Sappiamo come finirà agli astronauti della NASA bloccati sulla ISS fino a febbraio 2025
Adesso sappiamo come finirà agli astronauti bloccati nello Spazio da giugno 2024: torneranno sulla Terra grazie a SpaceX nel febbraio del 2025
Finalmente ci sono notizie su come finirà per gli astronauti bloccati nello Spazio, sulla ISS, dallo scorso giugno.
La NASA non potrà far altro che riportare sulla Terra lo Starliner della Boeing senza i due membri dell’equipaggio, i quali torneranno sul nostro pianeta solo a febbraio 2025, grazie a SpaceX.
L’incredibile avventura degli astronauti bloccati nello Spazio
Da qualche tempo stiamo seguendo la (dis)avventura dei due astronauti bloccati in orbita sulla ISS. Adesso è arrivato il verdetto sul loro recupero: la NASA ha deciso di riportare sulla Terra la navicella Starliner della Boeing senza gli astronauti Butch Wilmore e Suni Williams che, pertanto, resteranno a bordo.
I due si trovano nello Spazio dal 5 giugno 2024 a causa di problemi tecnici alla navetta e, così, proseguiranno la loro missione come parte dell’equipaggio della Expedition 71/72 fino a febbraio 2025.
Solo allora il loro rientro sulla Terra avverrà tramite una navicella Dragon, nell’ambito della missione Crew-9 di SpaceX, insieme ad altri due membri dello staff. Questa decisione è stata comunicata dalla NASA in seguito alle difficoltà incontrate dalla stessa Starliner che, si prevede, potrà lasciare autonomamente la Stazione Spaziale all’inizio di settembre per effettuare il suo rientro e atterraggio sul nostro pianeta, ma senza trasportare esseri umani.
Bill Nelson, amministratore della NASA, ha commentato il provvedimento ricordando come i voli spaziali abbiano sempre una certa percentuale di rischio. Egli, inoltre, ha sottolineato che la decisione di trattenere gli astronauti sulla ISS, e di far rientrare la Starliner senza equipaggio umano, è stata presa nell’ottica di garantire la massima sicurezza, che rappresenta uno dei valori fondamentali dell’agenzia.
La missione Crew-9 di SpaceX
Nel frattempo, la missione Crew-9 di SpaceX inizialmente pianificata con un equipaggio di quattro astronauti, non verrà lanciata prima del 24 settembre. NASA e SpaceX stanno lavorando su diversi aspetti tecnici per preparare al meglio il lancio. Tra questi, c’è la riconfigurazione dei sedili all’interno della capsula Dragon e il loro adattamento per consentire il trasporto di un maggiore carico, comprese le attrezzature personali e le tute spaziali appositamente progettate per Wilmore e Williams.
Si tratta di preparativi necessari per garantire che la capsula Dragon sia in grado di ospitare comodamente i due astronauti e i relativi materiali di supporto per il volo.
La missione Crew-9 partirà dallo Space Launch Complex-40, situato presso la Cape Canaveral Space Force Station, in Florida. Questo volo rappresenterà la nona missione di rotazione degli equipaggi verso la Stazione Spaziale Internazionale nell’ambito del programma Commercial Crew della NASA.
Tale programma, avviato in collaborazione con l’industria aerospaziale statunitense, ha come obiettivo la creazione di un sistema di trasporto spaziale sicuro, affidabile ed economicamente sostenibile, capace di trasportare astronauti da e verso la ISS.
La vicenda della Starliner, progettata dalla Boeing, rappresenta una delle sfide più significative del programma Commercial Crew. La navetta, parte di un’iniziativa che mira a rompere la dipendenza dagli altri paesi per il trasporto degli astronauti nello spazio, ha dovuto affrontare vari ostacoli tecnici nel corso del suo sviluppo. In particolare, il ritardo nel lancio e i problemi che hanno impedito il volo con equipaggio, continuano a sollevare domande sulla capacità della Boeing di competere in un settore che vede SpaceX guadagnare un ruolo sempre più dominante.
Nonostante queste difficoltà, la NASA resta fiduciosa nelle capacità della Boeing di risolvere i problemi e di contribuire al programma spaziale americano. Tuttavia, la sicurezza deve essere la priorità assoluta, e la decisione di riportare sulla Terra lo Starliner senza equipaggio è un segno di quanto sia fondamentale garantire l’attento monitoraggio di ogni volo, in modo tale che tutte le misure di sicurezza siano rispettate.
Per quanto riguarda SpaceX, finora ha dimostrato di poter offrire un servizio affidabile e, con il programma Crew, ha permesso agli Stati Uniti di riprendere il controllo diretto delle missioni con equipaggio verso la ISS, dopo anni di dipendenza dai veicoli russi Soyuz.