Nuovi dubbi sul Trump Phone, svanisce l'ipotesi di un device Made in the USA
Il Trump Mobile fa un passo indietro e sul sito ufficiale spariscono i riferimenti al Made in the USA e alcuni dettagli sulla scheda tecnica dello smartphone
Il T1 Phone 8002 (noto anche come Trump Phone) continua a far parlare di sé e lo smartphone del Presidente Trump venduto dal suo operatore Trump Mobile, potrebbe non essere così patriottico come annunciato dal tycoon.
Dopo i dubbi dei giorni passati sulla reale fattibilità (in tempi così brevi) di un telefono totalmente Made in the USA, l’azienda fa un passo indietro e sul sito ufficiale cambia diversi dettagli della scheda tecnica e della descrizione del device.
Trump Phone dice addio al Made in the USA
La vera particolarità di questo smartphone, che in realtà è semplicemente un low-cost venduto a un prezzo esagerato, stava nel fatto che Trump Mobile l’ha descritto orgogliosamente come “progettato e costruito con orgoglio negli Stati Uniti“.
Un’affermazione sicuramente azzardata che proprio in queste ore è stata silenziosamente smentita dal produttore stesso che ora lo descrive come “Premium Performance. Proudly American” sottolineando che è stato “disegnato con i valori americani” e prodotto con “mani americane dietro ogni dispositivo“.
Slogan che, per quanto coloriti e patriottici, non dicono molto sull’effettiva provenienza dello smartphone che, con buone possibilità, è stato prodotto in Cina andando, per altro, in controtendenza sui tanto temuti dazi sui prodotti dall’estero. Oltretutto, secondo le prime analisi del (presunto comparto hardware) si tratterebbe anche di un rebrand di un modello esistente, il Wingtech REVVL 7 Pro 5G, un comune low-cost cinese.
Trump Mobile cambia anche la scheda tecnica
Oltre a questa improvvisa virata verso un “patriottismo più moderato”, sul sito ufficiale sono cambiante anche le specifiche tecniche del Trump Phone, modificate nottetempo dalla pagina ufficiale senza troppo clamore.
Il display, ad esempio, spacciato per un AMOLED da 6,78 pollici è diventato da 6,25 pollici. Idem per la RAM in dotazione, indicata precedentemente da 12 GB e ora rimossa dalla scheda tecnica. Ci sono, però, 256 GB di memoria interna, espandibile.
Ancora sconosciuto il processore ma, se davvero il Trump Phone fosse un Wingtech REVVL 7 Pro 5G, allora sarebbe un Qualcomm Snapdragon 6 Gen 1, un chip già piuttosto datato e sicuramente non in grado di garantire chissà quali performance.
Altra incongruenza è il comparto fotografico composto da un sensore principale da 50 MP affiancato da due sensori da 2 MP per gli scatti macro e la profondità. Nella foto e nelle specifiche non compare nemmeno il flash LED ma trattandosi di una foto creata ad hoc per l’occasione è lecito ipotizzare che si tratti di una svista del grafico.
Il sistema operativo Android 15 e ci sono anche una batteria da 5.000 mAh e l’ingresso per il jack audio da 3,5 mm.
Non passa inosservato il design di questo smartphone che viene venduto con una scocca color oro che dovrebbe avere incisa la bandiera americana e il logo di Trump Mobile. Tutto questo, alla modica cifra di 499 dollari, un bel sovrapprezzo per un device che, viste le (presunte) specifiche tecniche, non dovrebbe costarne più di 200. Infine è cambiata anche la disponibilità passata da “in arrivo tra agosto e settembre” a un più vago “entro la fine dell’anno“.