Fanno un po' impressione, ma potrebbero salvarci dalla plastica
I vermi possono finalmente vivere il loro momento di gloria: secondo uno studio spagnolo, la loro saliva è utile per degradare rapidamente la plastica
Viscidi, disgustosi, associati persino a un insulto infamante. I vermi non hanno proprio una bella fama, ma potrebbero finalmente aver trovato il loro “momento di gloria”. Da qualche tempo a questa parte, gli invertebrati in questione vengono considerati molto utili ai fini della salvaguardia del pianeta. Come sono riusciti a riscattarsi?
Si parla tanto di inquinamento e la plastica è senza dubbio la maggiore indiziata per quel che riguarda le condizioni disastrose della Terra. Alcuni ricercatori spagnoli si sono dati da fare per invertire una volta per tutte la rotta e la soluzione potrebbe arrivare a breve da una sostanza preziosa ma che fa senza dubbio impressione.
Di cosa si tratta? La bava dei vermi potrebbe fare la differenza, dato che è ricca di sostanze chimiche particolari ma soprattutto in grado di scomporre il polietilene, uno dei materiali più resistenti e durevoli in assoluto. La saliva di cui si sta parlando può portare al degrado progressivo della plastica, riuscendo ad arrivare in un’ora sola a risultati che sarebbero possibili in moltissimo tempo con gli agenti atmosferici. Sarà la svolta decisiva per affrontare l’inquinamento da plastica? La tentazione di rispondere in maniera affermativa è forte, anche se forse è troppo presto, ma la strada intrapresa sembra promettente.
I vermi nemici della plastica
D’altronde si riesce a fare molto poco con il polietilene, in particolare in termini di riciclo e riutilizzo. Rappresenta quasi un terzo dell’intera produzione di plastica e viene sfruttato per la creazione di oggetti molto comuni come tubi, bottiglie e persino pavimenti. La densità di questa plastica rende complicato il degrado, senza dimenticare la sua forte resistenza all’ossigeno. La scoperta delle potenzialità della bava dei vermi risale al 2017, ma stavolta il gruppo spagnolo di esperti è andato oltre, focalizzando l’attenzione sugli enzimi presenti nella saliva stessa. Le conclusioni a cui lo studio scientifico è arrivato sono a dir poco sorprendenti.
Vermi della cera
Gli enzimi della bava dei vermi non erano ancora noti e si sono dimostrati in grado di accelerare in maniera determinante l’invecchiamento del polietilene. I primi esperimenti sono stati condotti con la saliva delle larve di falena, note anche come “vermi della cera”. Si tratta di parassiti che attaccano e distruggono gli alveari, ma vengono utilizzati anche con grande successo dai pescatori come esca. La bava scompone rapidamente la cera delle api e si è pensato subito che potesse fare lo stesso con la plastica. La novità scientifica viene già considerata una valida alternativa al degrado biologico, tanto che si sta già pensando alle soluzioni da approntare in futuro.
L’obiettivo è quello di sfruttare la saliva dei vermi nei grandi impianti industriali che si occupano di gestire i rifiuti di plastica, senza dimenticare la possibilità di creare kit casalinghi per smaltire al meglio questa spazzatura. Non è difficile accorgersi che la maggior parte dei rifiuti che si producono tra le quattro mura sono proprio quelli plastici, dunque una soluzione del genere rappresenterebbe una svolta di non poco conto. Le domande a cui rispondere sull’argomento sono ancora tantissime, la saliva delle larve verrà sottoposta a nuove analisi e non sono esclusi aggiornamenti importanti nei prossimi mesi.