SCIENZA

I Paesi al mondo che hanno un inquinamento atmosferico superiore allo standard OMS

L'inquinamento atmosferico è un vero problema: un nuovo studio evidenzia quali sono i (tanti) Paesi che superano i livelli massimi stabiliti dall'OMS.

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Fonte: 123RF

I livelli di inquinamento atmosferico nelle principali città del mondo rappresentano ormai un vero problema: il particolato fine (PM 2.5) è considerato la forma di inquinamento più letale a causa delle minuscole dimensioni delle particelle, che possono entrare nel flusso sanguigno e causano milioni di morti premature ogni anno. Per questo le principali organizzazioni mondiali hanno stabilito degli obiettivi per ridurre l’inquinamento. Obiettivi che si basano sul limite stabilito dall’OMS. Ma a quanto pare c’è ancora moltissimo lavoro da fare: ecco i Paesi che non hanno rispettato gli standard nel 2023.

Inquinamento, i limiti dell’OMS

Considerando la pericolosità delle sostanze inquinanti come il particolato fine, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stabilito dei livelli massimi che non dovrebbero essere superati. Secondo le sue linee guida, una persona non dovrebbe respirare più di 5 microgrammi di particolato fine per metro cubo d’aria all’anno. Qual è l’attuale situazione in giro per il mondo? Ce lo rivela il nuovo studio condotto dai ricercatori di IQAir, società svizzera che controlla la qualità dell’aria in ben 134 Paesi grazie ad oltre 30mila stazioni e sensori di monitoraggio. I risultati non sono affatto entusiasmanti.

I Paesi più virtuosi

L’analisi di IQAir è preoccupante: su 134 Paesi monitorati, solo 10 hanno rispettato gli standard dell’OMS nel corso del 2023. Le poche oasi che possono vantare un’aria abbastanza pulita sono per lo più isole (come l’Australia) o Paesi del Nord Europa, come la Finlandia e l’Estonia. Purtroppo, l’Italia non vi rientra: anzi, alcune nostre regioni come la Pianura Padana si attestano il titolo di più inquinate d’Europa. “L’inquinamento atmosferico e il cambiamento climatico hanno entrambi lo stesso colpevole, ovvero i combustibili fossili” – ha affermato Glory Dolphin Hammes, CEO della divisione nordamericana di IQAir.

Il caso dell’Asia e dell’Africa

Scopriamo allora quali sono i Paesi che soffrono maggiormente per l’inquinamento. Emblematico è il caso dell’Asia, cui appartengono i quattro Stati in vetta alla classifica: si tratta di Bangladesh, Pakistan, India e Tagikistan. Quasi un terzo delle loro città hanno registrato valori di PM 2,5 fino a 10 volte superiori rispetto a quelli stabiliti dall’OMS. Il traffico automobilistico, il carbone e le emissioni industriali sono i principali responsabili, ma contribuiscono anche gli agricoltori che bruciano gli scarti e le famiglie che danno fuoco a legna e sterco per riscaldarsi.

La Cina, che nel 2014 ha invertito la tendenza iniziando a ridurre i livelli di inquinamento, nel 2023 ha registrato un nuovo, improvviso aumento del 14% nei tassi di PM 2,5. Ben 11 città hanno segnato fino a più di 10 volte le concentrazioni di particolato fine previste dall’OMS, con Hotan che si aggiudica il triste primato. Anche in Africa la situazione è drammatica: sappiamo che qui sono presenti alcune delle regioni più inquinate al mondo, ma i dati provenienti dal monitoraggio sono scarsi e poco accurati – così come in Medio Oriente.

Il Nord America

Infine, il Nord America: qui la situazione è nettamente migliore, avendo alcune delle regioni con l’aria più pulita al mondo – tra cui ovviamente il Canada. Tuttavia, nel 2023 gli incendi hanno bruciato il 4% delle foreste canadesi, per un’area totale pari a quasi la metà della Germania, compromettendo notevolmente la qualità dell’aria. Negli ultimi anni, la lista delle città più inquinate del Nord America era dominata dagli Stati Uniti, mentre stavolta i primi 13 posti spettano proprio al Canada, a riprova del problema che il Paese sta affrontando. Anche le città del Midwest e degli Stati del Medio Atlantico hanno registrato alti livelli di PM 2,5, per via del fumo degli incendi.

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