SCIENZA

C'è stato un "bacio cosmico" nel cielo: Plutone ha "catturato" Caronte, la sua luna più grande

Il sistema Plutone-Caronte è differente da quello Terra-Luna: ecco svelato il vero meccanismo che ha portato alla formazione

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Fonte: 123RF

Il sistema Plutone-Caronte potrebbe avere alla sua base una nuova tipologia di collisione cosmica. Qualcosa che dopo l’urto li ha lasciati quasi totalmente inalterati nella struttura. Le ultime analisi potrebbero sconvolgere quelle che fino a oggi sono state le credenze acclarate in merito.

Lo scontro Plutone-Caronte

Riavvolgendo l’orologio di miliardi di anni, due mondi ghiacciati nelle regioni esterne del Sistema Solare si scontrarono. Laddove ci si sarebbe aspettati una totale distruzione, accadde qualcosa di totalmente differente. Dopo aver ruotato insieme, si separarono ma restarono connessi in qualche modo a causa della gravità subita.

Ecco l’origine di Plutone e di Caronte, la sua luna più grande, stando a uno studio proposto dall’Università dell’Arizona. Un documento che si scontra con decenni di ipotesi scientifiche, ormai date per acclarate.

Alla guida di tale lavoro c’è Adeene Denton, della Nasa, che ha operato le ricerche presso il Lunar and Planetary Laboratory. Si è iniziato così a parlare del bacio cosmico, ovvero di un contatto e conseguente “rilascio”, che potrebbe consentire agli scienziati di comprendere a fondo come si formano ed evolvono i corpi planetari.

Per tanti anni è stato trascurato un aspetto chiave, quello della forza strutturale dei mondi gelidi e ghiacciati. Partendo da qui, i ricercatori hanno scoperto un differente tipo di collisione cosmica.

Teorie smentite

Come detto, per decenni sono state portate avanti altre teorie, ora clamorosamente smentite. Gli scienziati hanno in precedenza teorizzato come Caronte si fosse formata tramite un processo simile a quello terrestre. Una luna tremendamente grande, figlia di una massiccia collisione, seguita poi dallo stiramento e deformazione di corpi assimilabili a dei fluidi.

Un modello teorico applicato con successo al sistema Luna-Terra. Il motivo? Nel nostro caso, infatti, si parlava di maggiori masse coinvolte e di calore intenso. Tutto ciò ha contribuito affinché i corpi in collisione si comportassero più come dei fluidi. Nel caso di Plutone-Caronte, invece, le condizioni erano ben differenti, per dimensioni ridotte e gelo. Al tempo è stata trascurata l’integrità strutturale del ghiaccio e della roccia.

Ecco le parole di Denton: “Plutone e Caronte sono differenti. Più piccoli e freddi e principalmente composti da roccia e ghiaccio. Abbiamo tenuto conto della forza effettiva di questi materiali, procedendo con la scoperta di qualcosa d’inaspettato”.

Sono state applicate delle simulazioni d’impatto avanzate, azionandole su un cluster di calcolo a elevate prestazioni, ed è stato evidenziato come Plutone e Caronte siano rimasti incollati temporaneamente, invece di “allungarsi”. Hanno dunque iniziato a roteare, per poi staccarsi fino a raggiungere la condizione attuale.

Generalmente parlando si fa riferimento a due tipologie di collisioni spaziali: hit and run (colpisci e staccati) e graze and merge (sfiora e fonditi). Ciò che è stato scoperto, ha sottolineato Denton, è una terza tipologia fino a oggi sconosciuta. Uno scenario definito come kiss and capture, ovvero bacia e cattura.

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