SCIENZA

Cosa sappiamo dei "giganti nascosti" sulla Terra e su Marte

Le rocce e i ghiacciai rocciosi presenti sulla Terra potranno tornare utili per capire come è evoluto l'attuale paesaggio del pianeta Marte

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Fonte: 123RF

Oltre 250 milioni di chilometri: è questa la distanza media che separa la Terra da Marte, eppure questi due pianeti hanno molti più punti in comune di quanto si possa immaginare. Ne è convinta come non mai Tyler Meng, dottorando in Scienze Planetarie presso l’Università dell’Arizona e autore di un interessante studio scientifico appena pubblicato.

Le sue conclusioni si possono leggere in un articolo della rivista specializzata “Journal of Glaciology”, secondo cui le rocce presenti nel nostro pianeta possono dirci molto di Marte. Volendo riassumere in estrema sintesi la ricerca, per capire cosa significa camminare sulla superficie marziana, sulla Terra, bisogna rimanere su un ghiacciaio roccioso.

Lo studio delle rocce presenti sulla Terra

Lo studio di Meng suggerisce un nuovo metodo per calcolare con precisione qual è lo spessore esatto del ghiaccio in questi ammassi rocciosi. Sono state create delle apposite mappe per quel che riguarda il Colorado, il Wyoming e l’Alaska, informazioni che serviranno in futuro agli astronauti per esaminare da vicino le risorse idriche del pianeta rosso. Anche in questa zona dell’Universo, infatti, le rocce ghiacciate sono nascoste e isolate dai detriti e il loro movimento può essere influenzato da quello che è rimasto intrappolato all’interno. In pratica è come se queste rocce fossero una coperta isolante in grado di bloccare lo scioglimento.

I ghiacciai rocciosi possono muoversi senza problemi, anche se molto lentamente e attraverso i paesaggi che incontrano. Tyler Meng e altri colleghi si sono rimboccati le maniche per arrivare a questi risultati: hanno infatti camminato lungo i terreni montuosi più impervi degli Stati Uniti portando con loro pc, batterie e antenne radar. Queste ultime sono state inserite nel terreno e a quel punto è stato possibile misurare la velocità della lunghezza d’onda e il suo riflesso dal sottosuolo. Tutto questo vale per le rocce terrestri, ma perché ci dovrebbe essere questa attinenza con il paesaggio di Marte? La risposta è presto detta.

Le tipiche rocce marziane

I ghiacciai rocciosi del pianeta rosso non sono stati ancora compresi nel profondo e devono essere analizzati con maggiore cura. Tra le poche cose note, c’è la loro ubicazione: si trovano solitamente tra i 30 e i 60 gradi di latitudine, in entrambi gli emisferi di Marte. Tra l’altro, sono molto più antichi rispetto al ghiaccio polare di questo oggetto celeste. Le dimensioni rispetto alle rocce terrestri, poi, sono di gran lunga superiori, visto che si sta parlando di centinaia di metri di spessore. L’accessibilità tramite i veicoli spaziali non dovrebbe essere un problema, anche se le difficoltà esplorative non mancano.

Come hanno sottolineato gli scienziati, nel caso di una roccia di circa 9 metri e di un terreno accidentato, allora non potrebbe valere la pena per gli astronauti accedere al ghiaccio per scovare le risorse idriche marziane. La mappatura degli spessori delle rocce che si trovano nel nostro pianeta è destinata a proseguire: l’obiettivo è quello di comprendere come lo spessore stesso dei detriti possa subire delle modifiche anche su Marte. Il passo successivo sarà quello delle simulazioni, in modo da non far arrivare impreparati i primi uomini che potranno camminare sul pianeta rosso.

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