Libero
SCIENZA

Da Marte dei suoni stanno guidando gli scienziati

Marte continua a stupire, in particolare con le onde acustiche captate in seguito all'impatto di alcuni meteoriti sul pianeta rosso

Pubblicato:

Il rosso è il colore della passione, la stessa che, forse non casualmente, guida gli scienziati che stanno approfondendo un pianeta celebre proprio per questa tonalità, Marte. Da questa parte dell’Universo sono giunti dei suoni molto particolari che non potevano non incuriosire gli esperti. Si sta parlando di alcune onde d’urto che hanno permesso la scoperta di crateri nuovi di zecca.

Oltre ad alcune impronte di dimensioni ragguardevoli, l’attenzione è stata rivolta alle rocce spaziali che sono andate a infrangersi contro il suolo, provocando appunto i suoni che dovrebbero consentire di approfondire il pianeta rosso in modo ancora più accurato. I crateri non sono altro che vere e proprie “cicatrici” che testimoniano quello di cui sono capaci i meteoriti in transito.

Per la prima volta in assoluto su Marte sono stati uditi in maniera distinta i rumori dell’impatto con le rocce vaganti, come ha avuto modo di rimarcare Raphael Garcia, sismologo planetario presso l’Istituto superiore di aeronautica e spazio dell’Università di Tolosa. Tutto è partito dalla volontà di comprendere se su questo pianeta ci siano crateri causati dai meteoriti e per ottenere risultati soddisfacenti ci si è affidati alle onde sismiche. Queste ultime sono quelle registrate dal lander InSight della NASA, più precisamente tra il 2020 e il 2021. La missione appena citata merita qualche dettaglio in più.

Onde acustiche e sismiche

La sonda dell’agenzia spaziale americana è atterrata su Marte nel 2018 per indagare a fondo proprio sugli impatti dei meteoriti, con la speranza di rilevarne da uno a 100 ogni cinque anni terrestri. I ricercatori hanno sfruttato un dato prezioso in loro possesso, la velocità delle onde acustiche e sismiche quando viaggiano nell’aria marziana e in questo modo i suoni sono stati più semplici da esaminare. Le stranezze sono all’ordine del giorno sul pianeta rosso, anche se nel caso degli impatti è stato invece tutto molto più chiaro. Che cosa è emerso nello specifico?

Le immagini scattate su Marte

Grazie a tutti i dati raccolti, è stato possibile ipotizzare con una buona approssimazione in che punto i meteoriti hanno impattato su Marte. Un ulteriore aiuto è arrivato dalle immagini scattate dal Mars Reconnaissance Orbiter, un altro strumento in dotazione alla NASA. Il nome è quello affibbiato alla sonda polifunzionale lanciata in orbita nel 2005 per individuare i luoghi migliori per atterrare su Marte, anche con equipaggio umano. Ebbene, l’MRO ha svelato una serie di macchie nere sul terreno, per l’appunto crateri appena formatisi nei pressi dei luoghi degli impatti. Uno degli schianti più interessanti è piuttosto recente.

Era il 5 settembre del 2021 quando una roccia vagante si andò a frantumare sulla superficie di Marte, provocando tre forti onde d’urto. L’impatto è avvenuto a una velocità di 10 chilometri al secondo, con l’esplosione successiva del meteorite a un’altitudine compresa tra i 13 e i 16 chilometri. La successiva caduta dei frammenti sul suolo ha dato vita a nuovi crateri, larghi diversi metri e di considerevole importanza per lo studio del pianeta. Le scoperte relative al pianeta rosso sono una costante fonte di sorpresa, ora gli scienziati vogliono comporre gli ultimi tasselli del puzzle per avere un quadro più chiaro sulla storia di Marte.