SCIENZA

Cos'è Proxima Centauri e quanto dista dalla Terra

Tra i diversi corpi celesti scoperti uno dei più interessanti è Proxima Centauri, la stella più vicina alla Terra: cos'è la qual è la sua distanza dalla Terra.

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Scoperta nel 1915 e incastonata nel sistema di Alfa Centauri, Proxima Centauri è conosciuta per essere la stella più vicina alla Terra, naturalmente ad esclusione del nostro Sole. Non a caso il suo nome deriva dal latino Proxima, col significato di “prossima”, “la più vicina”, e tecnicamente appartiene alla categoria delle nane rosse, il tipo stellare probabilmente più diffuso nella Via Lattea.

Ciò sta ad indicare che si tratta di una stella fredda dalle dimensioni piuttosto piccole, ma che vanta caratteristiche che per secoli l’hanno posta all’attenzione della comunità scientifica. Ancora oggi è uno dei corpi celesti maggiormente studiati, nonché possibile meta per un futuro viaggio interstellare.

Proxima Centauri: la stella più vicina a noi

Per esperti di settore e semplici appassionati, il Sistema Stellare Proxima Centauri rimane uno dei più interessanti da tenere sotto osservazione e, come già detto, uno di quelli maggiormente ambiti nell’ottica di una possibile esplorazione extrasolare. Questa stella nana rossa di classe spettrale M5 Ve fu scoperta nel 1915 da Robert Innes, direttore dello Union Observatory, in Sudafrica, che la individuò in direzione della costellazione del Centauro come la stella più vicina alla Terra, ovviamente se non prendiamo in considerazione il Sole.

Ha circa 4,8 miliardi di anni e, proprio grazie alla sua vicinanza, il suo diametro angolare può essere misurato direttamente: stando alle misurazioni, il suo raggio equivale a circa un settimo di quello solare, mentre la massa e la densità sono rispettivamente circa un ottavo di quella solare e quaranta volte superiore a quella del nostro Sole. Inoltre, nonostante la luminosità sia particolarmente bassa, Proxima è soggetta ad improvvisi brillamenti del tutto casuali, anche molto potenti. Si tratta di violente eruzioni di materia che esplodono dalla fotosfera della stella, che presenta a sua volta una temperatura superficiale di “soli” 2725 gradi Celsius.

Proxima Centauri: distanza dalla Terra

La distanza di Proxima Centauri dalla Terra è fissata a 4,2 anni luce, guardando verso il sistema Alfa Centauri, e più precisamente in direzione della costellazione del Centauro. Per un viaggio immaginario che corrisponde a 270.000 volte la distanza fra la Terra e il Sole. Considerata la sua vicinanza, d’altronde è la stella più vicina al nostro pianeta, l’affascinante nana rossa è osservabile anche dalla Terra, ma difficilmente riusciremo a scorgerla ad occhio nudo, per via della luminosità troppo debole e delle dimensioni eccessivamente ridotte.

In ogni caso, non è assolutamente visibile dall’emisfero boreale, fatta eccezione per le zone dell’Egitto, dell’India settentrionale e della Florida. Spostandoci invece nell’emisfero australe, la stella può essere osservata da qualsiasi punto e per tutto l’anno.

Proxima Centauri: i pianeti Proxima b e Proxima c

Nel 2016, l’Osservatorio di La Silla, in Cile, ha annunciato ufficialmente la scoperta di un pianeta che orbita intorno a Proxima Centauri, all’interno di quella che in astronomia viene definita zona abitabile, ovvero la regione intorno ad una stella dove è teoricamente possibile per un pianeta mantenere acqua liquida sulla sua superficie. Si chiama Proxima b, e di fatto è il pianeta extrasolare più vicino a noi ad oggi conosciuto. Si tratta di un pianeta dalle condizioni di abitabilità potenzialmente interessanti per la futura esplorazione extrasolare, ampiamente contemplato negli attuali piani della NASA e delle varie compagnie dedite ai viaggi cosmici.

In via teorica, Proxima b potrebbe essere dunque abitabile, con la sua scoperta ad aver fisiologicamente generato grande scalpore tra la comunità scientifica. C’è comunque da dire che sappiamo ancora troppo poco su questo pianeta per poterci sbilanciare: resta ignota la sua inclinazione orbitale, assieme al suo raggio esatto. Le conseguenti variazioni di massa stanno ad indicare, all’atto pratico, che potrebbe essere roccioso come la Terra, oppure ghiacciato e con una atmosfera molto spessa composta principalmente di idrogeno ed elio.

Nel 2019 un gruppo guidato da Mario Damasso dell’INAF ha inoltre annunciato la probabile presenza di un ulteriore pianeta in orbita a Proxima Centauri. Pianeta che è poi stato studiato nel 2020 e nel 2021 per la definitiva conferma con lo spettrografo HARPS, direttamente da Terra, e con il satellite Gaia dallo spazio. Anche nel caso di Proxima c, questo il nome, le informazioni in nostro possesso sono troppo esigue per poter affermare che la vita sia possibile, ma la scoperta di un secondo pianeta lascia supporre l’esistenza di un intero sistema planetario nell’orbita della stella nana.

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