SCIENZA

Un nuovo giacimento di gas è stato scoperto in mare

L'esplorazione aveva in realtà l'obiettivo di trovare nuovi giacimenti di petrolio, invece i ricercatori si sono trovati di fronte a questa fonte di energia ormai sempre più importante

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Fonte: 123rf

Non è una buona notizia: nei mari della Norvegia è stato trovato un giacimento di gas condensato. Ciò fa tornare alta l’attenzione per le risorse energetiche che si trovano (o potrebbero trovarsi) sul fondo del mare, nonostante le trivellazioni nelle profondità delle acque terrestri siano oggetto di discussione per l’impatto comprovato sugli ecosistemi oceanici. Le operazioni e le conseguenti scoperte ed estrazioni non si fermano, a dispetto dei molteplici allarmi lanciati dalla comunità scientifica.

La scoperta del giacimento

A rinvenire il giacimento è stata la società offshore norvegese Equinor. Negli scorsi giorni la squadra di Equinor era al lavoro 260 km a sud-ovest di Brønnøysund, anche se l’obiettivo era quello di trovare un’area ricca di petrolio sfruttando le arenarie del Giurassico inferiore nella parte inferiore della Formazione Tilje. Perforando i fondali, invece, il team si è imbattuto nel gas condensato.

Precisamente, con un’apposita comunicazione alla stampa, Equinor ha riferito che durante le operazioni di trivellazione del pozzo 6406/2-L-2 H è appunto emersa una colonna di gas di circa 30 metri, cosa che ha portato ad approfondire la disponibilità di questa risorsa, presente a quanto pare sia nelle parti inferiori che superiori della Formazione Tilje. Le proprietà del giacimento sono considerate buone e il pozzo è stato perforato a 6.075 e 5.045 m sotto il livello del mare.

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Perché il gas condensato è importante?

Il gas condensato rilevato dalla piattaforma Transocean Spitsbergen di Equinor è importante perché si tratta di una miscela naturale di idrocarburi. In generale, pur essendo una fonte di energia fossile (e dunque non rientrando in alcun modo tra le energie rinnovabili) è considerato più pulito rispetto al petrolio o al carbone, perché il suo processo di combustione impatta meno sull’atmosfera grazie a una ridotta emissione di anidride carbonica e di altri inquinanti atmosferici.

Attualmente il gas condensato è la terza fonte di energia al mondo ed utilizzata per produrre elettricità, per gli impianti di riscaldamento, per cucinare e anche come combustile per automobili e altri veicoli. Non solo: questo tipo di gas viene anche utilizzato per consentire il corretto svolgimento di determinati processi industriali, ed è fondamentale a livello internazionale per la produzione di prodotti chimici.

Dove si trova il gas naturale?

Il gas condensato (o naturale) viene estratto in diversi modi e si trova in differenti luoghi, che per altro ne influenzano la qualità e la composizione. In linea generale, però, si estrae dal sottosuolo o proprio dai fondali marini, per un motivo molto semplice: è il prodotto della decomposizione di materia organica (vegetali o organismo marini) che rimanendo in profondità viene sottoposta a pressioni elevate e a temperature altissime, per periodi di tempo lunghissimi.

Nel corso di milioni di anni, la materia organica continua a mutare in idrocarburi gassosi (principalmente metano) e rimane “intrappolata” in strutture geologiche, falde acquifere o rocce porose. Come abbiamo già detto, purtroppo, la sua estrazione non è affatto innocua per l’ambiente: sottosuoli e fondali vengono perforati per trovare il giacimento e poi il giacimento stesso viene trivellato. In più, una volta estratto, il gas deve essere purificato mediante processi complessi e nocivi.

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