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Perché sui prossimi smartphone Huawei potrebbe non esserci più Google

Gli smartphone Huawei che usciranno nei prossimi mesi potrebbero non avere i servizi Google e neanche il Play Store preinstallato. Ecco spiegato il motivo

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Fonte: Ascannio / Shutterstock.com

Chi negli ultimi mesi ha cercato informazioni online per capire quale smartphone acquistare, molto probabilmente avrà sentito dire che “sui cellulari Huawei non c’è più Google“. Chi legge le notizie di politica internazionale, invece, probabilmente già sa che ciò è vero solo in parte e che è dovuto al cosiddetto “ban” di Donald Trump nei confronti di Huawei e della sua controllata Honor.

Tuttavia in merito a questa vicenda c’è molta confusione, anche perché il blocco commerciale voluto da Trump non riguarda solo Google ma tutte le società tecnologiche americane. In realtà ci sono società come Microsoft che tramite corpose azioni di lobbying alla Casa Bianca (che Google, inspiegabilmente, non sta attuando) sono riuscite a superare il ban e sono tornate a fare affari con Huawei, tanto che Microsoft e Intel ancora forniscono software e hardware all’azienda cinese. Ma come stanno realmente le cose? Perché ancora oggi negli smartphone Huawei non c’è Google? E perché, soprattutto, c’è ancora Android?

Smartphone Huawei: Android sì, Google no

Nonostante Huawei abbia già pronto un proprio nuovo sistema operativo mobile, chiamato Harmony OS e al momento lasciato nel cassetto, i suoi smartphone continuano a usare Android. Questo perché Android è un sistema operativo open source e gratuito, sviluppato inizialmente da Android Inc (comprata poi da Google nel 2005). Quello che Huawei non può usare, quindi, non è Android bensì i “Google Mobile Services” (GMS), cioè una serie di pezzetti di software che collegano ogni app compatibile con i GMS alle funzionalità di altre app (questa volta di Google) come YouTube, Maps, Gmail, Pay etc etc.

Tramite i GMS, ad esempio, un’app di tracking GPS può usare Maps per registrare i nostri percorsi e farceli rivedere. Un’altra app, invece, può usare Google Pay per permettere agli utenti di fare acquisti in app (ad esempio i giochi). Queste funzioni si possono ottenere anche senza i GMS, accedendo direttamente all’hardware del dispositivo, ma vanno programmate da zero e l’utente non avrà una esperienza uniforme e simile a quella che avrà invece con le altre app. Che, utilizzando i GMS, offriranno invece un’esperienza “standard”.

Huawei: i nuovi smartphone non hanno i GMS

Si sopravvive, quindi, anche senza i GMS. D’altronde molte app di sviluppatori che non vogliono condividere i propri dati con Google non usano affatto i GMS. Ad esempio quelle di Facebook, Netflix o Amazon. E, quindi, anche i prossimi smartphone Huawei potrebbero funzionare ugualmente anche senza i servizi di Google (a meno che l’utente non provveda a installare da solo i GMS, non passando però dal Play Store).

Huawei senza Google, come andrà a finire?

Il 15 novembre, un po’ a sorpresa, l’amministrazione Trump ha deciso di rinnovare per la seconda volta il ban nei confronti di Huawei, non cancellandola dalla famigerata “entity list” di aziende considerate pericolose per la sicurezza nazionale. Huawei, nel frattempo, ha messo in atto soluzioni temporanee e non definitive. Come detto, il colosso cinese ha già un sistema operativo (ma non un ecosistema di app) alternativo. Solo il tempo potrà dire se il ban verrà eliminato e tutto potrà tornare come prima o se, al contrario, Huawei dovrà continuare a fare a meno di Google e, nel lungo termine, anche a meno di Android.

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