SCIENZA

Ha colpito la Terra senza preavviso: sembrava "un urlo"

L'urlo di un buco nero: è stata usata questa definizione per descrivere i lampi gamma che hanno colpito nei giorni scorsi il nostro pianeta

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L’esplosione più potente di tutto l’Universo. È questa la definizione che viene usata quando si descrive un fenomeno che ha coinvolto il nostro pianeta lo scorso 9 ottobre. Sono passati pochissimi giorni e nessuno sembra essersi accorto apparentemente di nulla, eppure qualcosa è accaduto e ha lasciato gli scienziati a bocca aperta.

La conferma ufficiale è arrivata dalla NASA: l’agenzia spaziale americana ha fatto sapere come l’esplosione stessa sia stata captata in diversi angoli della Terra, con il telescopio spaziale Fermi Gamma-ray della NASA, l’Osservatorio Swift di Neil Gehrels e la navicella spaziale Wind nel ruolo di “testimoni” più che attendibili. Ma cosa è successo nello specifico? Il responsabile del grande fermento astronomico è un buco nero.

Come hanno avuto modo di sottolineare gli esperti, il nostro pianeta è stato letteralmente colpito dal “grido di nascita” di questo corpo celeste. In poche parole, poco più di una settimana fa la Terra ha avuto a che fare con uno dei cosiddetti lampi gamma. Sono noti anche con la sigla GRB (Gamma Ray Burst), la classe di esplosioni più potenti di tutto l’Universo che ha finito per riversare sulla Terra stessa un’ondata incredibile di raggi gamma e raggi X. Il fenomeno di cui si sta parlando viene definito solitamente “transiente”, cioè la cui durata è variabile (si passa da pochi secondi ad alcuni anni).

L’urlo del buco nero

Di solito i lampi gamma del buco nero sono divisi in due tipologie, brevi (quando durano meno di 2 secondi) e lunghi (oltre i due secondi). Esisterebbe anche un terzo tipo, quello dei lampi ultra-lunghi che superano le sette ore, ma non esiste alcun consenso scientifico in tal senso. Quanto successo il 9 ottobre scorso nei pressi della Terra non ha avuto alcuna conseguenza, ma i rischi esistono eccome. Nel caso di una esplosione sufficientemente grande, infatti, il nostro pianeta potrebbe addirittura essere privato della sua atmosfera con una conseguente estinzione di massa.

Come nasce un buco nero

Non è una coincidenza se un lampo gamma sia stato incolpato dell’estinzione disastrosa avvenuta oltre 400 milioni di anni fa nel cosiddetto periodo Ordoviciano che ha caratterizzato l’età Paleozoica. La luce che ha “illuminato” di recente anche la Terra è fondamentale per capire come nasca effettivamente un buco nero, oltre a fornire maggiori informazioni sul comportamento della materia quando ci si trova in galassie molto lontane. Sembra che un lampo come quello del 9 ottobre non si riprodurrà più per diversi decenni, di conseguenza gli scienziati dovranno armarsi di tanta pazienza. La storia delle scoperte relative ai GRB è relativamente recente.

Gli astronomi hanno individuato per la prima volta un lampo gamma negli anni Sessanta del secolo scorso. In quel caso la prima sensazione fu esatta: esplosioni del genere sono in grado di generare tantissima energia, almeno quanto il Sole sarebbe capace di fare in 10 miliardi di anni di vita. Pochi giorni fa, la velocità registrata ha sfiorato i 2 miliardi di anni luce, inoltre sembra che l’origine del lampo sia avvenuta nella costellazione Freccia, la terza più piccola nello spazio. Se non altro si può tirare un sospiro di sollievo per il fatto che la Terra sia stata “risparmiata”.

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