Perché su Instagram stanno scrivendo tutti "Goodbye"
Scrivere "Goodbye Meta AI", secondo qualcuno, basta per bloccare la raccolta dei dati personali ma, logicamente, si tratta di una bufala enorme
L’ultima moda di Instagram, e un po’ anche di Facebook, è la storia col testo copincolla “Goodbye Meta AI“. Il fenomeno è iniziato a metà settembre negli Stati Uniti ed è arrivato poco dopo anche in Europa, Italia inclusa. Il testo è sempre lo stesso, raramente tradotto in italiano, e secondo chi lo condivide sarebbe sufficiente a tutelare la privacy degli utenti.
Come accade nel 99,99% dei casi simili, anche questa volta è una clamorosa bufala: nessun testo pubblicato dagli utenti può aumentare (o diminuire) la privacy applicata ad un profilo di Instagram, Facebook o di qualunque altro social. Tutelare la propria privacy sui social, infatti, è possibile ma ben più complicato.
Goodbye Meta AI: che vuol dire
Il messaggio che tutti stanno pubblicando sui social di Meta, secondo chi lo fa, servirebbe ad impedire a Meta di usare i dati e le informazioni provenienti dai contenuti postati dagli utenti per addestrare gli algoritmi di intelligenza artificiale dell’azienda di Zuckerberg.
Si tratta di un messaggio molto simile ad altri precedenti, ad esempio quelli pubblicati quando WhatsApp ha cambiato la sua privacy policy scatenando enormi critiche in tutto il mondo.
Esattamente come allora, anche stavolta gli utenti scrivono che un avvocato li ha consigliati di pubblicare questa sorta di diffida, che tutti lo dovrebbero fare per impedire a Meta di raccogliere dati, che Meta è obbligata a prendere atto di questa dichiarazione.
Di conseguenza, “se non pubblichi almeno una volta questo messaggio si darà per scontato che sei d’accordo al fatto che loro usino le tue informazioni e le tue foto“. Il messaggio termina con un perentorio “Io non do a Meta né a nessun altro il permetto di usare i miei dati, le informazioni del profilo e le foto“.
Come proteggere la privacy su Instagram
Come spesso capita, quando iniziano a girare catene come questa di “Goodbye Meta AI“, dietro la bufala c’è una notizia vera che è stata mal interpretata. La notizia è che, già a giugno 2024, Meta ha annunciato che avrebbe modificato la sua informativa sulla privacy per avvertire gli utenti di una novità: i contenuti pubblicati dagli utenti verranno usati, in modo anonimo, per addestrare l’AI di Meta.
Tutto ciò che pubblichiamo su Instagram, Facebook o Threads, quindi, potrebbe effettivamente essere usato dall’azienda per l’addestramento degli algoritmi e, di conseguenza, un giorno potremmo vedere online una foto di un bambino generata dall’AI che assomiglia molto a quella di nostro figlio, che noi stessi abbiamo pubblicato su un social di Meta.
Tale foto, infatti, potrebbe essere stata usata per l’AI di Zuckerberg, o anche venduta a qualche azienda partner per scopi simili. Il tutto, però, senza alcun riferimento a chi ha originariamente pubblicato tale foto. Stesso discorso per i video, i testi e qualunque altro tipo di contenuto pubblicato dagli utenti.
In Europa, grazie alla direttiva GDPR, è possibile bloccare tutto questo ma, logicamente, per farlo non basta affatto una storia su Instagram. La procedura, infatti, è più complessa (probabilmente troppo).
Per bloccare la raccolta di dati per l’AI (e non solo) da parte di Meta è necessario, su Instagram, andare su Impostazioni > Informazioni > Informativa sulla privacy. A questo punto si aprirà una enorme sezione piena zeppa di informazioni e link ad altre pagine, tra i quali c’è anche un link chiamato “Opposizione“, dal quale si arriva ad un’altra pagina all’interno della quale c’è un altro link, dal quale è possibile iniziare a compilare un questionario che, finalmente, ci permetterà di chiedere a Meta di non raccogliere più i nostri dati.