SCIENZA

La prima foto di BepiColombo, la navicella europea finalmente su Mercurio

BepiColombo vicino Mercurio: lo scatto celebra un successo italiano. Il risultato grazie anche al contributo del nostro Paese, che ha realizzato 4 di 16 componenti.

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Fonte: ANSA

L’immagine mostra la superficie di Mercurio ma è stata realizzata grazie al contributo di Italia, Europa e Giappone. Lo scatto spaziale infatti è stato realizzato dalla navicella al centro della missione BepiColombo, a cui partecipano l’Agenzia spaziale europea (ESA), l’agenzia spaziale giapponese (JAXA) e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), insieme all’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e a La Sapienza Università di Roma.

Lo scatto della sonda realizzata (anche) dall’Agenzia Spaziale Italiana

La sonda è arrivata vicinissima al pianeta più interno del Sistema Solare e quello più prossimo Sole, Mercurio. La distanza minima è stata di 199 chilometri, ma la foto è invece stata realizzata quando lo spazio tra la navicella e la superficie di Mercurio era di 2.428 chilometri. Grazie a un punto di vista più ampio, è possibile osservare che la zona del pianeta immortalata da BepiColombo si caratterizza per la presenza di numerosi crateri.

Quando è partita la missione BepiColombo e quali sono i suoi obiettivi

Il primo scatto, che rappresenta sicuramente un obiettivo importante, tra i vari assegnati alla sonda euro-giapponese, e arriva dopo il lancio, datato 20 ottobre 2018, della navicella da un centro spaziale nella Guyana francese, a Kourou.

Prima di Mercurio, la sonda ha raccolto una spinta nei pressi della Terra (aprile 2020), quindi ha viaggiano in prossimità di Venere (agosto di quest’anno) e qui ha raccolto un’altra spinta abbastanza forte da arrivare in prossimità di Mercurio. Nel 2025 si prevede che la navicella di BepiColombo venga completamente catturata dall’orbita del primo pianeta a partire dal Sole. In occasione dell’avvicinamento a Venere, BepiColombo non era sola: il 9 e il 10 dello stesso mese, infatti, Venere è stato avvicinato da BepiColombo e Solar Orbiter, di ESA e NASA

A quel punto, la sonda di BepiColombo ruoterà intorno a Mercurio per circa 2 anni, inviando sulla Terra numerose immagini, che saranno utilizzate dagli scienziati per capire come è fatta la superficie del Pianeta, come si sviluppa il suo campo magnetico e come si sviluppa l’interazione tra Mercurio e il vento solare.

L’ASI, con l’INAF e La Sapienza ha realizzato 4 dei 16 strumenti a bordo della navicella spaziale di BepiColombo.

Per meglio comprendere il lungo viaggio della missione di ESA e JAXA, forse è utile ripetere quanti e quali sono i pianeti del Sistema Solare.

Giuseppe Giordano

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