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Cosa sono i messaggi RCS che tutti vogliono, tranne Apple

Il mondo Android continua a fare pressione su Apple affinché apra la sua piattaforma di messaggistica, ma a risolvere la questione potrebbe presto essere l'Unione Europea con il DMA

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Samsung ha pubblicato un video sul suo canale YouTube statunitense, dal titolo “Green bubbles and blue bubbles want to be together. Help Apple #GetTheMessage“. E’ solo l’ultima di una lunga serie di iniziative della campagna #GetTheMessage lanciata da Google ad agosto 2022 per risolvere un problema che si trascina dal 2018 e che, a dirla tutta, affonda le sue radici nel 2011, anno di nascita di iMessage.

La questione è molto semplice: ancora oggi, nel 2023, Apple continua a fare muro contro il protocollo di messaggistica istantanea Rich Communication Services (RCS).

Cosa vuol dire RCS

L’idea che sta alla base del protocollo RCS risale al 2007, quando è stata formata la Rich Communication Suite industry initiative, le cui attività sono state poi assorbite nel 2008 dalla GSM Association.

Scopo del protocollo RCS era, ed è ancora, quello di mettere insieme i pro dei vecchi SMS e quelli delle nuove app di messaggistica istantanea, come WhatsApp, Telegram, Vibe, Facebook Messenger, Signal. Senza, però, mettere insieme i rispettivi limiti e, soprattutto, il limite più grande di queste app: l’incomunicabilità tra una e l’altra.

Il grande vantaggio degli SMS è stato quello di permettere la comunicazione tra persone che possiedono smartphone di marca diversa, con sistemi operativi diversi e SIM di operatori telefonici diversi. Il grande limite degli SMS (e anche dei successivi MMS) è oggi l’insufficiente quantità di dati che si possono trasmettere con un messaggio, cosa che rende anche impossibile la crittografia end-to-end.

Il protocollo Rich Communication Services (RCS), quindi, mira a fornire un sistema di messaggistica universale, sicuro e che permetta di trasferire grandi quantità di dati. I messaggi potranno essere letti con l’app che si preferisce, purché tale app sia compatibile con RCS e l’operatore telefonico non blocchi questo tipo di messaggi.

Amici e nemici di RCS

Il più grande amico del protocollo RCS è oggi Google, che ha sin da subito apprezzato l’idea di un sistema di comunicazione universale tra smartphone, che replica il modello di universalità proposto da Android.

Google, per questo, ha reso compatibile la sua app Messaggi con il protocollo RCS e, soprattutto, con la crittografia end-to-end dei messaggi RCS al fine di togliere di mezzo una possibile scusa per gli sviluppatori delle app di messaggistica, che tendono a creare piattaforme chiuse che non comunicano tra di loro.

Ma il più grande avversario di RCS è Apple, che si rifiuta di rendere i suoi iPhone compatibili con questi messaggi “aprendo” la sua app iMessage, che è l’app di messaggistica preimpostata su tutti i melafonini.

Bolle verdi e bolle blu

Questa opposizione di Apple ai messaggi RCS si concretizza anche in una differenza cromatica: quella delle “Green Bubbles” e “Blu Bubbles“.

Se due utenti iPhone comunicano tra loro i messaggi vengono automaticamente inviati tramite iMessage, quindi con crittografia end-to-end, allegati di grandi dimensioni, conferme di lettura e tutte le altre funzioni che un utente si aspetta da un servizio di messaggistica nel 2023.

Ma se uno dei due utenti ha un telefono Android, allora l’iPhone passa automaticamente agli SMS, con tutti i limiti derivanti da questa tecnologia obsoleta.

All’interno di iMessage, poi, i messaggi provenienti da iPhone vengono visualizzati in blu, mentre quelli SMS provenienti da Android in verde. In tal modo ogni utente di iMessage può sapere se l’interlocutore ha un iPhone o un Android.

Da #GetTheMessage al DMA

Da anni Google e altre big del mondo Android, come Samsung, provano a convincere Apple ad aprirsi agli RCS, il cui standard è di proprietà della GSM Association, senza però ottenere alcun risultato positivo.

L’apertura di Apple agli RCS, invece, potrebbe essere forzata per legge dall’Unione Europea. In particolare dalla recente direttiva Digital Markets Act, che impone l’interoperabilità delle piattaforme (anche) di messaggistica al fine di aumentare la concorrenza tra di esse.

Esattamente come Apple è stata costretta ad usare la porta USB-C sui nuovi iPhone 15, quindi, a breve potrebbe anche essere costretta a usare il protocollo RCS per veicolare i messaggi dei suoi utenti iPhone.

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