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Il Fischione notturno è a rischio estinzione: perché questa specie potrebbe sparire per sempre

Il fischione notturno è una specie legata al genere letterario horror: ecco perché potremmo doverle dire addio per sempre

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Per secoli il succiacapre vocifero è stata una specie identificata come un presagio di morte. Un vero e proprio uccello iconico dell’orrore, almeno negli Stati Uniti. Basti pensare alle volte in cui Stephen King ne ha fatto utilizzo in alcune scene iconiche dei suoi romanzi, come in Salem’s Lot (Le notti di Salem).

Uccelli della morte

Tra i celeberrimi romanzieri che hanno fatto sfoggio dell’ombra funesta dei succiacapre nei propri scritti, si annovera di certo H.P. Lovecraft. Un esempio eclatante è dato da L’orrore di Dunwich. Questi uccelli spesso appaiono intorno alle scene di morte della famiglia Whateley, generando inevitabilmente una notorietà infame intorno a essi nel mondo reale.

Storie dell’horror a parte, però, qual è stato il destino di questi volatili? Per buona parte del XIX secolo e per l’inizio del XX secolo si è diffusa la leggenda di questo uccello notturno. Si possono trovare dei cenni relativi al loro cattivo auspicio anche in scritti naturalistici di Henry David Thoreau e Susan Fenimore Cooper. Superstizioni cui però nessuno dei due ha dato valore.

Nel secolo scorso i giornali locali hanno continuato a condividere con i propri lettori le leggende su queste creature. Col tempo, però, la presenza di tali riferimenti è andata sbiadendo. Oggi, infatti, si fa fatica a individuare persone che sappiano cosa sia un succiacapre vocifero. Il motivo? La cancellazione culturale è frutto di un effettivo rischio estinzione che riguarda questi uccelli. Potrebbero sparire per sempre dal pianeta.

Rischio estinzione

Stando alle stime di team specializzati, le popolazioni orientali di questa specie sono diminuite di circa il 70% rispetto ai dati a disposizione relativi agli anni Settanta. Un processo innegabile, che riguarda nello specifico quell’uccello noto come fischione notturno.

Stando a quanto riportato dal naturalista Robert Michael Pyle, tutto ciò sta conducendo la specie verso quella che si chiama “estinzione dell’esperienza”. Scendendo nel dettaglio, l’esperto ha evidenziato come il processo di diminuzione di una specie, qualsiasi essa sia, non sia ovviamente immediato.

Nel corso dello stesso, innegabilmente, le persone hanno minori opportunità di incontrare certi animali nei propri habitat naturali. Si presentano nettamente minori chance di conoscerli, ammirarli e apprezzarli. Non sono svaniti, dunque, ma si può dire come tutto ciò rappresenti il primo vero campanello d’allarme.

Tutto ciò comporta anche perdite sociali e culturali. Per questo è così importante sottolineare la rilevanza di questa specie per la letteratura horror. Si pensi a cosa ha significato la perdita del piccione viaggiatore. Un tempo, la vita degli americani era legata a questa specie. Oggi la si ricorda quasi esclusivamente come simbolo dell’estinzione indotta dall’uomo.

Sono in atto dei cambiamenti culturali simili per quanto riguarda questi uccelli. In alcuni adattamenti del romanzo Le notti di Salem di Stephen King, si dimostra come siano di fatto assenti ormai nel paesaggio tipico di tantissime persone.

Farvi riferimento oggi vorrebbe dire complicare la comprensione del lettore. Non è però ancora detta l’ultima parola. La specie infatti pare stia ben reagendo alle pratiche di gestione forestale. Si mira di fatto a creare foreste il più possibile diversificate, in termini di mix di alberi e specie.

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