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Registrata un'esplosione enorme nel Sole: ci saranno conseguenze per la Terra?

Gli astronomi hanno registrato un potente brillamento solare di classe X: avrà ripercussioni sulla Terra? Ecco tutto quello che c'è da sapere.

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Brillamento solare Fonte foto: NASA /SDO

Nello spazio si è verificata una potente esplosione, che ha già avuto alcune ripercussioni sulla Terra – e potrebbe averne in futuro. Di che cosa si tratta? Niente di eccezionale: è un brillamento solare, ovvero l’espulsione di una grande quantità di materia dalla crosta del Sole. Sebbene generalmente questi fenomeni non siano pericolosi per l’uomo, possono comunque avere conseguenze sul nostro pianeta. Ecco che cosa sappiamo.

Esplosione nel Sole: che succede?

Lo scorso 20 giugno 2023, il Solar Dynamics Observatory della NASA (che monitora continuamente l’attività della nostra stella) ha registrato una potente esplosione. A generarla è stata la macchia solare AR3341, che ha provocato un’espulsione di massa coronale. Ma facciamo un passo indietro. Il Sole ha un ciclo di attività di 11 anni, che racchiude il suo periodo di minima attività e quello di massima attività. È proprio durante quest’ultima fase che si verifica la maggior parte delle macchie solari, alle quali spesso corrispondono espulsioni di massa coronale e brillamenti.

Che cos’è un brillamento? Non è altro che una violenta esplosione di materia che sprigiona una quantità incredibile di energia, spesso pari a quella che potrebbe essere generata da decine di milioni di bombe atomiche. Questi fenomeni, come abbiamo visto, sono piuttosto frequenti nel periodo di massima attività solare, che si verifica ogni 11 anni. E oggi siamo proprio vicini a questo picco, quindi non è raro osservare esplosioni nel Sole. Questa volta, tuttavia, è stata davvero molto potente. Gli astronomi l’hanno classificata come brillamento di classe X, il più forte tipo di esplosione solare.

Le conseguenze del brillamento solare

Queste violente espulsioni di materiale solare ed energia hanno conseguenze per la Terra? Gli esperti della NASA possono rassicurare tutti coloro che hanno espresso preoccupazione per questi fenomeni: “I brillamenti solari sono potenti esplosioni di radiazioni. Queste radiazioni nocive non possono passare attraverso l’atmosfera terrestre per influenzare fisicamente gli esseri umani sulla Terra. Tuttavia, se abbastanza intense, possono disturbare l’atmosfera nello strato in cui viaggiano i segnali GPS e di comunicazione” – si legge sul profilo Twitter NASA Sun & Space.

In effetti, questo è proprio ciò che è accaduto: le radiazioni prodotte dal brillamento hanno ionizzato la parte superiore della nostra atmosfera, causando un forte black out radio a onde corte nel Nord America. Il malfunzionamento, notato da aviatori e radioamatori, si è prolungato per circa 20 minuti dopo l’esplosione, generando perdita di segnale a frequenze inferiori a 30 MHz. La NASA, dunque, controlla costantemente l’attività solare, proprio per proteggere infrastrutture essenziali come linee elettriche e satelliti dall’effetto negativo delle radiazioni solari.

È poi possibile che i brillamenti abbiano altre conseguenze, sia sulla Terra che sugli altri pianeti. Una delle più evidenti è il gioco di luci dovuto all’aurora boreale o a quella australe: sono infatti le radiazioni solari a scatenarle, regalandoci spettacoli mozzafiato. In questa occasione, non essendo l’esplosione rivolta verso di noi, il fenomeno non ha avuto luogo. Ma proprio in queste ore potrebbero nascere alcune bellissime aurore su Marte, che gli astronomi riusciranno a registrare grazie alla sonda MAVEN in orbita attorno al Pianeta Rosso.

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