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Una specie antichissima che viveva con i dinosauri sta aiutando la Nasa nelle ricerche

Noti anche come "fossili viventi", i limuli aiutano la Nasa in modi che non si sospetterebbero mai: la loro presenza è a dir poco essenziale

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Così i Limuli aiutano la NASA Fonte foto: NASA

Anche se tendiamo a dimenticarlo, ci sono creature che vivono sul nostro pianeta e che sembrano sfuggire al tempo. Esseri come i limuli, che silenziosamente hanno attraversato epoche inimmaginabili, adattandosi a catastrofi, mutamenti climatici e rivoluzioni biologiche. E che oggi svolgono un ruolo insospettabile all’interno di una delle istituzioni più moderne del mondo: la NASA.

Ebbene sì: al Kennedy Space Center in Florida, fra piattaforme di lancio e sofisticati laboratori, la presenza di questa specie antichissima, già presente sulla Terra quando i dinosauri dominavano il pianeta, è diventata protagonista della tutela ambientale di uno degli ecosistemi più complessi e importanti degli Stati Uniti.

I limuli e la loro connessione con la Nasa

Noto scientificamente come Limulus polyphemus, il limulo esiste da oltre 450 milioni di anni, dunque, se vogliamo essere pignoli, da molto prima dell’apparizione dei dinosauri stessi. La sua struttura fisica si è modificata pochissimo nei secoli, tanto da meritarsi il soprannome di “fossile vivente” e vale la pena sapere che nonostante la sua corazza dura ricordi quella di un crostaceo, il limulo è in realtà più vicino agli scorpioni e alle aracnidi che ai granchi veri e propri.

Il suo corpo è diviso in tre parti principali: il cefalotorace, l’opistosoma e una lunga coda rigida chiamata telson, che utilizza per raddrizzarsi se si rovescia. Ma che legame può esserci tra un animale preistorico e il centro nevralgico delle missioni spaziali americane? Il collegamento non è immediato, ed è proprio questo a renderlo affascinante.

Come spiega proprio la NASA, al Kennedy Space Center, immerso in uno degli ecosistemi più ricchi e complessi del Paese, i limuli svolgono un ruolo chiave come indicatori della salute ambientale: monitorarne la presenza e il comportamento offre agli scienziati una fotografia in tempo reale della qualità degli habitat costieri, strettamente collegati al successo delle attività di lancio e alle strategie di conservazione di un ambiente che ospita anche strutture critiche per l’agenzia spaziale.

La presenza decisiva dei limuli

Ma scendiamo ancor più nel dettaglio. Al Kennedy Space Center la biodiversità non è solo un elemento da preservare per motivi etici o naturalistici: è una componente fondamentale della stessa operatività. I razzi, le infrastrutture, i lanci che puntano all’esplorazione dello spazio convivono, ogni giorno, con un ambiente naturale vastissimo e straordinariamente delicato.

Preservare l’equilibrio di questo ecosistema significa, in definitiva, garantire anche il successo delle missioni spaziali future. I limuli, in questo contesto, si rivelano strumenti insostituibili di osservazione ambientale: la loro presenza e abbondanza nelle acque e sulle spiagge attorno al centro spaziale sono segnali preziosi dello stato di salute dell’intero ecosistema costiero.

Un calo nella popolazione o anomalie nel loro comportamento riproduttivo, possono indicare problemi più ampi: inquinamento, erosione delle coste, alterazioni della qualità dell’acqua. Inoltre, i limuli hanno un altro straordinario dono. Il loro sangue blu, ricco di rame, contiene una sostanza chiamata Limulus Amebocyte Lysate, essenziale per individuare contaminazioni batteriche nei farmaci e nei dispositivi medici per i viaggi nello Spazio, dove la sterilità è un requisito assoluto.

Le azioni di tutela

Per proteggere i limuli e l’intero ecosistema che li ospita, il Kennedy Space Center ha avviato diversi progetti di conservazione ambientale: tra questi, il ripristino delle spiagge erose dalle tempeste e la limitazione dell’impatto umano sulle aree di nidificazione, fondamentali per la sopravvivenza della specie.

Monitoraggi regolari, attività di controllo e studio sui loro cicli riproduttivi permettono agli scienziati di garantire un equilibrio dinamico tra il progresso tecnologico e la protezione della biodiversità. I limuli, testimoni silenziosi di milioni di anni di evoluzione, continuano così a offrire un contributo vitale anche al futuro dell’esplorazione spaziale.