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L'app per trasformare lo smartphone in webcam arriva su Android

Le webcam integrate nei laptop sono di pessima qualità, quelle USB di qualità hanno un costo elevato: perché non usare lo smartphone per videochiamate e videoconferenze?

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Fonte: Shutterstock

Camo, l’app in grado di trasformare lo smartphone in una webcam è arrivata su Android. Dopo il debutto dello scorso anno con la versione dedicata ai dispositivi con sistema operativo iOS, ora l’azienda produttrice Reincubate tira fuori dal cilindro la prima beta pubblica che permetterà agli utilizzatori dei device compatibili di provare tutte le potenzialità e le feature offerte.

L’applicazione, diventata in poco tempo tra le più popolari nel suo settore, viene in aiuto di coloro che non hanno a disposizione una webcam esterna da connettere al proprio computer desktop o che, semplicemente, non possono (o vogliono) fare affidamento su quella integrata nel proprio laptop, per questioni legate alla qualità o per problemi di funzionamento. Dotata di una risoluzione molto spesso superiore ai modelli che troviamo su PC e Mac più datati, la fotocamera presente sui telefonini si trasforma con Camo in uno strumento utile durante le videochiamate di lavoro o private, integrandosi in maniera armonica ai software sul mercato in una soluzione semplice e immediata.

Camo, come funziona l’app

Una volta scaricata l’applicazione e il relativo client per il controllo remoto, disponibile per Windows e Mac, con Camo la fotocamera è già pronta all’uso. È sufficiente avviare la videoconferenza attraverso servizi quali Zoom, Google Meet, Skype e molti altri per mostrare la propria immagine nel corso della conversazione.

Esistono poi dei comandi che permettono la gestione del campo visivo mostrato e sono tutti disponibili all’interno del client. Tra questi, l’utente può sfruttare zoom, crop (per “ritagliare” l’area mostrata a video), tilt (per alzare o abbassare l’inquadratura) e pan (per spostarla orizzontalmente); inoltre, si può scegliere di ricolorare la foto tramite filtri o modificare le impostazioni relative alla luce e all’esposizione, anche sfruttando il flash del dispositivo.

A questi, poi, si aggiungono i watermark personalizzati, ovvero la filigrana che appone alla ripresa un testo o un logo per “marchiare” i fotogrammi. Ovviamente, per la conferenza può essere utilizzata ognuna delle lenti installate sul proprio smartphone, dall’ultra-grandangolare fino alla frontale per i selfie.

Camo, qui può usarla

Come dichiarato dagli sviluppatori, Camo supporta le versioni dell’OS di Mountain View a partire da Android 7.0 (Nougat) in poi. Oltre a quelle citate, è compatibile con Chrome, Microsoft Teams, Twitch, Final Cut Pro X per un totale di più di 40 applicazioni.

Nella fase di test, Camo è offerta gratuitamente completa di ogni sua feature ma, in futuro, potrebbe diventare a pagamento al pari di quanto già successo con il software per Apple. Non sono stati rivelati i prezzi ma potrebbero ricalcare quelli applicati per la versione per Cupertino, cioè 4,99 dollari al mese, un abbonamento annuale a 39,99 dollari e lo sblocco completo delle funzionalità a vita per 79.99 dollari una tantum.

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