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La NASA ha avvistato sulla Luna di Giove un doppio pennacchio vulcanico, mai visto prima

Sulla superficie della Luna più grande di Giove hanno visto qualcosa di insolito e affascinante: potrebbe trattarsi di un doppio pennacchio vulcanico.

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Nuova scoperta sulla Luna Io di Giove Fonte foto: NASA

L’orbiter Juno della NASA dal 2016 è impegnato in una missione tanto affascinante quanto importante: sondare ed esplorare gli anelli e le lune di Giove, il gigante gassoso del nostro Sistema Solare. Da allora ne ha fatta di strada, consentendo agli astronomi (e anche a noi “comuni mortali”) di osservare in maniera ravvicinata elementi del pianeta che altrimenti avremmo solo potuto immaginare. Dall’ultimo sorvolo, completato lo scorso 3 febbraio, Juno ha prodotto nuove immagini di Giove e in particolare della sua Luna più grande, Io, sulla quale è stato avvistato qualcosa mai osservato prima: un doppio pennacchio vulcanico.

Il sorvolo più vicino alla Luna più grande di Giove

Prima del sorvolo super-ravvicinato del 3 febbraio, anche lo scorso 30 dicembre 2023 la missione spaziale Juno aveva completato uno dei viaggi più affascinanti della sua storia. Dal 2016 l’orbiter della NASA non si era mai avvicinata tanto a Io, la Luna più grande del nostro gigante gassoso, arrivando a una distanza di circa 1.500 km dalla superficie di quello che a tutti gli effetti è considerato il mondo più vulcanico del nostro Sistema Solare.

“Combinando i dati di questo sorvolo con le nostre osservazioni precedenti, il team scientifico di Juno sta studiando come variano i vulcani di Io – aveva affermato in quell’occasione il professor Scott Bolton del Southwest Research Institute di San Antonio, in Texas -. Stiamo cercando di comprendere quanto spesso eruttano, quanto sono luminosi e caldi, come cambia la forma del flusso di lava e come l’attività di Io è collegata al flusso di particelle cariche nella magnetosfera di Giove“.

Con il secondo sorvolo del 3 febbraio, appena qualche giorno fa, Juno ha prodotto nuove immagini di Giove, ancora una volta a una distanza minuscola, ottenendo un nuovo primo piano di Io ancor più dettagliato. Ed è qui che è stato possibile avvistare qualcosa di mai visto prima.

Il doppio pennacchio vulcanico avvistato su Io

Io è un mondo molto particolare, vulcanico più di ogni altro e dall’aspetto unico. Le violente espulsioni di zolfo e altri composti le conferiscono il tipico colore che varia tra tonalità arancioni, gialle e blu, fenomeno in realtà molto simile ad altri comunemente osservati in alcune parti del nostro Pianeta. Pensiamo ad esempio ai vulcani delle Hawaii o ai geyser del Parco nazionale di Yellowstone, come riporta il professor Scott Bolton, fisico del Southwest Research Institute che guida la missione Juno.

Sappiamo molto di Io ma, ovviamente, non è mai abbastanza. L’ultima osservazione ha qualcosa di molto particolare: grazie al professor Bolton sono stati individuati sulla superficie della Luna più grande di Giove degli elementi che mai erano stati osservati prima. Con molta probabilità potrebbe trattarsi di un doppio pennacchio vulcanico che si espande verso lo Spazio, fenomeno da addurre ai cambiamenti che Io sta subendo rispetto alle prime osservazioni ravvicinate tra gli anni ’90 e 2.000.

A differenza della nostra Luna, che rimane congelata nel tempo – anche se un recente studio ipotizza che si stia restringendo -, la scienziata planetaria della Brigham Young University, Jani Radebaugh, ha spiegato che “Io cambia ogni giorno, ogni minuto, ogni secondo”. Adesso non resta che studiare a fondo quanto osservato e comprendere “cosa c’è veramente dietro il motore che muove tutti i vulcani, perché sono ovunque”, ha spiegato Bolton.