Nel cuore di Parigi si nascondeva un tesoro: la scoperta incredibile
Non era mai venuta alla luce prima e il suo ritrovamento è sensazionale: gli archeologi hanno trovato una necropoli di epoca gallo-romana nel cuore di Parigi
Centinaia, migliaia di tesori risalenti al passato sono nascosti intorno a noi. A volte sono addirittura più vicini di quanto si possa immaginare: a Parigi, per esempio, è stata ritrovata una necropoli di epoca gallo-romana sepolta nientemeno che nel centro della città. Ebbene sì: nella fervente capitale francese, proprio sotto i piedi di milioni di persone, si celava un antichissimo cimitero, con i resti delle persone sepolte ancora intatti.
Gli scienziati che si sono occupati degli scavi si sono detti estremamente soddisfatti, perché anche se c’erano già dei sospetti sul fatto che l’agglomerato di tombe esistesse non c’era alcuna garanzia di riuscire a trovarlo in queste condizioni.
Gli scavi a Parigi e le prime conferme
Come sempre, iniziamo facendo un passo indietro: un paio di anni fa, in occasione dell’estensione della linea metropolitana parigina, le istituzioni della città avevano approvato una missione archeologica preventiva, ossia una tipologia di esplorazione che indaga i siti dove devono sorgere i cantieri per evitare che l’urbanizzazione cancelli per sempre delle tracce storiche. La missione in questione ha interessato l’area attorno alla stazione Port Royal della RER B, nel quattordicesimo arrondissement.
A occuparsi degli scavi sono stati gli archeologi dell’Inrap (Institut National de Recherches Archéologiques Préventives) che, guidati dalla responsabile Camille Colonna, hanno svolto delle analisi tecniche, chimiche e fisiche su oltre 200 metri quadrati di terreno, sfruttando sia delle pratiche manuali che degli strumenti all’avanguardia. Un paio di mesi fa è arrivata ufficialmente la conferma che qualcosa si nascondeva a qualche metro di profondità, è stato stoppato ogni tipo di lavoro per la metropolitana e sono iniziate le indagini storiche.
La venuta alla luce della necropoli
E infatti, eccola: perfettamente in corrispondenza tra l’avenue de l’Observatoire e Denfert-Rochereau si celava una vasta necropoli. Si tratterebbe di un complesso funebre appartenente all’antica Lutezia, una città particolarmente estesa della Gallia romana e preromana. In quel periodo, gli spazi dedicati ai morti dovevano essere ben lontani da quelli destinati ai vivi, pertanto venivano costruiti alle più estreme periferie della città.
Lutezia, essendo molto grande (si estendeva fino alla Val de Grace), aveva diverse necropoli: la più grande, nota agli archeologi come necropoli di Saint-Jacques si sviluppava a sud-ovest e l’agglomerato riportato alla luce negli ultimi giorni testimonia che fosse molto più grande di quanto si potesse ipotizzare. Il team di studiosi dell’Inrap, infatti, sostiene che questa “bolla” fosse un ampliamento della necropoli di Saint-Jacques, miracolosamente sfuggito a numerosi lavori stradali effettuati nel corso degli anni.
L’importanza della nuova scoperta
Secondo Camille Colonna, il ritrovamento di questa necropoli «permette di studiare in maniera più accurata gli antichi riti funebri, dando all’archeologia e all’antropologia moderna la possibilità di fare dei passi avanti». Infatti, la maggior parte dei dati su complessi funerari di questo tipo risalgono al XIX secolo e possono risultare obsoleti. Ma non solo: anche i reperti e i resti trovati possono contribuire alla nascita di un modo nuovo di osservare il passato.
«Su cinquanta sepolture – ha detto ancora Colonna – poco meno della metà è accompagnata da corredi di varia natura: recipienti di ceramica (tazze, bicchieri, brocche, piatti) o di vetro, per lo più. Molti meno sono i resti che mostrano la presenza di una moneta nella bocca del defunto o nella sua bara. Addirittura, poi, in una tomba è stata rilevata a presenza dello scheletro di un maiale intero. Tutte queste scoperte ci restituiranno un quadro molto più completo e dettagliato di come vivevano i popoli dell’antichità».