SCIENZA

Il misterioso oggetto trovato sulle Alpi: nascondevano un segreto

L'oggetto misterioso ritrovato sulle Alpi da un ignaro escursionista ha dato vita a una delle scoperte più incredibili degli ultimi anni.

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Fonte: Sito ufficiale del Cantone di Berna

Come molti appassionati, un escursionista si è messo in marcia per attraversare l’altopiano alpino bernese, sotto la vetta del monte Ammertenhorn. Un modo per godere delle bellezze della natura ma anche per entrare a contatto con un luogo affascinante come molti nella zona. Quel che non avrebbe mai potuto immaginare è che un comune trekking sulle Alpi avrebbe dato vita a una delle scoperte più curiose degli ultimi anni.

Misteriosa moneta trovata sulle Alpi svizzere

È il 2020 quando un escursionista elvetico si mette in marcia sull’altopiano alpino bernese, meta di molti curiosi e appassionati di montagna. A poca distanza dalla vetta del monte Ammertenhorn, a circa 2600 metri sul livello del mare, quella normale sessione di trekking si trasforma, però, in qualcosa di inaspettato. L’uomo osserva con attenzione l’ambiente circostante alla ricerca di pietre e frammenti di roccia particolari e uno in particolare attira la sua attenzione.

Un oggetto misterioso che, già a una prima analisi, aveva tutta l’aria di essere una moneta molto antica. Era qualcosa che non poteva passare in secondo piano, così l’escursionista decide di allertare le autorità locali, segnando con precisione il punto del ritrovamento. Finalmente nell’estate dello scorso anno un team di archeologi della Direzione dell’Istruzione e della Cultura del Canton di Berna si è messo all’opera per condurre una serie di scavi nell’area indicata dall’uomo e, soltanto oggi, ha presentato i risultati di questi mesi di studio: una misteriosa moneta ha permesso loro di riportare alla luce un vero e proprio tesoro di epoca romana.

Riemerso un antico tesoro di epoca romana

La Soprintendenza Archeologica svizzera ha dato l’annuncio del ritrovamento appena qualche giorno fa, durante una conferenza al Museo Storico di Berna. Quella scoperta dall’escursionista era, in effetti, una moneta molto antica di epoca romana, ma ciò che non avrebbe mai potuto immaginare è quel che si nascondeva sotto quei fitti strati di roccia.

La moneta ha consentito agli archeologi svizzeri di riportare alla luce un prezioso tesoro che comprende circa un centinaio di monete antiche, 27 di cristalli di rocca, 59 chiodi di scarpe romane, una spilla e il frammento di una targa votiva in bronzo a forma di foglia.

“Occasionalmente troviamo singole monete romane nelle Alpi – ha spiegato a Newsweek Regula Gubler, responsabile del progetto scientifico dello studio -, ma questo sito è insolito a causa della quantità di monete e della posizione. Più comuni sarebbero i ritrovamenti – monete, spille – sui passi di montagna. Questo sito, tuttavia, è lontano dall’abitazione umana, oggi come in epoca romana, a 2.590 metri sul livello del mare. (…) È a diverse ore di cammino dalla strada più vicina e anche lontano dai sentieri escursionistici”.

Ma allora cosa ci faceva un tesoro tanto antico e prezioso in un luogo così insolito? La posizione e gli oggetti hanno portato gli archeologi a ipotizzare che si trattasse di un luogo di culto.

Le Alpi nascondevano uno straordinario luogo sacro

Qui la scoperta si fa ancor più interessante perché ciò che gli archeologi hanno ritrovato non era un semplice tesoro, ma la testimonianza di quello che era a tutti gli effetti un luogo dal grande significato religioso. Risalenti a un periodo compreso tra il I secolo e l’inizio del V secolo d.C., le monete, i cristalli e le altre reliquie erano con molta probabilità offerte votive che gli abitanti del luogo depositavano per ingraziarsi le divinità alpine.

Gli archeologi sostengono che quel sito, scoperto casualmente da un escursionista, sia stato meta di pellegrinaggio a quel tempo, quando le persone veneravano la montagna non come semplice luogo, ma in qualità di “essere divino”: “Il tesoro – ha dichiarato la Soprintendenza Archeologica di Berna – fu messo insieme attorno al 20 a.C. e depositato in un piccolo recipiente nel terreno quando l’area degli Elvezi faceva già parte dell’Impero Romano. Tra le emissioni ci sono denarii e quinares dell’epoca della Repubblica Romana e quelli coniati da noti personaggi storici come Cesare, Marco Antonio e Ottaviano Augusto. I tesori di monete di questo periodo sono rari. Anche perché un numero così elevato di monete d’argento aveva un valore considerevole: circa 2,5 paghe mensili di un legionario romano”.

“Le montagne avevano chiaramente un significato religioso – ha spiegato Regula Gubler -. È un sito interessante perché mostra che la popolazione romana della regione non solo adorava le montagne da lontano, ma si avvicinava anche a loro per depositarvi offerte votive”. La ricerca è soltanto all’inizio e gli archeologi continuano a lavorare per studiare il sito e comprenderne appieno il significato storico.

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