SCIENZA

Acqua potabile per alcuni dei luoghi più aridi del mondo grazie alla nebbia

La raccolta della nebbia potrebbe essere il futuro in molti luoghi aridi sul pianeta: ecco un esempio vincente, potenzialmente, quello di Alto Hospicio

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Fonte: IStock

Un team di ricercatori in Cile ha studiato attentamente il potenziale della raccolta della nebbia nella città desertica di Alto Hospicio, nel nord del Paese. Un luogo che vede precipitazioni inferiori a 5mm all’anno, di media. Questa sorta di intervento potrebbe trasformare radicalmente lo scenario naturale locale, qui e non solo.

La raccolta della nebbia

La ricercatrice dell’Universidad Mayor, principale firmataria dello studio, Virginia Carter Gamberini, ha spiegato come molte città del genere, alla pari di Alto Hospicio, abbiano dei problemi sociali di chiara natura: “C’è molta povertà”. Le persone, infatti, non hanno accesso diretto alle reti di distribuzione dell’acqua potabile.

Molti abitanti dipendono da camion cisterna per poter ricevere acqua da bere. I ricercatori ritengono, però, che le nubi di nebbia che regolarmente si formano sopra questa città, possano rappresentare una fonte d’acqua cruciale e non ancora utilizzata.

Come si raccoglie la nebbia?

Il metodo per raccogliere la nebbia è sorprendente. Viene di fatto appesa una rete tra due pali. Quando le nuvole colme di umidità la attraversano, si generano delle goccioline. Queste vengono poi convogliate in turbi e, infine, all’interno di serbatoi.

Su piccola scala, questo sistema viene sfruttato da decenni, soprattutto nelle aree rurali del Sud e Centro America. Uno dei più grandi sistemi si trova però in Marocco, ai confini del deserto del Sahara.

La dottoressa Carter ritiene però come si stia entrando in una nuova era. Nel prossimo futuro la raccolta della nebbia su scala molto più ampia potrebbe garantire una fornitura più certa e sostenibile di acqua in aree urbane in difficoltà.

Il suo team ha analizzato quanto fosse possibile raccogliere dalla nebbia, incrociando questi dati con immagini satellitari relative a formazioni nuvolose e previsioni meteorologiche. È stato concluso che le nuvole che si formano con regolarità sopra il Pacifico, che vengono spinte verso Alto Hospicio, potrebbero rappresentare una fonte di acqua potabile sostenibile.

Quanta acqua si può raccogliere?

Sappiamo che la nebbia di Alto Hospicio si forma sopra l’Oceano Pacifico. Ciò avviene quando l’aria calda e umida incontra l’acqua fredda. Viene poi trasportata dai venti verso le montagne. Condizioni regolari che hanno consentito al team di ricercatori di individuare le aree dove si potrebbe raccogliere il maggior volume d’acqua. Sulla base di un tasso medio di raccolta annuale di 2,5 litri per metro quadrato di rete al giorno, si stima che:

  • 17.000 metri quadrati di rete potrebbero generare 300mila litri d’acqua a settimana (sarebbe soddisfatto il fabbisogno attualmente coperto dai camion cisterna);
  • 110 metri quadrati di rete potrebbero soddisfare il fabbisogno annuale di acqua per l’irrigazione degli spazi verdi della città;
  • l’acqua della nebbia potrebbe essere sfruttata per l’agricoltura idroponica, con una produzione di 15-20 kg di verdure fresche al mese.

Una chiara alternativa sostenibile per il futuro, che andrebbe considerata in maniera concreta in numerose parti del mondo. Se ciò può garantire acqua in uno dei luoghi più aridi della Terra, non c’è motivo per arginare questa “semplice” tecnologia, in un futuro che ci vedrà probabilmente in lotta per questo liquido prezioso.

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