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Oppo si farà in casa i chip: cosa cambia per tutti noi

Dopo Samsung, Apple e Google anche Oppo potrebbe sviluppare in proprio un SoC da inserire nei suoi futuri smartphone e tablet

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Fonte: Oppo

Che Oppo sia un’azienda potente e dalle grandi capacità economiche non lo scopriamo certo ora. La novità in arrivo, però, potrebbe farla entrare nell’Olimpo tech insieme a Samsung, Apple e Google: secondo una recente indiscrezione, tutta da confermare però, il prossimo passo di Oppo è la produzione in proprio di un SoC destinato agli smartphone che il produttore lancerà nei prossimi anni.

Come Samsung produce gli Exynos, Apple produce gli A1X Bionic e Google produce i Tensor, così anche Oppo vorrebbe produrre i propri processori.

Oppo, i chip in casa convengono

La notizia, o meglio l’indiscrezione, la riporta il famoso leaker Ice Universe che, senza citare fonti, afferma con convinzione che Oppo sta sviluppando un processore che sarà utilizzato nei suoi smartphone a partire dal 2024. A questo progetto avrebbe già dedicato una sezione speciale composta da un team dedicato a questo scopo.

Quella del leaker potrebbe sembrare più una boutade che una notizia con almeno qualche fondamento, ma bisogna anche ricordare che Oppo non è nuova alla produzione di chip in proprio. L’azienda cinese presentato a gennaio 2022 il chip dedicato all’imaging MariSilicon X, e a dicembre quello dedicato all’elaborazione audio MariSilicon Y.

Entrambi i chip sono stati realizzati con un processo produttivo abbastanza recente, a 6 nm, quindi l’azienda non è affatto all’anno zero in questo settore. Non pare quindi impossibile che Oppo stia pensando di fare il salto di qualità e con le competenze già acquisite alzare l’asticella nello sviluppo di un SoC completo.

Se questo accadrà, l’azienda cinese si slegherebbe (sicuramente almeno in parte) alle forniture di SoC da parte di Qualcomm e Mediatek e quindi potrebbe offrire smartphone meno costosi e sicuramente più ottimizzati a livello software.

Ma non solo: si slegherebbero anche gli altri brand del gruppo BBK, cioè OnePlus, Realme, VivoiQOO e questo, tra l’altro, permetterebbe a Oppo di avere già un numero abbastanza alto di smartphone sui quali montare i propri chip.

Il chip di Oppo forse per la fascia bassa

Se Oppo riuscirà a sviluppare in SoC in proprio, potrebbe iniziare a proporlo sui modelli di fascia bassa, visto che integrarlo da subito nei suoi smartphone flagship, andando in concorrenza con modelli che avranno i SoC di ultima generazione di Qualcomm e Mediatek, potrebbe rivelarsi molto rischioso.

Dopotutto andare in competizione con chi sviluppa SoC da tantissimi anni non sembra l’idea migliore. Una recente dimostrazione di questo arriva da Samsung che ha deciso di scegliere i SoC Qualcomm Snapdragon 8 Gen 2 per i suoi prossimi Galaxy S23, rinunciando a proporli con un presunto, nuovo SoC Exynos.

Ma lo dimostra persino l’esperienza di MediaTek, che non ha ormai nulla da dimostrare ma che, comunque, ancora fatica a proporre la sua soluzione di fascia alta (Dimensity 9000 e 9200) come un degno competitor dei Qualcomm Snapdragon 8 Gen 1 e 8 Gen 2.

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