SCIENZA

Samantha Cristoforetti, dieta e allenamento nello spazio: la sfida

Samantha Cristoforetti sulla ISS: come vivono, come si allenano e cosa mangiano gli astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale

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Fonte: ESA/NASA

Samantha Cristoforetti è già stata sulla Stazione Spaziale Internazionale per 199 giorni, 16 ore e 42 minuti tra il 2014 e il 2015, diventando la prima astronauta italiana nello spazio.

Sono passati sette anni dalla prima missione di AstroSamantha sulla ISS, e alcune cose non sono affatto cambiate: nonostante il progresso avanzi come non mai, la vita a gravità zero è ancora oggi una sfida aperta per gli astronauti.

Dieta e allenamento sulla ISS

Samantha Cristoforetti è appena arrivata sulla Stazione Spaziale Internazionale per la sua seconda missione di lunga durata nello spazio. L’astronauta sarà parte dell’esperimento Nutriss dell’Università di Trieste, che punta a capire gli effetti della microgravità sull’organismo femminile per studiare la dieta perfetta per le donne nello spazio.

La dieta di AstroSamantha è già piuttosto dettagliata: 1900 kcal al giorno, tre pasti giornalieri e un apporto equilibrato di carboidrati, vitamine e proteine. I pasti sono stati tutti preparati molto tempo prima del lancio: a meno che non arrivi una consegna a domicilio speciale, il menù della Stazione Spaziale Internazionale non regala grandi sorprese.

Tra i cibi che Samantha Cristoforetti ha portato con sé ci sono sgombro, pomodori secchi, quinoa, avocado e le immancabili tortillas, che gli astronauti usano al posto del pane, per via del divieto assoluto di produrre briciole a gravità zero.

Come ogni astronauta, AstroSamantha si allenerà per circa due ore al giorno: sulla ISS ci sono un tapis-roulant, una cyclette e ARED, un macchinario che simula il sollevamento dei pesi, che gli astronauti usano quotidianamente per mantenere forti ossa e muscoli, protagonista di uno degli ultimi video di AstroSamantha su TikTok.

Ovviamente sul tapis-roulant c’è un’imbracatura, e la cyclette è senza sellino: una delle cose che non sono cambiate di una virgola, dagli anni Settanta a oggi, sono i pezzetti di velcro, le bande e i vari dispositivi “di contenimento” che tentano di trattenere gli oggetti dal fluttuare incontrollati tra i moduli delle stazioni orbitanti.

Fonte foto: ESA/NASA

Mangiare e vivere nello spazio

AstroSamantha ha parlato anche dello “Space Food” su TikTok: non esistono cibi deperibili nello spazio, come frutta fresca o verdure. “Abbiamo tre freezer giganteschi” spiega l’astronauta “ma quelli sono per la scienza”, quindi non c’è molto spazio per i cibi freschi a bordo.

Le pietanze, liofilizzate o disidratate, vengono “cucinate” tramite l’aggiunta di acqua secondo le quantità riportate, in inglese e in russo, sulla confezione. E tutte le confezioni hanno un pezzettino di velcro, per poterle sistemare o “poggiare” sulle pareti della ISS.

Frutta secca e cioccolata si possono mangiare a volontà, così come si fa sulla Terra. E c’è un forno sulla ISS, già piuttosto frequentato dagli astronauti italiani: Paolo Nespoli cucinò la pizza, e Luca Parmitano offrì ai colleghi lasagna alla bolognese e parmigiana di melanzane. Gli astronauti usano molti condimenti, perché nello spazio gli odori e i sapori si affievoliscono: i cibi piccanti sono tra i preferiti sulla ISS.

Quanto alla routine quotidiana, sulla Stazione Spaziale si lavora circa 12 ore al giorno, ma si ha anche il tempo per rilassarsi, riposare e guardare film, o ascoltare della musica – cosa che avviene generalmente all’interno delle cabine in cui si dorme. Diversi astronauti hanno portato con sé degli strumenti musicali, e molto recentemente qualcuno ha addirittura giocato a badbinton all’interno dei moduli della Stazione.

“Ogni giorno è diverso sulla Stazione Spaziale” spiega l’astronauta NASA Shannon Walker, che è stata sulla ISS nel 2021: può capitare di coltivare piante, fare missioni extraveicolari o dover schivare un residuo di immondizia spaziale all’improvviso, o magari ritardare la partenza di giorni e giorni per via del meteo. In ogni caso, da quel che dicono gli astronauti, la sfida è grande tanto quanto il premio.

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