SCIENZA

Forme di vita su Marte: adesso sappiamo qualcosa di più

Gli scienziati hanno trovato nuove informazioni sulla vita su Marte: pare, infatti, che esistesse. E che si sia estinta a causa del cambiamento climatico

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Fonte: 123rf

Per molto tempo gli esseri umani sono rimasti con gli occhi rivolti verso il cielo ponendosi un fondamentale quesito: siamo soli in questo Universo? Una domanda legittima, considerata la vastità dei cieli che troneggiano sulle nostre teste. Oggi, la risposta potrebbe essere (un po’) più chiara: sì, le forme di vita su Marte sono reali. O, per meglio dire, lo sono state.

A dircelo è un team di ricercatori dell’Università dell’Arizona, che hanno deciso di creare degli scenari ipotetici riguardanti probabili ecosistemi marziani. Per farlo hanno utilizzato dei modelli della sua crosta, della sua atmosfera e del suo clima, basandosi sui dati finora disponibili sul Pianeta Rosso. Le notizie, però, non sono granché buone: perché sì, le forme di vita su Marte sono esistite, ma si sono estinte. E la colpa sarebbe del cambiamento climatico.

L’abitabilità e le forme di vita su Marte

La squadra di scienziati, oltre a ipotizzare gli ecosistemi più probabilmente esistiti sul pianeta, ha rilevato che durante il durante il suo periodo noachiano, Marte potrebbe aver fornito un ambiente favorevole alla vita microbica. Nella fattispecie, secondo gli studi e i dati rilevati, i microbi presenti sulla crosta marziana erano produttori di metano e potevano prosperare perché, in passato, il pianeta aveva delle temperature medie che si aggiravano sopra il punto di congelamento dell’acqua.

Il modello di ecosistema che è risultato più verosimile è completo di un mix di roccia, acqua salata e gas atmosferici che, attecchendo nel terreno, avrebbero sicuramente dato vita a una fiorente popolazione microbica, che aveva tutte le carte in regola per poter creare qualcosa di più. Peccato, però, che a metterci lo zampino sia stato ciò che oggi è una delle più grandi preoccupazioni della Terra: il cambiamento climatico.

Le forme di vita su Marte e il cambiamento climatico

Producendo metano, i microbi in questione hanno creato una sorta di effetto serra.  Idrogeno e anidride carbonica si sono combinati per mantenere il calore del pianeta, ma dato che il metano stava essenzialmente prendendo il posto dell’idrogeno, il mantenimento del calore è diventato via via più difficile, consentendo al pianeta di raffreddarsi e di diventare ciò che è adesso. Fondamentalmente, dunque, i microbi hanno dovuto fronteggiare la scomparsa dell’atmosfera (per loro stessa “colpa”).

Mancando l’atmosfera, è venuta a mancare anche la loro fonte primaria di energia. Per sopravvivere, queste forme di vita avrebbero dovuto trovare una fonte alternativa, che ai tempi non esisteva di certo. In più, anche i pochi sopravvissuti hanno dovuto affrontare le rigide temperature o cercare di andare più in profondità rispetto alla crosta. Cosa che, almeno per quanto ne sappiamo finora, non è stata possibile.

C’è vita in profondità su Marte?

La scoperta degli scienziati, dunque, da una parte ci garantisce che le forme di vita su Marte sono estinte, ma dall’altra si limita a parlare di forme di vita sulla crosta. Non è ancora dato sapere con certezza e in maniera approfondita cosa ci sia nelle sue profondità. A parte questo, però, gli scienziati hanno colto la palla al balzo per sensibilizzare al fenomeno del cambiamento climatico. I ricercatori, infatti, sostengono che ciò che è successo a Marte potrebbe succedere anche al nostro pianeta.

Lo scenario sulla Terra non è uguale, ovviamente, ma l’effetto serra è in comune. A differenza di Marte, l’effetto dei gas serra sulla Terra non è causato dai microbi ma dalle persone che bruciano combustibili fossili. E ora occorre (davvero) fare attenzione.

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