SCIENZA

Giove, qualcosa di nuovo è emerso sulla macchia rossa visibile sul pianeta: la scoperta

La grande macchia rossa di Giove è in realtà una tempesta gigantesca di quasi 2 secoli: ecco la sua natura e cosa sappiamo oggi

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Sono tanti gli elementi di grande interesse di Giove. Tra questi trova spazio la sua grande macchia rossa. Come si è formata? Se lo chiedono gli scienziati da molto tempo e una nuova ricerca suggerisce una risposta inattesa. Sarebbe una tempesta gigante del tutto differente da quella osservata dagli astronomi ormai più di tre secoli fa.

La grande macchia rossa di Giove

La grande macchia rossa di Giove ha anche una sua sigla su scala internazionale, GRS (Great Red Spot), tanto è ben nota in ambito astronomico. Sembra un gigantesco occhio che spunta dal pianeta, di cui forse non si comprende benissimo la grandezza. Per questo può essere utile sottolineare come vi si potrebbe far cadere dentro l’intera Terra. Una sorta di biglia che non toccherebbe neanche i bordi di questa macchia.

Esiste con certezza da secoli, considerando gli avvistamenti accertati, e nasconde molti misteri. Una recente ricerca pubblicata sulla rivista Geophysical Research Letters indica che la macchia non è così vecchia come si potrebbe pensare. Non è la stessa di tre secoli fa e, per quanto possa durare ancora per anni, i suoi giorni sono “contati”.

GRS è la caratteristica più iconica di Giove. Molti ritengono erroneamente che caratterizzi la sua superficie ma non è così. Ciò che vediamo sono infatti nuvole in cima a un’atmosfera profonda migliaia di chilometri.

Il GRS è una macchia meteorologica enormemente vasta, che si agita tra le nuvole del pianeta. Volendo scendere in tecnicismi, si tratta di un vortice anticiclonico. Un sistema di alta pressione che ruota in senso antiorario, con i gas che ruotano intorno al suo centro, con velocità stimata di 450 km/h.

Cos’è la GRS di Giove

La GRS è una gigantesca tempesta, come detto, e di fatto la più grande nota nel Sistema Solare. È composta da due regioni. Una è un ovale caratterizzato da gas rossastri. L’altra, invece, è una fascia di gas più bianca e sottile, nota come conca, che circonda il tutto.

La grande macchia rossa di Giove si trova nella Cintura equatoriale meridionale del pianeta. È una delle tante bande che conferiscono l’aspetto a strisce ben noto. Nello specifico, le fasce sono venti latitudinali, simili alla nostra corrente a getto. Il tutto è però più complicato, poiché Giove non è caratterizzato da una superficie solida, ma da convettive di gas dall’enorme portata, che salgono e scendono nell’atmosfera. Per non parlare poi delle forze immani di flessione dell’aria, a causa dell’elevata velocità di rotazione (il giorno solare di Giove dura solo 9:55 ore).

A differenza di quanto avviene sulla Terra, queste tempeste tendono a restare nella propria corsia latitudinale. Di fatto sono confinate da correnti a getto molto potenti. È quanto sostiene anche la GRS, rendendo la tempesta incredibilmente longeva.

Ma quanti anni ha davvero? L’astronomo italiano Giovanni Cassini la individuò nel 1665. Vide un ovale scuro sulla faccia di Giove. Ciò è stato notato fino al 1713 e la posizione registrata. Era la stessa dell’attuale macchia. Dopo il 1713 sembra sia scomparsa. Il successivo avvistamento risale al 1831, alla stessa latitudine. Si tratterebbe della nostra GRS, a un passo dunque dal compiere due secoli.

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