SCIENZA

Nuovo studio su Venere: "Attività vulcanica paragonabile a quella sulla Terra"

Su Venere c'è "attività vulcanica paragonabile a quella sulla Terra": la nuova scoperta grazie al lavoro di un team italiano di scienziati.

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Fonte: 123RF

Una nuova scoperta su Venere arriva dal lavoro di un team italiano di scienziati. Dopo quella del 2023 che aveva rilevato un vulcano attivo grazie all’analisi dei dati della sonda spaziale Magellano, sono state osservate per la seconda volta prove geologiche dirette di attività vulcanica sul Pianeta “paragonabile a quella sulla Terra”. Ma cosa hanno visto esattamente?

Il nuovo studio italiano su Venere

Non è la prima volta che gli scienziati individuano tracce di attività vulcanica su Venere. Come anticipato, già nel 2023 grazie ai dati d’archivio raccolti dalla sonda Magellano della NASA era stata resa nota per la prima volta la prova diretta di un’eruzione vulcanica sul Pianeta avvenuta tra febbraio e ottobre 1991, con una forza esplosiva tale da rimodellare il cratere del vulcano Maat Mons, che si trova vicino all’equatore.

Una scoperta storica, a partire dalla quale gli scienziati non solo hanno potuto tracciare un quadro più chiaro di ciò che accade sulla superficie di Venere ma hanno anche potuto rilevare la presenza di ulteriore attività vulcanica. Il team italiano formato da Davide Sulcanese, Giuseppe Mitri e Marco Mastrogiuseppe ha confrontato le mappe topografiche di due regioni della superficie del Pianeta registrate tra il 1990 e il 1992: da una parte l’area attorno al vulcano Sif Mons nell’emisfero meridionale e dall’altra l’area Niobe Planitia vicino all’equatore.

“Usando queste mappe come guida, i nostri risultati mostrano che Venere potrebbe essere molto più attivo dal punto di vista vulcanico di quanto si pensasse in precedenza – ha spiegato Davide Sulcanese dell’Università d’Annunzio di Pescara nonché autore dello studio Evidence of ongoing volcanic activity on Venus revealed by Magellan radar pubblicato sulla rivista Nature Astronomy -. Analizzando i flussi di lava che abbiamo osservato in due località del Pianeta, abbiamo scoperto che l’attività vulcanica su Venere potrebbe essere paragonabile a quella sulla Terra“.

Su Venere attività vulcanica simile a quella della Terra

Ma cosa hanno visto esattamente Sulcanese e i suoi colleghi? Confrontando le mappe del 1990 e del 1992 hanno osservato come nel corso di quei due anni fossero fluiti sulla superficie dei fiumi di lava piuttosto consistenti, solidificatisi poi in nuovi depositi rocciosi – alcuni dei quali profondi fino a 20 metri – abbastanza numerosi da riuscire a riempire idealmente 90.000 piscine olimpioniche.

“Interpretiamo questi segnali come flussi lungo pendii o pianure vulcaniche che possono deviare attorno a ostacoli come i vulcani a scudo come un fluido – ha aggiunto Marco Mastrogiuseppe dell’Università La Sapienza di Roma, co-autore dello studio -. Dopo aver escluso altre possibilità, abbiamo confermato che la nostra migliore interpretazione è che si tratta di nuove colate laviche”. Materiale ottimo in vista della prossima missione VERITAS della NASA, che sarà lanciata per esplorare Venere dopo il 2030.

“La nostra navicella spaziale avrà una serie di approcci per identificare i cambiamenti superficiali che sono molto più completi e con una risoluzione più elevata rispetto alle immagini di Magellano – ha spiegato la ricercatrice principale della missione VERITAS, l’astronoma statunitense Suzanne Smrekar -. Le prove dell’attività, anche nei dati di Magellano a bassa risoluzione, aumentano il potenziale per rivoluzionare la nostra comprensione di questo mondo enigmatico”.

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