Abbiamo un problema col cacao per colpa del cambiamento climatico: cosa sta succedendo
Abbiamo un problema con il cacao e il suo prezzo in costante rialzo: la colpa è soprattutto del cambiamento climatico e delle nuove norme europee
Il prezzo del cioccolato ha intrapreso un percorso di crescita vertiginosa che sembra non avere fine: questo problema con il cacao suscita preoccupazioni sia nei Paesi produttori che nei consumatori europei.
A causa del cambiamento climatico, interi settori economici di Germania e Svizzera, note per il loro forte consumo e la produzione di cioccolato di alta qualità, potrebbero entrare in crisi.
Il problema con il cacao a causa del cambiamento climatico
Nel 2024, il valore del cacao ha superato i 10.000 dollari per tonnellata, triplicando rispetto all’anno precedente, e superando addirittura quello di metalli come il rame, essenziale per la produzione di semiconduttori. Le ragioni di questo aumento sono molteplici, ma tra le principali si trovano i cambiamenti climatici, le politiche di sostenibilità europee e la speculazione finanziaria.
La principale causa che alimenta l’aumento del prezzo è il drastico calo della produzione nei principali Paesi produttori di cacao, Costa d’Avorio e Ghana, che da soli forniscono circa il 60% della fabbisogno mondiale.
La situazione è particolarmente critica a causa dell’impatto di fenomeni climatici come El Niño, che da mesi porta alternanza di piogge abbondanti e periodi di siccità. L’alterazione dei cicli climatici sta creando un vero e proprio “colpo di frusta” per le coltivazioni. La difficoltà di contrastare malattie e parassiti agricoli, dovuta alla scarsità di fungicidi e antiparassitari nelle regioni interessate, ha ulteriormente complicato la situazione.
Come se non bastasse, ci sono anche le politiche europee contro la deforestazione, che sono state attuate con l’intento di fermare il legame tra la produzione di alcuni beni e la distruzione delle foreste. La normativa, che vieta l’importazione di prodotti legati a pratiche di deforestazione illegale, ha suscitato preoccupazioni tra gli operatori del settore.
Nonostante molti produttori in Costa d’Avorio abbiano già adottato pratiche più sostenibili, la maggior parte dei coltivatori non ha le risorse per rispettare i nuovi standard, con il rischio che i costi per adeguarsi ricadano sugli imprenditori più piccoli. Questi ultimi, già alle prese con un mercato del cacao instabile, potrebbero vedersi ulteriormente penalizzati. Le nuove normative europee hanno costretto le aziende a garantire una tracciabilità più rigorosa dei prodotti, ma non tutte le imprese sono in grado di sostenere l’impegno economico necessario.
Soluzioni poco sostenibili
Le tre possibili soluzioni a questo problema sono: trasferire il costo ai consumatori, ridurre i margini di profitto delle aziende o, come accade nel caso più probabile, scaricare i costi sui piccoli agricoltori. Quest’ultima ipotesi ha già cominciato a manifestarsi, con la filiera del cacao che rischia di subire il peso delle nuove norme, senza un adeguato supporto da parte di chi governa la filiera.
Inoltre, la speculazione dei mercati finanziari sta contribuendo in modo significativo all’aumento del prezzo del cacao. Il fenomeno speculativo, unito ai fattori climatici e alle normative europee, ha contribuito ad una crescita esponenziale del costo della materia prima, il cui impatto si farà sentire in modo tangibile dai consumatori solo nei mesi successivi, quando le scorte di cioccolato presenti nei negozi cominceranno a scarseggiare.
Se questa tendenza non sarà contrastata, il rischio è che altri prodotti agricoli subiscano un destino simile. Infatti, il cacao non è l’unico bene minacciato dalle nuove leggi europee, così come dai cambiamenti climatici: anche l’olio di palma e il caffè stanno mostrando segnali di aumento dei prezzi.
In un contesto globale sempre più interconnesso, l’Europa potrebbe avere un ruolo fondamentale nell’assistere i produttori dei Paesi in via di sviluppo, offrendo incentivi per l’adozione di pratiche agricole più sostenibili e aiutando i coltivatori a conformarsi alle nuove regolamentazioni. Oltre che a impegnarsi ulteriormente a contenere le emissioni di gas serra.
Tuttavia, la domanda di cacao sostenibile potrebbe portare alla creazione di un “doppio mercato” per i prodotti di cacao: da una parte, quelli che rispettano gli standard di tracciabilità imposti dall’Europa, dall’altra, quelli destinati a mercati meno esigenti come la Cina o l’Indonesia. Questo scenario accentuerebbe ulteriormente il problema con il cacao e le disparità tra i vari attori della filiera, minando gli sforzi per una produzione di cacao veramente sostenibile.