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Storia dell'allunaggio: come e quando avvenne

Il 1969 è l'anno in cui avvenne una delle più importanti conquiste nella storia dell'umanità, lo sbarco sulla luna: ecco la vera storia dell primo allunaggio.

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quando avvenne lo sbarco sulla luna Fonte foto: Shutterstock

Quella dello sbarco sulla Luna è una delle conquiste più incredibili nella storia dell’umanità. E, come accade praticamente sempre per eventi tanto rivoluzionari, ancora oggi oggetto di controverse teorie e di speculazioni mai effettivamente dimostrate. Al mondo intero, di quel 20 luglio del 1969, resta il racconto di un’impresa epocale, compiuta da tre uomini eccezionali. Il primo allunaggio di un essere umano fu quello di Neil Armstrong, comandante della missione Apollo 11, e di Buzz Aldrin, mentre il loro compagno Michael Collins, rimasto in orbita, controllava il modulo di comando Columbia.

A distanza di oltre 50 anni, il definitivo atterraggio sul satellite del nostro pianeta rappresenta un momento fisiologicamente molto importante per le esplorazioni scientifiche, e simboleggia la possibilità dell’uomo di superare in qualche modo i propri limiti. Arrivando dove solo fino a qualche anno prima non si riteneva possibile arrivare.

Sbarco sulla Luna: la lunga notte di Apollo 11

Lo sbarco sulla Luna del 1969 non è comunque ricordato solo per la sua valenza scientifica, ma ha decisamente scritto un capitolo importante della nostra storia. Collocandosi temporalmente nel pieno della Guerra Fredda, l’allunaggio si è inevitabilmente ritagliato una consistente rilevanza sociopolitica non solo per gli Stati Uniti d’America, ma per gli equilibri mondiali più in generale. Non a caso, proprio in quel giorno di mezzo secolo fa, circa 900 milioni di persone si incollarono alla TV per seguire in diretta le ultime e decisive fasi della missione Apollo 11, “esplose” con la passeggiata sul suolo lunare di Armstrong e Aldrin. Una missione, quella degli USA e della sua potenza spaziale, che affonda le sue radici proprio nella lotta intestina, e non troppo velata, con l’allora URSS.

Il programma Luna sovietico lanciò il Luna 1, primo veicolo a volare al di là della Luna, il 4 gennaio 1959, ma fallì la sua missione schiantandosi sulla superficie lunare, divenendo allo stesso tempo il primo oggetto artificiale a sfuggire all’orbita terrestre. Il suo successore, il Luna 2, fu il primo veicolo ad allunare, mentre Luna 3 fu il primo a scattare fotografie del lato nascosto della Luna, restando impresso negli annali dal 7 ottobre 1959. Luna 9, lanciato dall’URSS il 3 febbraio 1966, eseguì invece il primo atterraggio morbido sulla Luna, mentre il successivo Luna 10 divenne il primo velivolo spaziale ad orbitare intorno alla Luna il 3 aprile 1966.

A fronte degli incoraggianti traguardi raggiunti dalla Russia, prima di inviare un equipaggio umano sulla Luna il governo degli Stati Uniti decise che veicoli spaziali privi di equipaggio avrebbero dovuto esplorare per primi il satellite scattando diverse fotografie, così da confermare la possibilità di atterrare in sicurezza sulla fredda superficie dell’asteroide. Gli americani cercarono di conseguenza di inviare una sonda sulla Luna con il programma Pioneer, ma dovettero fare i conti con dieci tentativi del tutto fallimentari. Con il programma robotico Surveyor, che aveva il compito di localizzare un sito sicuro sulla Luna per un allunaggio, cinque delle sette missioni in programma si rivelarono un successo, e aiutarono il governo a stelle e strisce guidato da Richard Nixon a trovare l’obiettivo migliore per gli astronauti del programma Apollo.

Apollo 8 eseguì successivamente la prima orbita lunare con equipaggio in data 27 dicembre 1968, ponendo le basi per far scendere il primo uomo sulla Luna. Come già detto, il primo sbarco sulla Luna avvenne il 21 luglio 1969: in realtà l’allunaggio era avvenuto qualche ora prima, il 20 luglio alle 22:17 ora italiane, ma Neil Armstrong compì la sua storica camminata solo a distanza di qualche ora, quando la data era ormai già cambiata. L’allunaggio ruppe le nostre certezze, le nostre gabbie mentali e annullò ogni differenza fra categorie e classi sociali.

Chi ha potuto vivere in prima persona quei momenti, con una diretta che, qui in Italia, durò ben 28 ore sulla RAI condotta da Tito Stagno, ha potuto sentirsi un uomo o una donna qualunque fra miliardi di uomini e donne qualunque, troppo piccoli di fronte alla grandezza della vicenda. L’applauso per il primo passo di Armstrong fu un gesto che accomunò tutto il mondo, con molti ad immedesimarsi in quei tre astronauti sì supereroi ma pure esseri umani con i propri limiti, insicurezze e paure.

L’allunaggio avvenne sul Mare della Tranquillità, una zona della superficie lunare costantemente diretta verso la Terra. Il punto preciso di contatto con il suolo lunare si trova alle coordinate 0,8° N, 23,4° E, ed è stato soprannominato Tranquillity Base, poi Statio Tranquillitatis. I tre crateri minori situati poco più a nord sono stati chiamati Aldrin, Collins e Armstrong. L’equipaggio dell’Apollo 11 posò una targa di acciaio inossidabile, per commemorare lo sbarco e lasciare informazioni sulla visita ad ogni altro essere, umano o meno, che la trovi. Sulla targa si legge: “Qui, uomini dal pianeta Terra posero piede sulla Luna per la prima volta, luglio 1969 d.C. Siamo venuti in pace, a nome di tutta l’umanità”. Non solo, la targa presente sulla Luna raffigura i due emisferi del pianeta Terra, ed è firmata dai tre astronauti (Armstrong, Collins e Aldrin) e dall’allora Presidente degli Stati Uniti d’America Nixon.

A seguito del primo sbarco sulla Luna e dei successivi legati al programma Apollo, nessun essere umano ha più camminato sul satellite terrestre. Gli statunitensi persero infatti interesse, e l’URSS continuò solo con sonde automatiche, tra cui figurano le celebri Lunochod, che riportarono anche campioni di suolo lunare sulla Terra. Allo stato attuale, l’Agenzia Spaziale Europea e la Repubblica Popolare Cinese hanno entrambe piani per esplorare la Luna: la prima sfrutterà le più sicure sonde, mentre la seconda con un vero programma di esplorazione umana. Il governo cinese, in particolare, sta poi considerando la possibilità di sfruttare minerariamente la Luna per l’isotopo Elio-3, da utilizzare come futura fonte d’energia per la fusione nucleare qui sulla Terra.

Atterraggio sulla Luna: vero o falso?

Per quanto il primo uomo sulla Luna sia universalmente riconosciuto in Neil Armstrong, in realtà a differenza di quanto si possa pensare la celebre foto dell’impronta sul suolo lunare non appartiene all’acclamato astronauta scomparso nel 2012, ma al collega Aldrin. L’impronta è particolarmente nitida, per una chiarezza esplicitamente voluta dagli scienziati: imprimere una forte pressione era necessario a verificare la compattezza del materiale che compone il suolo lunare, la cosiddetta regolite. Non si tratta però dell’unica curiosità legata allo sbarco sulla Luna. Anzi, come accennavamo all’inizio, l’allunaggio è da sempre argomento di discussione, ed esistono filoni di pensiero che ne mettono addirittura in dubbio l’autenticità.

Tanto da generare una vera e propria teoria del complotto lunare, conosciuta in inglese come Moon Hoax. Secondo questa ipotesi complottista, le missioni del programma Apollo non avrebbero realmente trasportato gli astronauti sulla Luna, e le prove degli allunaggi sarebbero state del tutto falsificate dalla NASA e dal governo americano. Per i complottisti, le immagini degli allunaggi sarebbero riprese fatte in uno studio cinematografico con l’ausilio di effetti speciali, per simulare un evento che, con la scoperta dell’America e la bomba atomica sul Giappone, è uno dei tre fatti che più ha inciso sulla nostra storia.

L’atterraggio sulla Luna sarebbe insomma un falso, una bufala vera e propria costruita ad arte dal governo degli Stati Uniti in collaborazione con l’Ente Nazionale per le attività Spaziali e Aeronautiche, allo scopo di appropriarsi di una conquista che in realtà sarebbe avvenuta davvero solo successivamente. Tutto per mantenere il passo nella corsa allo spazio che tanto ha dato, e tolto, nel corso della Guerra Fredda. Gli aspetti maggiormente contestati alla NASA sono diversi, ma più di una pubblicazione indipendente ha saputo smontare le presunte prove complottiste.

Tra le motivazioni che contestano la veridicità dell’evento abbiamo prima di tutto la presenza di più fonti luminose sul suolo lunare, seguita da una strana luce riflessa dal casco di Armstrong, a ricordare quella di un riflettore tipico di un set cinematografico. Su una roccia, poi, gli scettici hanno notato qualcosa di molto simile ad una lettera, senza contare che il movimento della bandiera americana nelle immagini arrivate dal satellite dovrebbe essere impossibile in assenza d’aria.

Il primo sbarco sulla Luna: dal cielo al cinema

Lo sbarco sulla Luna, e il conseguente piccolo passo di Neil Armostrong, è stato veramente un grande passo per l’umanità. Vien da sé l’aver ispirato scrittori e poeti, assieme a tutti quei registi che hanno voluto raccontare l’evento sfruttando gli strumenti della settima arte. Il primo dei tanti fu George Méliès con Le voyage dans la lune, classe 1902. Altro film “lunare” da cineteca è Una donna sulla Luna, diretto nel 1929 dal maestro tedesco Fritz Lang. Ci sono poi Uomini sulla Luna di George Pal, del 1950, e l’ormai cult 2001: Odissea nello spazio di Stanley Kubrick, datato 1968 e che parla di una Luna già colonizzata dall’umanità.

Nel 1978, Peter Hyams ci ha regalato invece Capricorn One, in cui ipotizza che il vero sbarco sul nostro satellite in realtà non fu mai realizzato: proprio come per i sostenitori del Moon Hoax, si trattava di una finzione orchestrata ad arte. Apollo 13 di Ron Howard del 1995, narra poi la vera storia del fallito allunaggio della omonima missione spaziale. E infine il film First Man di Damien Chazelle con Ryan Gosling, che veste i panni dello stesso Neil Armstrong.