SCIENZA

Scoperti i resti fossili di un ittiosauro gigante, il rettile marino più grande mai trovato

Scoperto il rettile marino più grande mai vissuto sulla Terra: si tratta di un ittiosauro e a scoprirlo è stata una 11enne britannica

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Fonte: iStock

Una scoperta che ha dell’incredibile, quella che ha visto protagonista una ragazza di appena 11 anni. Il suo nome è Ruby Reynolds ed è la scopritrice del rettile marino più grande mai vissuto sulla Terra (stando alle nostre conoscenze attuali).

Un gigantesco ittiosauro

Era impegnata in una “spedizione” in spiaggia con suo padre, Ruby Reynolds, quando ha notato qualcosa che ha da subito attirato la sua attenzione. Si è di colpo ritrovata faccia a faccia con i resti di un ittiosauro, che i paleontologi hanno chiamato Ichthyotitan severnensis. Un nome scientifico dal chiaro significato: “lucertola pesce gigante del Severn”.

Le stime evidenziano come possa essere stato lungo ben 25 metri, il che è una cifra incredibile. Si pensi che sono le stesse dimensioni di una balenottera azzurra (misura massima di oltre 33 metri, che ne fanno l’animale più grande mai vissuto sulla Terra.

Questa misurazione ha un valore molto rilevante, dal momento che i paleontologi non hanno report, ad oggi, di rettili marini più grandi di questo. Sorprende il fatto che i 25 metri rilevati non rappresentassero il suo massimo potenziale. Dall’analisi dei fossili e di una serie di frammenti ossei della mascella, è stato dedotto infatti come fosse ancora in fase di crescita al momento del decesso.

La scoperta

Quando si parla di ittiosauri, si fa riferimento a dei rettili marini vissuti sulla Terra durante il Mesozoico. Fianco a fianco (per modo di dire) con i dinosauri, fino all’estinzione alla fine del Triassico, in seguito a un grande evento di estinzione di massa.

La scoperta di Ruby Reynolds, che oggi è un’adolescente, risale al 2020. I due erano a caccia di fossili sulla spiaggia di Blue Anchor, nel Somerrset, ovvero nell’Inghilterra sudoccidentale. Si sono rapidamente accorti d’aver trovato qualcosa di speciale. Hanno allora contattato uno dei massimi esperti ittiosauri nel Regno Unito, il dottor Dean Lomax.

Il paleontologo dell’Università di Bristol ha poi ampliato il team, chiamando anche il dottor Paul de la Salle, specialista del Museo della vita marina giurassica del Dorset. La sua presenza è stata molto importante, anche perché nel 2016 aveva trovato qualcosa di molto simile. In quel caso, però, i reperti erano risultati molto deteriorati. Questo esemplare invece è un ottimo caso studio.

Procedendo a un confronto, è stato dimostrato come si tratti della stessa specie. Ecco le parole del dottor Lomax, entusiasta: “Questa ricerca è in corso da quasi otto anni. È straordinario pensare che giganteschi ittiosauri, grandi quanto una balenottera azzurra, nuotassero negli oceani intorno al Regno Unito nel Triassico. Queste mascelle forniscono prove sul fatto che forse un giorno potrà essere trovato un cranio o uno scheletro completo di questi giganti”.

Questa specie è di enorme interesse, rappresentando un esempio di convergenza evolutiva. Si tratta infatti di rettili che hanno evoluto una morfologia idrodinamica, come quella di pesci e cetacei. La loro estinzione è avvenuta precisamente nel Cretaceo superiore, prima della caduta dell’asteroide denominato chicxulub, che decretò l’estinzione dei dinosauri non aviani, ben 66 milioni di anni fa.

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