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In Italia rischia di scoppiare una bomba climatica: cosa sta succedendo?

Non solo traffico: la Pianura Padana è una delle regioni più inquinate d'Europa anche a causa delle sue caratteristiche morfologiche. Ecco cosa sta succedendo.

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I livelli di inquinamento raggiunti in molte città italiane sono ormai da tempo preoccupanti: i limiti raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità continuano ad essere infranti regolarmente. In particolare, la Pianura Padana è una delle aree più inquinate a livello europeo. Il problema non è generato unicamente dall’attività umana, ma anche da una particolare morfologia del territorio che dà vita ad un fenomeno atmosferico ben preciso. Scopriamo qualcosa in più.

L’inquinamento record in Pianura Padana

La Pianura Padana è una delle regioni più inquinate d’Europa, ed è possibile che qui scoppi una vera e propria bomba climatica. Ma che cosa sta succedendo? I dati dimostrano che in questa vasta area geografica – che include grandi città come Bologna e Milano – sono presenti elevate concentrazioni di particolato fine (PM2,5 e PM10), sostanze inquinanti e altamente pericolose per la salute dell’uomo. Secondo le linee guida dell’OMS, c’è un limite di 50 μg/m³ che non può essere superato per più di un preciso numero di giorni all’anno (generalmente si parla di 35 giorni).

Molte grandi città italiane oltrepassano questi livelli per molto più tempo, e per questo motivo vengono considerate gravemente inquinate. Nella Pianura Padana, solo in queste prime settimane del 2024 il limite è stato superato ripetutamente, dando prova di una tendenza preoccupante nelle fluttuazioni della qualità dell’aria che vi si respira. Da cosa è causato questo inquinamento? Senza alcun dubbio, l’attività umana è tra le prime responsabili: il traffico, le industrie, gli impianti di riscaldamento e gli allevamenti di bestiame producono numerose emissioni inquinanti.

Le cause (inaspettate) dell’inquinamento

Tuttavia, c’è qualcosa che rende la Pianura Padana speciale – e non certo in senso positivo. Qui, infatti, la qualità dell’aria è decisamente peggiore rispetto a quella che si respira in altre grandi metropoli europee, che in quanto ad inquinamento non sono certo più virtuose. Questo problema è riconducibile alla particolare conformazione morfologica della regione, che causa il verificarsi di un fenomeno atmosferico conosciuto come inversione termica. Il quale, abbinato alla sempre più grave scarsità di piogge dovuta al cambiamento climatico, impedisce il ricircolo dell’aria e la dispersione delle sostanze inquinanti.

L’aria è una massa in continuo movimento: quella più vicina alla superficie terrestre è generalmente più calda e leggera, a causa del calore che il nostro pianeta rilascia dopo averlo assorbito dal Sole, mentre in alto è più fredda e pesante. In base alla legge fisica della convezione termica, l’aria calda tende a salire e quella fredda a scendere, in un moto perpetuo che crea un importante ricircolo. È in questo modo, infatti, che gran parte degli inquinanti vengono letteralmente spazzati via dall’atmosfera. Tutto ciò, però, non accade nella Pianura Padana.

Qui ha luogo il fenomeno dell’inversione termica, che altrove si verifica solo in particolari condizioni (come in inverno, specialmente di notte). In questo caso, l’aria più vicina alla superficie terrestre è fredda e pesante, quindi non riesce a salire e rimane “bloccata” a basse quote. Non vi è dunque un ricircolo dell’aria e le sostanze inquinanti restano nell’atmosfera, continuando ad accumularsi giorno dopo giorno. Nella Pianura Padana ciò accade molto più spesso che in altre zone: si tratta infatti di una regione pianeggiante circondata da alte catene montuose, dove quindi il vento è quasi sempre assente, creando le giuste condizioni per la comparsa dell’inversione termica.