Nuove immagini di Europa, la luna di Giove, potrebbero portare gli scienziati a una nuova scoperta
Le immagini della sonda Juno della NASA offrono una nuova visione sulla luna di Giove, Europa: ecco le scoperte
A dir poco affascinanti le immagini catturate dalla sonda Juno della Nasa. Nel mirino l’ormai ben nota luna di Giove, Europa, immortalata a elevata risoluzione. Un passaggio ravvicinato che offre ora materiale per gli scienziati, che potrebbero essere vicini a una nuova scoperta.
Europa, luna di Giove
Il passaggio ravvicinato della sonda Juno della NASA non è di certo avvenuto nel corso di questa settimana, anzi. Le sue foto ad alta risoluzione scattate a Europa, luna di Giove divenuta estremamente attenzionata, risalgono infatti a settembre 2022.
Mentre il mondo ancora discuteva in maniera accesa dell’emergenza Covid, nel vasto spazio si compivano passi in avanti verso una nuova scoperta. Sono state catturate delle immagini molto importanti, dal momento che suggeriscono la possibilità della presenza di sacche di acqua salata. Queste andrebbero a connettersi in maniera diretta all’oceano sotterraneo. Al tempo stesso le foto suggeriscono anche delle “cicatrici” in superficie generate presumibilmente da pennacchi possenti di vapore acqueo.
Fondamentale in questo processo lo strumento JunoCam, in grado di catturare quattro immagini ad alta risoluzione di Europa. Un risultato ottenuto mentre la sonda era a 355 km di altitudine. Ecco cosa si intende per passaggio ravvicinato. Sfruttato inoltre lo Stellar Reference Unit (SRU), generalmente adoperato per l’imaging di stelle deboli. Si è deciso di adattare le sue capacità in condizioni di scarsa luminosità per poter scattare un’immagine del lato notturno di Europa. L’unica fonte di luce era data dalla luce riflessa dalle nubi di Giove (Jupiter-shine).
Cos’è il Platypus
Questa operazione ha portato all’individuazione di una insolita caratteristica. Il merito in questo caso è dello SRU, che ha evidenziato ciò che oggi viene definito Platypus. Si fa riferimento in questo modo a un insieme di blocchi di ghiaccio, collinette, macchie marroni e creste. Un vero e proprio terreo caotico, già osservato in passato su Europa, nel corso delle missioni Voyager.
Gli scienziati stanno riservando particolare attenzione allo studio di queste porzioni della luna di Giove. Si ipotizza possano essere punti nei quali il liquido salmastro affiora in superficie. Ciò provocherebbe lo scioglimento parziale della crosta ghiacciata.
Non una minuscola area, considerando come si estenda in larghezza per 37 km, con una lunghezza di 67 km. Si ritiene inoltre come il Platypus sia una delle strutture più giovani presenti sulla luna. Il motivo? La superficie ghiacciata di Europa ha dato dimostrazione di livellarsi in tempi molto brevi, geologicamente parlando. Poter ammirare questa porzione di superficie in tali condizioni, dunque, vuol dire che la sua formazione non è poi così antica.
Tali caratteristiche suggeriscono un’attività di superficie attuale, così come la presenza di acqua liquida sotterranea su Europa. Questo il pensiero di Heidi Becker, co-investigatrice principale dello SRU, presso il Jet Propulsion Laboratory della NASA. Dal suo punto di vista, il Platypus risulterà essere un obiettivo primario per la missione Europa Clipper dell’agenzia, così come per la missione Juice dell’ESA.
Le rilevazioni però non sono terminate qui, anzi. A circa 50 km a nord del Platypus, infatti, sono state individuate doppie creste affiancate da macchie scure. Si ritiene che possa trattarsi di punti di origine di pennacchi di vapore acqueo. Uno spettacolo naturale in grado di raggiungere altezze di 200 km.
Come se non bastasse, Juno ha anche offerto prove che tanto le caratteristiche superficiali quanto la superficie stessa si stiano spostando. Un fenomeno noto agli scienziati come “true polar wander”. Ciò implica lo spostamento dei poli geografici a causa della crosta ghiacciata che galleggia sull’oceano sotterraneo.