Scarabeo della corteccia, il parassita pericoloso per le piante: come riconoscerlo
È piccolissimo ma può diventare letale per piante e alberi: lo scarabeo della corteccia è un parassita che è bene imparare a riconoscere.
Lo scarabeo della corteccia (Curculionidae, Scolytinae) è diffusissimo in Europa. Le dimensioni molto piccole potrebbero trarre in inganno: sembra impossibile, ma questi coleotteri sono in grado di decimare intere foreste. Sono parassiti a tutti gli effetti dei quali esistono centinaia di specie diverse, la gran parte delle quali si nutre dello strato interno della corteccia degli alberi (floema). Rappresentano un vero pericolo e per tale ragione è importante imparare a riconoscerli.
Caratteristiche e comportamento
Vediamo nel dettaglio come effettivamente possiamo riconoscere lo scarabeo della corteccia (o meglio, le diverse specie di curculionidi). Questi coleotteri in genere sono grandi da 2 a 8 millimetri e hanno un colore marrone scuro-nero. Un’infestazione è letale per gli alberi perché sono in grado di distruggerli in tempi brevi, anche quando si tratta di specie molto grandi.
Lo scarabeo della corteccia riesce a perforare la corteccia, appunto, deponendovi le uova. La pericolosità è data sia dagli esemplari adulti che dalle stesse larve, che a loro volta possono danneggiare irreparabilmente il tessuto connettivo presente nella corteccia interna (o “libro”) dello stelo delle piante.
Lunghi periodi di siccità – che, come ben sappiamo, stanno diventando ormai la prassi e si protraggono sempre più – fanno sì che piante e alberi non riescano a difendersi come dovrebbero e, al contempo, favoriscono la proliferazione di questi parassiti. Le infestazioni si verificano in genere quando i coleotteri escono dal periodo di letargo (dopo l’inverno), quindi vanno alla ricerca di luoghi adatti alla deposizione delle uova e alla moltiplicazione, che avviene in tempi molto rapidi. Nutrendosi della fibra degli alberi, tra la corteccia e l’alburno, interrompono il trasporto dei nutrienti e dell’acqua dalle radici e alle cime. Ed ecco perché l’albero muore.
Per restare aggiornato sulle ultime news di Libero Tecnologia e sulle migliori offerte del giorno, iscriviti gratis al nostro Canale Telegram: clicca qui.
Quali sono le specie più comuni
Tra le specie più comuni di scarabeo della corteccia possiamo menzionare:
- Ips typographus (bostrico tipografo), una delle specie più conosciute e dannose che predilige le conifere, in particolare l’abete rosso (per questo si chiama anche “bostrico dell’abete rosso”). Gli esemplari adulti scavano gallerie nella corteccia mentre le larve di nutrono del floema, provocando così gravi danni alle foreste di conifere, specialmente in condizioni di stress idrico;
- Dendroctonus ponderosae (scolitide del Pinus ponderosa), che attacca principalmente i pini come si evince dal nome, scavandovi all’interno gallerie nelle quali le femmine depongono le uova. È diffuso principalmente nelle foreste del Nord America;
- Phloeotribus scarabaeoides (fleotribo dell’olivo), conosciuto anche come “punteruolo dell’olivo” perché attacca principalmente questi alberi, scavando gallerie nella corteccia dei rami e del tronco e causandone in breve il totale deperimento, quindi la morte. Va da sé che la sua presenza può essere letale per le coltivazioni.
Come fermare l’infestazione
L’unico modo per interrompere questo ciclo distruttivo è abbattere gli alberi infestati, avendo cura di smaltirli nel modo corretto così da eliminare ogni eventuale presenza residua di uova o larve. Lo scarabeo della corteccia può essere un problema anche per giardini e ambienti domestici, dove l’utilizzo dei classici insetticidi è pressoché inutile. Dal momento che gli alberi in sofferenza, per via della siccità e della mancanza di nutrienti, sono terreno fertile per la riproduzione di questi parassiti, è bene avere cura di piante e alberi così da evitare la possibilità di un’infestazione.