SCIENZA

Caldo anomalo a marzo, perché è un problema questa estate fuori stagione

L'estate in anticipo a marzo - che si è presa una breve pausa - potrebbe avere conseguenze negative sulla prossima bella stagione.

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Si dice che marzo è pazzo, ma se è vero che i proverbi in genere non sbagliano, qualcosa è cambiato. Tradizionalmente si tratta di un mese di transizione che via via si è trasformato in un’anticipazione dell’estate, con temperature elevate che questo mese hanno superato le medie stagionali di diversi gradi. Un fenomeno “piacevole”? Solo in parte o almeno in apparenza, perché cela in verità una serie di problematiche che potrebbero ripercuotersi negativamente sulla bella stagione.

Le Regioni d’Italia colpite dal caldo anomalo

A registrare un innalzamento anomalo delle temperature a ridosso dello scorso weekend sono state le Regioni del Sud Italia e le Isole Maggiori, dove le massime hanno raggiunto e talvolta anche superato i 30°C. In particolare Sicilia e Sardegna sono state tra quelle più colpite, ma non sono mancati fenomeni simili in altre zone del Paese che hanno sperimentato temperature superiori alla norma. Anche le Regioni del centro, infatti, hanno avuto valori più alti della media ma alternando fasi di caldo a fasi di maltempo.

Cause del caldo anomalo di marzo

Ma a cosa è dovuto questo innalzamento delle temperature? Complice di questa breve ma intensa “estate in anticipo” è una combinazione di fattori, tra cui il cosiddetto cambiamento climatico: per dirla brevemente, l’aumento delle temperature globali inevitabilmente sta incidendo, aumentando la frequenza di eventi meteorologici estremi, proprio come le ondate di calore precoci di questo marzo.

A questo si aggiunge la presenza degli anticicloni subtropicali, ovvero di masse d’aria calda provenienti dal Nord Africa che hanno portato all’impennata delle temperature, con lo scirocco – caldo e secco – che ha colpito principalmente le Regioni del Sud Italia.

Quali conseguenze per la prossima estate

Se è vero che dallo scorso 16 marzo il caldo anomalo si è preso una pausa, con una graduale normalizzazione delle temperature, la tregua è destinata a durare poco. A fronte di perturbazioni con venti freddi, infatti, restano incerti gli sviluppi per il fine settimana e l’estate marzolina potrebbe tornare a far capolino con il ritorno di ondate di scirocco sul nostro Paese.

Ma quali sono le conseguenze di tutto questo? Certamente le temperature elevate di questo mese potrebbero incidere sulla siccità, ormai protagonista delle estati italiane. Potrebbero farsi sentire le ripercussioni negative sull’agricoltura, l’approvigionamento idrico e in generale sugli ecosistemi, sempre più provati da questi cambiamento. Inoltre potrebbero presagire un’estate con ondate di calore sempre più violente e frequenti.

Un mix che aumenta il rischio di incendi boschivi (di recente abbiamo visto fenomeni del genere nelle Caroline), di danneggiamento delle colture – con la conseguente riduzione della produzione – e di vero e proprio squilibrio negli ecosistemi. Non vale solo per il caldo anomalo, in generale le variazioni intense di questo tipo alterano i cicli naturali con impatto sulla biodiversità e sulla salute dell’ambiente.

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