SCIENZA

Gardi Sugdub, un'isola al largo di Panama rischia di scomparire

Un'isola rischia di scomparire per sempre per via del cambiamento climatico: l'innalzamento del livello del mare potrebbe inghiottirla

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Fonte: credit European Union, Copernicus Sentinel-2

Nel cuore del Mar dei Caraibi, a largo delle coste di Panama, un’isola rischia di scomparire definitivamente sotto le acque.

Gardi Sugdub, che ospita una comunità di circa 1.300 persone, sta lentamente cedendo al crescente innalzamento del livello del mare, una conseguenza diretta dei cambiamenti climatici globali.

Un’isola rischia di scomparire a causa del cambiamento climatico

Il riscaldamento delle acque, unito al fenomeno della fusione dei ghiacci polari, sta mettendo a rischio la sopravvivenza della piccola isola di Gardi Sugdub, nei pressi di Panama. I suoi abitanti, principalmente membri della comunità indigena Guna, sono costretti a cercare rifugio altrove. Entro il 2050, gli esperti prevedono che Gardi Sugdub non sarà più abitabile e la sua popolazione dovrà trasferirsi sulla terraferma. Sicuramente, qualcuno fedele alle proprie radici, sceglierà di resistere nonostante la certezza di un destino tragico.

Il cambiamento del clima sta alterando il paesaggio fisico e anche l’identità culturale della comunità. I Guna, che vivevano su Gardi Sugdub da più di un secolo, sono ora testimoni di una trasformazione epocale: le tradizioni che si tramandano da generazioni sono messe a dura prova. La costruzione di Isberyala, una nuova area residenziale situata sulla terraferma e finanziata dal governo panamense con circa 15 milioni di dollari, offre una via di scampo per chi decide di abbandonare l’isola. La nuova località offre, finalmente, l’accesso a servizi di base come l’elettricità e la scuola, elementi assenti su Gardi Sugdub da anni.

Tuttavia, per molti, l’adattamento a una nuova vita non è facile. La separazione dalle consuetudini secolari, il distacco dalla propria terra e la nostalgia per un posto che per secoli è stato il cuore pulsante della comunità sono sentimenti difficili da superare.

La scomparsa di Gardi Sugdub, così come quella di altre isole nell’arcipelago, sembra ormai inevitabile. Il fenomeno dell’innalzamento del livello del mare ha già cominciato a rendere invivibile l’isola. Le maree sempre più alte entrano nelle abitazioni, inondando le strade e le case, portando via lentamente ogni traccia della vita quotidiana.

Crisi climatica e migrazioni

Non è solo la terra a essere minacciata, ma anche l’essenza stessa della cultura dei Guna. Come affermato da uno degli abitanti, il distacco dal proprio territorio significa perdere una parte fondamentale della propria anima. Le generazioni più giovani, cresciute nell’incertezza del futuro, piangono la perdita di amicizie e relazioni, mentre gli anziani recriminano i tempi passati, quando la comunità viveva in armonia con la propria terra.

Il governo panamense, purtroppo, può solo limitarsi a guardare mentre l’isola cede, senza che esista una soluzione definitiva per arginare l’avanzata delle acque. Gli esperti, come Steve Paton dello Smithsonian Tropical Research Institute, avvertono che, al ritmo attuale d’innalzamento del livello del mare, la situazione non è destinata a migliorare. Il trasferimento a Isberyala, pur essendo una soluzione immediata, non rappresenta una risposta sostenibile a lungo termine.

La sfida, infatti, non è solo fisica, ma anche culturale, sociale ed economica. Le famiglie costrette a trasferirsi trovano nella nuova vita sulla terraferma un mondo che, seppur moderno e tecnologicamente avanzato, appare lontano anni luce rispetto alla semplice ma profonda esistenza che hanno sempre conosciuto.

Questa vicenda non è isolata, ma è emblematica del fenomeno globale che sta interessando numerosi territori costieri e isole. Con l’accelerazione dei cambiamenti climatici, intere popolazioni rischiano di essere costrette a migrare, non per conflitti o guerre, ma per un evento epocale che minaccia la stessa stabilità del pianeta.

La Nuova Atlantide, l’idea di una città futuristica costruita sotto il livello del mare da un milionario visionario, potrebbe essere una risposta alla crisi ambientale che si sta profilando. Ma, se da un lato ci si rivolge al futuro costruendo sopra e sotto l’acqua, altre comunità, come quella di Gardi Sugdub, si trovano a fare i conti con la perdita di tutto ciò che hanno conosciuto e amato a causa di questo elemento. La loro lotta è quella di una parte di mondo che, nonostante la sua bellezza, sta scomparendo.

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