Rischio disastro ambientale nel mare del Nord: è esplosa una petroliera, quali le conseguenze?
Rischio disastro ambientale nel Mare del Nord, dopo la collisione tra la nave cargo Solong e la petroliera Stena Immaculate: quali sono le conseguenze?
Un evento drammatico ha scosso le acque del Mare del Nord, al largo della costa orientale dell’Inghilterra, gettando un’ombra di preoccupazione sull’ecosistema marino e sulle comunità costiere. La collisione tra la nave cargo Solong e la petroliera Stena Immaculate avvenuta lo scorso lunedì 10 marzo ha innescato un incendio di vasta portata, sollevando gravi timori riguardo a un potenziale disastro ambientale. L’incidente ha avuto un bilancio umano devastante, con la scomparsa di un membro dell’equipaggio, mentre più di 30 persone sono state tratte in salvo in un’operazione di soccorso complessa.
La dinamica dell’incidente
Tutto è avvenuto intorno alle 10 di lunedì mattina, quando la Solong, una nave cargo battente bandiera portoghese, si è schiantata contro la Stena Immaculate, una petroliera statunitense ancorata al largo di Hull, città della contea East Riding of Yorkshire in Inghilterra. La petroliera Stena Immaculate, proveniente da un porto greco, trasportava un carico di 220.000 barili di carburante per jet destinato all’esercito americano, mentre la Solong era in viaggio da Grangemouth in Scozia verso Rotterdam nei Paesi Bassi.
La forza dell’impatto ha causato danni significativi a entrambe le imbarcazioni, innescando un incendio a bordo della Solong e provocando la rottura di almeno un serbatoio di carburante sulla petroliera. Le fiamme, alimentate dal carico infiammabile, si sono rapidamente propagate, creando una situazione di vero caos.
Tempestive le operazioni di soccorso coordinate dalla Guardia Costiera locale, che è riuscita a trarre in salvo 36 membri degli equipaggi di entrambe le navi. Purtroppo l’impatto conta una potenziale vittima, un marinaio della Solong che risulta ancora disperso e le cui ricerche sono state interrotte a causa delle condizioni meteorologiche avverse.
Le incognite sull’impatto ambientale
Un incidente del genere apre a scenari tutt’altro che rassicuranti. Come riporta la BBC, le prime valutazioni delle autorità competenti suggeriscono che l’impatto ambientale potrebbe essere limitato, in quanto una parte del carburante è stata consumata dalle fiamme e un’altra parte è evaporata. Permangono, però, delle incognite significative sulla quantità di carburante effettivamente rilasciata in mare e sulla sua potenziale diffusione.
Il carburante usato per alimentare i jet è una sostanza altamente tossica, che può causare danni irreparabili agli organismi marini e alla fauna selvatica. Le associazioni ambientaliste locali hanno espresso profonda preoccupazione per il potenziale impatto su habitat sensibili e specie protette come colonie di uccelli marini, foche grigie, focene comuni e balenottere minori.
Le indagini sulle cause dell’incidente condotte dalla Maritime Accident Investigation Branch sono ancora in corso e si cerca di ricostruire con esattezza la sequenza degli eventi che hanno portato all’incidente, per valutare così le eventuali responsabilità delle parti. Mentre un solo uomo è stato arrestato – il capitano della Solong -, le autorità stanno adottando misure per contenere la fuoriuscita del carburante, provando così a mitigare gli effetti sull’ambiente, e hanno anche iniziato delle operazioni di bonifica con l’impiego di barriere galleggianti volte a contenere la diffusione della sostanza tossica. Oltre alle barriere galleggianti si stanno servendo anche di skimmer per rimuovere il carburante dalla superficie dell’acqua e della cosiddetta dispersione chimica, che consente di scomporlo finemente in piccole goccioline.
Per le operazioni di bonifica ovviamente occorreranno tempo e risorse significative e la collaborazione tra autorità, compagnie di navigazione e organizzazioni ambientaliste sarà fondamentale per affrontare le conseguenze dell’incidente, prevenendo futuri disastri del genere.