SCIENZA

Sì, qualcuno ha deciso che vuole oscurare il Sole: il piano

E se qualcuno decidesse di oscurare il sole? L'ipotesi è tutto fuorché improbabile: un gruppo di geoingegneri solari, infatti, è già al lavoro su un progetto simile

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Potrebbe sembrare fantascientifico e occhieggiante al distopico, eppure c’è davvero chi ha intenzione di oscurare il Sole. Anzi, a voler essere precisi, esiste un progetto supportato da alcuni multimilionari, fra cui Bill Gates, e da diversi gruppi di scienziati impegnati a capire come questa idea apparentemente paradossale potrebbe concretizzarsi.

In verità è da diversi anni che la comunità scientifica disquisisce su questo argomento e la ragione, almeno sulla carta, è quasi virtuosa: l’oscuramento solare dovrebbe servire a limitare il riscaldamento globale e i suoi danni. Ma quali sono le teorie e gli scenari in ballo?

Il rapporto della Casa Bianca

Prima di arrivare al nocciolo della questione, partiamo dal precisare che l’argomento è tornato di tendenza recentemente per un motivo molto preciso: nelle scorse settimane la Casa Bianca ha presentato un piano di ricerca quinquennale comprendente un rapporto finalizzato all’esplorazione e allo sviluppo di un eventuale «dispiegamento della tecnologia di gestione delle radiazioni solari».

Il piano in questione, ribattezzato SRM (Solar Radiation Management) prevede appunto la creazione di una sorta di schermo solare che dovrebbe proteggere la Terra dalle radiazioni, facendola raffreddare e mitigando tutti gli effetti devastanti che il riscaldamento globale sta producendo.

Fino ad adesso questo genere di esperimento era stato osteggiato e malvisto anche da buona parte della comunità scientifica, ma negli ultimi due anni la situazione si sta evolvendo: i repentini cambiamenti climatici e l’innalzamento del livello del mare stanno convincendo sempre più studiosi.

Il progetto SCoPEx

Ed eccoci al punto: per poter pensare anche solo di realizzare un piano così ambizioso occorre rivolgersi a un gruppo di scienziati altamente qualificati. È per questo che, a quanto pare, la Casa Bianca sta tornando a dar credito al progetto di geoingegneria solare SCoPEx, che vede tra i suoi massimi finanziatori il già citato Bill Gates.

SCoPEx (Stratospheric Controlled Perturbation Experiment), in realtà, è nato nel 2012 e conta su alcuni dei più qualificati esperti di Harvard, compresi astronomi specializzati nelle esplosioni e nelle tempeste solari. Di contro, però, il suo nome non è stato fino ad adesso un sinonimo di affidabilità: negli ultimi anni molte delle proposte avanzate per gestire le radiazioni solari sono state bocciate o ritenute azzardate o irragionevoli.

L’ultima in ordine di tempo, per esempio, prevedeva il lancio di un pallone stratosferico che avrebbe dovuto ridurre la quota di radiazioni solari in grado di penetrare nella troposfera. È anche per questo che l’attenzione della Casa Bianca verso SCoPEx fa storcere il naso a parte della comunità scientifica.

Gli effetti collaterali e le nuove ipotesi

Parliamo, per altro, della stessa parte della comunità scientifica che sostiene che SRM potrebbe avere molti più effetti collaterali di quanti se ne possano prevedere: inverni peggiorati e rigidi, danni allo strato di ozono e situazioni climatiche così rigide da distruggere interi ecosistemi.

D’altra parte, gli esperti di SCoPEx sostengono che i nuovi studi possano condurre a soluzioni con poche (o nulle) conseguenze negative: l’idea, per il momento, è quella di utilizzare aerosol atmosferici creando delle specie di “nuvole artificiali” in grado di riflettere e deflettere le radiazioni.

Come andrà a finire? Nessuno, per il momento, può saperlo. Di certo l’appoggio della Casa Bianca rende più concreto la possibilità che gli esperimenti da semplice teoria si traducano in pratica, ma non è chiaro né quanto tempo ci vorrà né se, alla fine, tutto ciò accadrà davvero.

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