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Una nuova lettera antichissima firmata da Leopardi arriva alla Biblioteca Nazionale di Napoli

Una nuova lettera scritta da Giacomo Leopardi nel 1824 va ad arricchire il prezioso patrimonio della Biblioteca Nazionale di Napoli: ecco cosa vi è scritto.

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Il cospicuo carteggio appartenuto a Giacomo Leopardi, uno dei poeti italiani più importanti dell’800, fornisce una preziosa testimonianza della sua vita privata e del suo pensiero. Gran parte delle lettere scritte di proprio pugno sono ora custodite dalla Biblioteca Nazionale di Napoli, che possiede il più grande fondo leopardiano finora mai ricostruito. E di recente vi si è aggiunta una nuova missiva, risalente al 1824. Scopriamo di che cosa si tratta.

La nuova lettera di Giacomo Leopardi

Il poeta italiano Giacomo Leopardi ha intrattenuto, nel corso della sua vita, una ricca corrispondenza epistolare con alcuni dei personaggi più influenti della sua vita. Molte di esse si trovano presso la Biblioteca Nazionale di Napoli “Vittorio Emanuele III”, che di recente ha acquisito una nuova lettera autografa del celebre scrittore. Si tratta di un documento molto prezioso, il cui contenuto contribuisce a far luce su alcuni aspetti della filosofia leopardiana. La missiva è a carattere strettamente privato ed è datata 22 dicembre 1824: venne scritta da Leopardi ed indirizzata a suo cugino Giuseppe Melchiorri.

Questa non è certo l’unica lettera che il poeta scrisse al cugino: vi è stata tra loro una fitta conversazione epistolare, che offre spunti interessanti sulla vita quotidiana e sulle esperienze di Leopardi, ma anche sul suo mondo poetico. Appare chiaro, dalle missive che i due si sono scambiati per molti anni, che il loro legame affettivo era molto profondo: Giacomo Leopardi aveva infatti soggiornato a Roma per lungo tempo, stringendo una relazione importante con Melchiorri. Cosa vi è scritto nella lettera ora finita negli archivi della Biblioteca di Napoli?

Il poeta, nella missiva del 22 dicembre 1824, affrontava un tema a lui particolarmente caro: stiamo parlando del suo interesse filologico in un’accurata traduzione di una delle opere greche di Teofrasto, i “Caratteri”. Era un lavoro all’epoca poco conosciuto, per il quale Leopardi aveva una spiccata affinità. Tuttavia, il suo progetto non è mai andato in porto. La lettera indirizzata a Giuseppe Melchiorri rimane comunque molto importante, perché contribuisce a migliorare la nostra comprensione degli interessi intellettuali dello scrittore.

Il prezioso patrimonio della Biblioteca di Napoli

Il documento è stato acquistato dalla Biblioteca di Napoli grazie alla segnalazione della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica del Lazio, per un importo di 8.500 euro. “L’acquisizione di una lettera autografa di Giacomo Leopardi è una notizia di grande rilievo per il mondo della cultura italiana. Si tratta di un documento di grande valore, che arricchisce ulteriormente il già ricchissimo patrimonio della Biblioteca e ci permette di conoscere meglio la vita e il pensiero di uno dei più grandi poeti della nostra storia” – ha affermato Gennaro Sangiuliano, ministro della Cultura.

La Biblioteca “Vittorio Emanuele III” possiede il più consistente fondo leopardiano d’Italia, del quale fa parte ora la nuova lettera del poeta. Quest’ultima si va ad aggiungere all’acquisizione, avvenuta lo scorso anno, di un’altra missiva indirizzata a Giuseppe Melchiorri e datata 29 agosto 1823, nonché alle altre 4 lettere rinvenute dal 2018 in avanti. Il fondo leopardiano possiede oltre il 90% della corrispondenza intrattenuta da Leopardi con i suoi parenti e amici, e da poco tempo è stato interamente digitalizzato per portarlo a disposizione del pubblico.

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