenderemo a piantare“.

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