"Da restare a bocca aperta": Roma stupisce ancora con un'altra scoperta
Roma continua a meravigliarci: durante dei normalissimi lavori di bonifica, è emersa una splendida statua a grandezza naturale perfettamente conservata.
Si trovava a ben 20 metri di profondità, e forse per questo è rimasta nascosta per così tanto tempo ai nostri occhi: stiamo parlando di una splendida statua a grandezza naturale, che sembra essersi perfettamente conservata. La scoperta è avvenuta a Roma, e più precisamente a Parco Scott, dove gli operai stavano lavorando per una normalissima opera di bonifica. E per gli archeologi si tratta di un ritrovamento sensazionale.
Roma, riemersa una statua a grandezza naturale
La capitale è stata per secoli culla di un’antica civiltà che ha lasciato moltissime testimonianze sul territorio. Numerosi sono i siti archeologici che ci permettono di fare un tuffo indietro nel tempo e studiare la storia del nostro popolo, ma ci sono ancora tante sorprese nascoste sotto terra, che aspettano solamente di tornare alla luce. A volte capita quasi per caso, proprio come di recente: da alcuni mesi, fervono i lavori presso il Parco Archeologico dell’Appia Antica, a causa di un collassamento della vecchia struttura fognaria che stava causando l’apertura di pericolose voragini e smottamenti.
Durante gli scavi per l’operazione di bonifica, che sta riguardando principalmente l’area di Parco Scott, è emerso qualcosa di sensazionale. “Dopo settimane di movimentazioni di terra di riporto completamente priva di reperti di interesse archeologico, il parco ci ha regalato una grande sorpresa” – si legge nel post condiviso su Facebook per annunciare il ritrovamento. Si tratta di una statua marmorea a grandezza naturale, completa persino del suo basamento e in buonissimo stato di conservazione. “Le foto non rendono le sue reali dimensioni: quando l’ho vista sono rimasto a bocca aperta” – ha spiegato Simone Quilici, direttore del Parco Archeologico. Per gli addetti ai lavori, questo sarebbe un ritrovamento di particolare rilievo.
Resta ancora da capire come la statua sia finita a 20 metri di profondità, dove si trovano le condutture fognarie. L’ipotesi principale è che si tratti di una giacitura secondaria: “Il contesto stratigrafico non è quello originario” – ha infatti dichiarato Francesca Romana Paolillo, che ha lavorato agli scavi, al Corriere della Sera. Ovvero, secondo le stime degli esperti, è plausibile che la statua sia stata inavvertitamente lasciata sotto Parco Scott all’epoca dei primi lavori di costruzione del condotto fognario, all’inizio del secolo scorso. Un errore che poteva capitare, dal momento che in passato non vi erano capillari controlli archeologici come oggi. Per gli esperti c’è ora molto da studiare, per ricostruire la provenienza e la datazione del reperto.
Che cosa rappresenta la statua?
Oltre al mistero sul luogo in cui è stata rinvenuta la statua, gli archeologi si chiedono che cosa rappresenti. A prima vista potrebbe sembrare Ercole, il celebre eroe mitologico, ma da un’analisi appena più approfondita sono emersi dettagli che raccontano una storia diversa. L’uomo raffigurato presenta una clava e della leontè ad avvolgerlo, ovvero una pelle di leone nemeo (il trofeo della prima fatica di Ercole). Secondo gli esperti, la statua vorrebbe dunque essere un omaggio ad un personaggio importante che, per maggior celebrazione, è stato vestito come l’eroe greco.
“Probabile raffiguri una personalità importante dell’epoca” – ha spiegato Quilici. Ora la statua verrà lavata e accuratamente studiata, poi finirà collocata in uno degli spazi espositivi del Parco Archeologico dell’Appia Antica, forse già come reperto d’eccellenza di una mostra che si concluderà il prossimo 30 giugno e che si sta svolgendo presso il Casale di Santa Maria Nova: “Se i tempi lo consentiranno, sarebbe un’ottima opportunità di valorizzazione”.