In cosa consiste l'eclissi lunare
Tra i tanti fenomeni che si verificano nel cielo, uno dei più suggestivi è l'eclissi lunare: ecco in cosa consiste, come avviene e quali sono le tipologie.
Alzare la testa al cielo è sempre stata una delle attività preferite della razza umana. Tra le stelle, sono innumerevoli i fenomeni che ci incuriosiscono, e che nel tempo abbiamo studiato per comprendere meglio le leggi dell’universo. Tra questi, tra i più affascinanti è impossibile non citare l’eclissi lunare, che da sempre sa emozionare anche chi non è propriamente un esperto di corpi celesti. Proprio come avviene per l’eclissi solare, anche quello che coinvolge il nostro satellite è un effetto ottico-astronomico durante il quale l’ombra della Terra oscura del tutto o parzialmente la Luna quando quest’ultima è illuminata dal Sole e interseca l’asse nodale, in fase di plenilunio.
Di conseguenza, quando c’è l’eclissi lunare, la Luna stessa si trova in fase di “piena” con un allineamento che prevede, nell’ordine, Sole, Terra, Luna. Nel corso di questo avvenimento tanto atteso, le loro reciproche distanze vanno a creare un’ombra di forma conica molto più ampia della Luna, che è accompagnata da un cono più ampio, il cosiddetto cono di penombra, nel quale solo una parte dei raggi del Sole viene intercettata dalla Terra. Questi due coni sono particolarmente importanti perché determinano il tipo di eclissi: penombrale, parziale o totale.
Eclissi lunare: come avviene
Affinché possa verificarsi un qualsiasi fenomeno di eclissi lunare, sono necessarie determinate condizioni fondamentali. Si tratta di tre singoli eventi che, insieme, vanno a dare vita ad uno degli spettacoli più belli che la volta emisferica può regalarci: Sole, Terra e Luna devono essere allineati, la Luna deve essere piena e deve attraversare una porzione dell’ombra proiettata della Terra.
Come già dicevamo, quando questo succede, sono le rispettive distanze tra i tre corpi celesti coinvolti a consentire la creazione di un’ombra conica che si introduce per interposizione proprio della Terra. L’ampiezza del cono, maggiore di quella dell’intera Luna, assieme a quella del cono di penombra, fa sì che una parte dei raggi del Sole vengano intercettati dal nostro pianeta. Capirete allora come i vari tipi di eclissi di Luna dipendano totalmente dal suo movimento, che va quindi a determinare la comparsa di una eclissi totale, di una parziale o di una eclissi lunare penombrale. nel caso la Luna si trovi totalmente o parzialmente nel cono di penombra.
Scopriremo quindi le caratteristiche distintive dei tre avvenimenti astronomici, così come i loro effetti e la loro durata. Prima di procedere, però, è bene precisare che quelli in esame non sono fenomeni ottici frequenti, poiché l’orbita di rivoluzione lunare ha un’inclinazione diversa da quella terrestre, circa 5° 9′, e, se combaciassero, ogni mese lunare assisteremmo all’oscuramento del Sole quando la Luna è in novilunio, nota come Luna nuova, e a quello della Luna quando quest’ultima è in fase di Luna piena.
Eclissi lunare totale
Nella letteratura scientifica, si parla di eclissi di luna totale quando la Luna transita completamente attraverso l’ombra della Terra. Questo significa che il satellite va ad attraversare prima di tutto la penombra, poi prosegue con l’ombra e infine, dopo esserne uscita, va a coinvolgere di nuovo la fascia penombrale. In particolare, è nel corso di questa eclissi che può verificarsi il fenomeno della Luna rossa. Il corpo celeste tanto amato dalla poetessa ellenica Saffo va infatti ad assumere una caratteristica colorazione tendente al rossastro, a causa dell’oscuramento parziale prima dell’entrata in ombra e durante l’uscita, e della rifrazione dei raggi solari che attraversano l’atmosfera terrestre.
Gli stessi raggi che in parte riflettono sulla superficie del nostro pianeta, e che la Terra rimanda a sua volta verso la Luna. Stando alle fonti e alle testimonianze astronomiche, ci troviamo di fronte all’eclissi di Luna più osservata della storia, e che ha mostrato picchi di assoluta bellezza nel 2015. L’eclissi avvenuta il 28 settembre di quell’anno è stata non a caso chiamata “la Luna di sangue”, per via del colore rosso tanto intenso.
Non solo, sappiamo che l’ultima eclissi lunare totale è avvenuta il 21 gennaio 2019 alle ore 05:12 e che la prossima sarà il 16 maggio 2022 alle ore 04:11 (massima oscurità). La più imminente visibile totalmente in Italia sarà quella del 31 dicembre 2028; inoltre, è noto che l’eclissi lunare del 27 luglio 2018 è stata la più lunga del secolo, avendo raggiunto una durata massima da record di un’ora e 43 minuti. Per quanto riguarda la durata delle eclissi totali di luna, queste possono infatti raggiungere in media i 100 minuti, e sono totali per tutti i luoghi interessati – ad eccezione dei punti di transizione.
Per spiegarlo, dobbiamo pensare che il nostro satellite attraversa il cono d’ombra con una velocità, quella del moto di rivoluzione lunare, decisamente inferiore rispetto a quella di rotazione terrestre, che determina proprio la durata delle eclissi solari. In questo lasso di tempo, vedremo la Luna iniziare ad eclissarsi subito con un colore nero; in realtà la colorazione è rossa, ma è impossibile percepirla ad occhio nudo perché la parte ancora illuminata riflette la luce verso di noi: il bagliore ci impedisce di vedere direttamente la colorazione rossastra, che comincerà a mostrarsi progressivamente man mano che il bagliore scompare per l’oscuramento. Lo stesso principio è valido per gli apparecchi elettronici, considerando che le fotocamere sono sensibili alla luce e tendono a rendere nitida l’immagine più luminosa.
Eclissi lunare parziale
Un’eclissi lunare parziale, a differenza di quella di tipo totale, può verificarsi nel nostro cielo quando la Luna non è abbastanza vicina all’eclittica da poter transitare per l’intera ombra terrestre. In questo caso viene occultata solo in parte, mostrando un tipico profilo falcato. Proprio per questa ragione, un’eclissi di Luna parziale riveste un minore interesse scientifico rispetto ad una totale, soprattutto per gli astrofili, vale a dire astronomi non professionisti che di solito sono sprovvisti di qualifiche proprie della professione di astronomo, ma che tuttavia si dilettano nello studio e nell’osservazione dei fenomeni astronomici.
Più seguita dai dilettanti è invece la già citata eclissi lunare con Luna rossa, che dà la possibilità di effettuare riprese fotografiche o con videocamera di una Luna con aspetto e colorazioni evidentemente fuori dal comune. Tra le eclissi di Luna parziali più note, visibile anche qui nel Bel Paese, ricordiamo quella del 7 settembre 2006, durante la quale fu possibile osservare solo l’uscita dall’ombra dopo che la Luna era sorta. C’è poi quella, sempre visibile dall’Italia, che si è verificata nella notte fra il 16 e il 17 agosto 2008. Più recente è poi quella del 31 dicembre 2009, che si presentava quasi come un’eclissi totale di penombra con solo una breve fase di eclissi parziale d’ombra.
Eclissi lunare penombrale
A chiudere, abbiamo l’eclissi lunare penombrale. Si va a presentare quando quando la Luna transita solo ed esclusivamente per la penombra della Terra, senza venire occultata dall’ombra. Questo particolare fenomeno, dal punto di vista scientifico e squisitamente visivo, è sensibilmente meno appariscente dei precedenti, per quanto dotato di un suo fascino. In alcuni casi, potrebbe essere osservabile solo una minuscola porzione dell’ombra, a condizione però che la Luna si trovi completamente all’interno della penombra: si parla così di eclissi penombrale parziale.
Come per le eclissi d’ombra, anche in queste condizioni esiste ugualmente una grandezza, o magnitudo, con declinazione penombrale. L’ultima eclissi penombrale totale è stata registrata il 9 febbraio 2009, e al momento rappresenta l’ultima eclissi penombrale totale di questi anni. Da questa data in poi, infatti, tutte le successive saranno parziali fino al 20 febbraio 2027, quando ce ne sarà un’altra totale di penombra, per altro visibile anche dall’Italia. L’ultima eclissi penombrale parziale c’è stata invece il 7 luglio 2009, ma non è stato possibile osservarla dal nostro paese.
Durata ed effetti delle eclissi di luna
Anche chi non è un esperto di astronomia, saprà che i pianeti tornano periodicamente ad occupare le stesse posizioni. Detto questo, è inevitabile che anche le eclissi lunari, allo stesso modo di quanto succede per quelle solari, si ripetano ciclicamente. Un ciclo periodico, questo, già scoperto e teorizzato dagli astronomi della Mesopotamia ben 2.500 anni fa, noto come ciclo di Saros. Ha una durata pari a 6585 giorni, che corrispondono più o meno a 18 anni, al termine dei quali si ripetono le stesse eclissi lunari e solari.
Secondo gli studi, durante un Saros avvengono 29 eclissi di Luna e 41 eclissi di Sole. Non solo, considerando che la Terra ruota di circa 120 gradi in 8 ore, la stessa eclissi si ripeterà in una località diversa al termine di ogni ciclo. Durante le eclissi totali, poi, la Luna non smette del tutto di ricevere della luce riflessa. I raggi solari che attraversano l’atmosfera terrestre vengono di fatto deviati per rifrazione e raggiungono il nostro satellite conferendogli una colorazione che è stata osservata mutevole nel corso di una stessa eclissi: questa può spaziare dal rosso cupo rameico fino al rosso arancione, passando per altre tonalità fra le quali il bruno, l’azzurro e il verde scuro.
I colori riflessi dalla Luna, in alcune occasioni, sono dovuti anche alla particolare zona terrestre che riflette la luce, magari perché un’area ricca di acque, come gli oceani e di foreste, che regalano un cromatismo unico al corpo celeste “conquistato” dall’uomo nel 1969.