Domani l'alba sarà diversa, Marte e Saturno ci regaleranno uno spettacolo: ecco quando saranno più vicini
Uno spettacolo unico all'alba del 10 e dell'11 aprile 2024: Marte e Saturno sorgeranno insieme e saranno vicinissimi, a causa di un particolare fenomeno.
Sapevamo già che cielo di aprile fosse pronto a regalarci spettacoli unici, a cominciare dall’eclissi totale di Sole dell’8 aprile (purtroppo per noi non visibile dall’Italia), ma non è l’unico “in programma”. Come spiegato dalla NASA, infatti, mercoledì 10 e giovedì 11 aprile l’alba avrà due protagonisti d’eccezione: Marte e Saturno appariranno vicinissimi l’uno all’altro, dando vita al cosiddetto fenomeno della congiunzione planetaria.
La congiunzione di Marte e Saturno
Come riporta la NASA nella sua interessante guida allo “skywatching” di aprile, i Pianeti Marte e Saturno sorgono insieme più o meno nell’ora che precede l’alba e in particolare mercoledì 10 e giovedì 11 aprile sono visibilmente più vicini, a circa mezzo grado di distanza: “Nelle mattine del 10 e 11 aprile, Marte e Saturno si troveranno bassi nel crepuscolo mattutino orientale, brillando intorno alla prima magnitudine. Passeranno a circa 1/2 grado – la larghezza della Luna piena – l’uno dall’altro in entrambe le mattine”.
Avviene, dunque, quel fenomeno conosciuto come congiunzione planetaria che si verifica proprio quando la distanza tra due corpi celesti si riduce a un range che va da mezzo grado a nove gradi. Accade anche che si verifichino le grandi congiunzioni, come nel caso dei Pianeti Giove e Saturno che nel 2020 sono apparsi nel cielo a meno di 0,1 gradi di distanza l’uno dall’altro.
Come osservare lo spettacolo di Marte e Saturno all’alba
La buona notizia è che non occorrono particolari strumenti per osservare lo spettacolo di Marte e Saturno, almeno per gli osservatori e i curiosi che si trovano nell’emisfero meridionale. Qui sarà possibile vedere i due Pianeti alti sopra l’orizzonte al mattino, nell’ora immediatamente precedente all’alba (circa 40 minuti prima del sorgere del Sole).
Parlare di “spettacolo” non è una scelta casuale perché visivamente è proprio quello che accadrà davanti ai nostri occhi. Marte e Saturno saranno molto diversi, il primo di un bel rosso intenso e il secondo brillante nei toni del giallo. Un contrasto cromatico che apparirà ancor più evidente, data la “vicinanza” tra i due Pianeti.
Cos’è una congiunzione planetaria
Le virgolette sono d’obbligo quando parliamo di vicinanza tra Pianeti. Quando si parla di congiunzione planetaria, infatti, ci riferiamo a un fenomeno astronomico per il quale due o più astri possono essere osservati dalla Terra contemporaneamente entro lo stesso campo visivo (che può essere quello di un binocolo o di un telescopio).
Questa vicinanza, dunque, è una sorta di “illusione ottica” perché di fatto i due astri in questione – nel nostro caso Marte e Saturno – non sono realmente così poco distanti l’uno dall’altro. Saturno resta sempre oltre 1,1 miliardi di chilometri più lontano nel Sistema Solare rispetto al Pianeta Rosso.
Le prossime congiunzioni planetarie ad aprile
Quella tra Marte e Saturno non è l’unica congiunzione visibile dal nostro Pianeta durante il mese di aprile. A questa seguirà, infatti, quella del 19 aprile tra Mercurio e Venere intorno alle 9 del mattino ma purtroppo entrambi saranno troppo vicini al Sole per essere chiaramente osservabili. Tra i due Venere apparirà più luminoso e visibile dall’emisfero meridionale.
Il 20 aprile alle 7.30 del mattino è la volta dei Pianeti Giove e Urano, pronti a “incontrarsi” nella costellazione dell’Ariete a una distanza di soli 0,31 gradi. Questa congiunzione sarà visibile subito dopo il tramonto, meglio dall’emisfero settentrionale. Ovviamente per osservare Urano è necessario uno strumento come un binocolo, dato che ha una luminosità troppo debole per essere visto a occhio nudo.
Alla fine del mese ancora una volta Marte sarà protagonista di una congiunzione, stavolta con il Pianeta Nettuno. Il 29 aprile alle 4 del mattino la distanza apparente tra i due sarà minima, maggiormente visibile dall’emisfero meridionale guardando al mattino verso est. Anche in questo caso occorre uno strumento per l’osservazione di Nettuno, troppo debole per essere visto a occhio nudo.