Stato di emergenza per allarme smog a Sarajevo, livelli sopra la soglia di pericolo
Allarme smog a Sarajevo: scatta anche lo stato di emergenza in una città che attualmente figura tra le più inquinate del mond
L’inquinamento miete un’altra “vittima” e scatta l’allarme smog nell’ennesima città: si tratta di Sarajevo.
Le autorità si sono viste costrette a dichiarare lo stato di emergenza e non solo: la capitale adesso è considerata anche una delle città più inquinate al mondo.
Allarme smog a Sarajevo
A causa di un preoccupante peggioramento della qualità dell’aria, il governo del Cantone di Sarajevo ha dichiarato uno stato di emergenza per l’inquinamento atmosferico. Questo provvedimento riguarda l’intero cantone, una delle dieci unità amministrative della Federazione della Bosnia, a seguito di un incremento straordinario dei livelli di smog, che ha portato la capitale bosniaca a essere identificata come una delle città più inquinate al mondo.
Il dato, registrato martedì scorso, ha raggiunto un valore nell’Indice di Qualità dell’Aria (AQI) superiore a 500, un numero che non si vedeva da almeno due mesi. Quando i livelli di particolato nell’aria superano il valore di 100, la qualità dell’aria viene considerata “non salutare”, mentre al di sopra di 300 il rischio per la salute viene definito “pericoloso”.
In risposta a questa grave situazione, le autorità sanitarie di Sarajevo hanno esortato i cittadini a limitare al minimo l’esposizione all’aria aperta e qualsiasi attività fisica. Si tratta di una misura di tutela destinata a proteggere i gruppi più vulnerabili della popolazione, tra cui bambini, anziani e persone con patologie respiratorie.
Inoltre, l’allarme attivato comporta una serie di restrizioni temporanee che mirano a ridurre le emissioni inquinanti e limitare i rischi per la salute pubblica. In particolare, le nuove disposizioni proibiscono la circolazione di veicoli con motori EURO3 o inferiori nella Zona A, che include le quattro municipalità della capitale. I veicoli con motori più vecchi, generalmente alimentati a benzina e privi di filtri per le emissioni, sono tra i principali responsabili dell’inquinamento atmosferico. Il blocco del traffico è una delle misure più urgenti per ridurre l’impatto nocivo dell’inquinamento sulle persone.
In aggiunta, tutte le attività industriali che generano emissioni di sostanze tossiche devono essere sospese, salvo casi in cui uno stop totale non sia tecnicamente possibile. In questi casi, le aziende devono comunque adottare tutte le misure per minimizzare le loro emissioni. Le autorità hanno fatto sapere che sono previsti controlli severi e multe per chi non rispetta le normative imposte durante lo stato di emergenza.
Alcune misure per arginare l’emergenza
L’emergenza smog a Sarajevo non è un evento isolato, ma un sintomo di un problema più ampio che affligge la regione dei Balcani. Secondo l’organizzazione Human Rights Watch, in Bosnia ed Erzegovina, l’inquinamento atmosferico causa la morte prematura di circa 3.300 persone ogni anno. Un dato che evidenzia la gravità della situazione e l’urgenza di interventi strutturali per migliorare la qualità dell’aria e proteggere la salute dei cittadini.
In seguito all’allarme, le autorità di Sarajevo hanno anche incoraggiato l’uso dei mezzi pubblici, incentivando il ricorso a soluzioni di trasporto più ecologiche. Inoltre, alle aziende è stato raccomandato di favorire il lavoro da remoto, laddove possibile, al fine di ridurre la necessità di spostamenti e limitare ulteriormente le fonti d’inquinamento.
L’allarme smog che ha colpito Sarajevo è un chiaro esempio di come le città moderne stiano affrontando sfide ambientali sempre più gravi, che mettono a rischio non solo la qualità della vita, ma anche la salute delle persone. La situazione di Sarajevo dimostra l’urgenza di politiche più rigorose in materia di controllo delle emissioni industriali e dei trasporti, e l’importanza di educare la popolazione sui rischi legati all’inquinamento atmosferico.
Sebbene misure come il blocco della circolazione e la sospensione delle attività industriali possano sembrare impopolari, esse sono fondamentali per salvaguardare la salute pubblica e prevenire danni irreversibili a lungo termine.