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È meglio un Mac o un PC? Pro e contro in una lotta ad armi pari

Scegliere tra un Mac e un pc Windows non è semplice. Ognuno dei due sistemi ha i suoi pro e i suoi contro. Vediamoli insieme

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Fonte: arindambanerjee / Shutterstock.com

PC e Mac: eterni rivali. Ci troviamo di fronte a due sistemi operativi di altissimo livello e, anche chi ha vissuto per anni usando entrambi, incontra delle difficoltà a proclamare un vincitore. Parlare di pregi e difetti è diventato riduttivo e inutile perché la questione va affrontata diversamente: oggi bisogna tener conto di diverse e nuove variabili. La distinzione tra Mac e PC, quindi, non è più così netta come lo era solo fino a qualche anno fa, diremmo addirittura solo fino a un anno fa.

Se volessimo definire un Mac, il primo termine che ci viene in mente è una “orchestra sinfonica” dove tutto convive in maniera armoniosa e collaudata, mentre un PC è più simile a una “banda musicale da strada” dove esiste meno coesione tra i vari componenti del gruppo ma, se scelti bene, sono in grado di sprigionare una potenza senza pari e offrire una maggiore libertà di movimento.

Ci sono poi il gusto personale, le esperienze e convinzioni degli utenti, che continuano a giocare un ruolo fondamentale nella scelta. Cercheremo, quindi, di analizzare le principali differenze tra questi due mondi per offrirvi un quadro generale più completo e imparziale possibile.

Anche l’occhio vuole la sua parte

Se l’estetica e la cura del dettaglio è sempre stato il fiore all’occhiello di Apple, la situazione negli ultimi tempi sta rapidamente cambiando. È vero che sul mercato sono ancora presenti modelli economici Windows non proprio bellissimi e realizzati con materiali a buon mercato, ma Microsoft e altri produttori come Dell e Lenovo stanno sfornando dei piccoli gioiellini. I prezzi sono aumentati, è vero, ma chi cerca la qualità – adesso – ha valide alternative a Apple.

Ecosistemi a confronto

Windows e macOS sono due sistemi operativi completamente diversi uno dall’altro. Gli ingegneri di Cupertino, da sempre, hanno puntato su una user experience semplice e gradevole, oseremmo dire “rassicurante, dove tutto fosse integrato, riducendo al minimo l’intervento dell’utente.

Quando usate un Mac tutto solitamente fila liscio, raramente si verificano malfunzionamenti dovuti a bug, è piuttosto sicuro e il sistema fa esattamente quello che avete in mente. Insomma, è semplice da usare quando è abbinato a componenti Apple o sviluppati appositamente per Mac. Quando l’intero “ecosistema”, in altre parole, è targato Apple.

Il rovescio della medaglia è che tutto questo lo rende meno configurabile rispetto a un PC. Microsoft sta cercando di creare un ecosistema che offra la stessa semplicità d’uso di un Mac, ma l’ambiente Windows che – tra l’altro è molto più frammentato, lo è sempre stato. Richiede maggiori competenze tecniche per la configurazione, per l’installazione delle applicazioni e delle periferiche compatibili con Windows, ma non sviluppate rispettando i rigidi standard, invece, richiesti da Apple.

Va, però, ricordato che Windows funziona su un’enorme quantità di dispositivi, dai portatili ai più ingombranti PC all-in-one, e perfino sui tablet, e, quindi, di scelta per l’utente. Si tratta, inoltre, della piattaforma ideale per il gaming, grazie alla varietà dell’hardware e del software. MacOS è, invece, disponibile solo per i notebook, i desktop e i computer all-in-one Apple.

Configurazione e personalizzazione

Se a prima vista il fatto che Windows sia un ecosistema aperto, con maggiori possibilità di configurazione e modifiche, sicuramente più complicato da gestire rispetto a un sistema Apple, possa sembrare a prima vista un punto a favore di Cupertino, è invece un vantaggio per chi cerca la “potenza”. Parliamo di chi lavora in maniera professionale con il video e il foto editing, ma soprattutto per i giocatori incalliti. Questa tipologia di utenti cerca la personalizzazione del sistema, la possibilità di poter aggiornare il computer con le ultime generazioni di CPU, schede grafiche e storage, per avere sempre a disposizione l’hardware più performante. Un Mac non è aggiornabile: bisogna comprare un modello più potente per stare al passo con i tempi. In fase di acquisto, inoltre, aumentare RAM e storage comporta una spesa aggiuntiva elevata.

Meglio scegliere un Mac o un PC?

Ed eccoci al dunque: dipende da una serie di variabili. Se siete alla ricerca di un computer affidabile, disponete di un iPhone o altri dispositivi Apple, cercate la semplicità, lavorate prevalentemente con programmi di produttività personale, non siete interessati a grandi cambiamenti e personalizzazioni, allora il Mac è la soluzione che fa per voi. Se, invece, siete attirati dalla possibilità di plasmare il computer in base alle vostre esigenze, costruire una “user experience” tagliata su misura per voi, non c’è niente di meglio di un sistema Windows. Ma c’è ancora un aspetto molto importante da valutare che, spesso, non dipende da voi: l’ambiente in cui userete il computer. Ora, se acquistate il computer per lavorare con altre persone, sarebbe opportuno forse scegliere la stessa piattaforma. Se siete l’unica persona che usa un Mac in un’azienda dove tutti lavorano con Windows, è più complicato interfacciarsi con loro. Lo stesso dicasi se avviene l’esatto contrario. Non è che sia impossibile per un PC e un Mac “comunicare”, ma richiede un po’ più di impegno da parte vostra per integrarvi nell’ecosistema utilizzato dalla maggior parte degli utenti.

Il coraggio di cambiare

Se escludiamo chi è unicamente influenzato dal brand, o dall’estetica, molti utenti professionali sono molto attenti invece alle caratteristiche dei prodotti che, in primo luogo devono consentire loro di svolgere al meglio il proprio lavoro. C’è chi è nato usando Windows e chi usando un Mac, ma nel corso degli anni, alcuni hanno deciso di scegliere in base alle proprie specifiche esigenze lasciando da parte le “simpatie”. I computer Mac erano molto richiesti, soprattutto in alcuni settori come la grafica professionale e l’editing video, negli anni Ottanta. Steve Jobs, fu però costretto ad abbandonare la “sua” società nel 1985 e iniziò il declino di Apple. L’azienda, dopo una serie di scelte discutibili, si ritrovò in crisi di vendite, di idee e, soprattutto sull’orlo del fallimento. Molti utenti professionali decisero – probabilmente a malincuore – di passare a Windows. Il ritorno di Steve Jobs a Cupertino nel 1996 cambiò le carte in tavola, e molti “dissidenti”, anche grazie al lancio di ottimi computer, tornarono al loro primo “amore”. L’iPod, l’iPhone e l’iPad – idee geniali di Jobs – fecero la fortuna di Apple, insieme a computer e notebook di prima qualità e dal look inconfondibile. La concorrenza arrancava. Apple, dopo la scomparsa di Jobs nel 2011, ha continuato sulla via indicata dal suo geniale fondatore, ma sono ormai passati quattro anni, e i competitor non si sono fermati. Alcuni utenti professionali, si sono visti costretti a tornare a Windows per la maggiore potenza di calcolo. Corsi e ricorsi storici come direbbe il filosofo Giambattista Vico.

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