SCIENZA

Scoperta una "megastruttura" preistorica: era sommersa dalle acque del Baltico

Una struttura così non si era mai vista, rimasta nascosta per migliaia di anni sotto le acque del Mar Baltico: la scoperta in Germania.

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Nel 2021 gli scienziati a bordo di una nave da ricerca, impegnata nella navigazione di un tratto del Mar Baltico, avevano notato delle strane pietre sommerse al largo della costa tedesca. A distanza di anni finalmente sappiamo di cosa si tratta: i ricercatori hanno affermato che potrebbe essere la più antica “megastruttura” artificiale mai trovata in Europa. Un muro costruito dai cacciatori dell’Età della Pietra, chiamato Blinkerwall.

Trovata una “megastruttura” da caccia sommersa nel Baltico

La scoperta è stata descritta nell’articolo A submerged Stone Age hunting architecture from the Western Baltic Sea, pubblicato nella rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) lo scorso 12 febbraio. I ricercatori hanno calcolato che la “megastruttura”, il Blinkerwall, è composta da oltre 1.300 pietre e da circa 300 massi di dimensioni più grandi, posizionati in modo molto specifico lungo il fondale marino nella baia di Meclemburgo per quasi 1 km, formando un muro che raggiunge mediamente un’altezza di 45 cm.

Non c’è modo per spiegare la presenza di una simile struttura se non l’opera umana. È molto probabile che si tratti di un muro costruito circa 10.000 anni fa dai cacciatori-raccoglitori che vagavano per la regione dopo il ritiro della calotta glaciale Weichseliana probabilmente per intrappolare la renna eurasiatica (Rangifer tarandus), preda comuni in quell’area, così da portare a casa il “bottino” in modo più semplice. I cacciatori, in sostanza, hanno attinto al comportamento naturale degli animali ricreando il percorso lineare che abitualmente seguirebbero lungo corsi d’acqua e ruscelli. Hanno dato loro una “traccia” da percorrere, salvo poi trovarvi alla fine in una trappola a “collo di bottiglia” per la cattura.

La vita dei primi cacciatori-raccoglitori europei

Come ha affermato a New Scientist uno dei ricercatori e autori dello studio, Marcel Bradtmöller, archeologo dell’Università di Rostock in Germania, è altamente probabile che il muro sia stato costruito dai membri della cultura di Kongemose, una comunità di cacciatori-raccoglitori mesolitici della Scandinavia e all’origine della cultura di Ertebølle vissuti tra il 6.000 e il 5.200 a.C..

Questi cacciatori-raccoglitori utilizzavano strumenti di pietra e cacciavano cervi e cinghiali per nutrirsi, ma una delle loro principali fonti di cibo erano appunto le mandrie di renne, che migravano stagionalmente attraverso il paesaggio post-glaciale scarsamente vegetato.

I ricercatori sono concordi nell’affermare che il Blinkerwall rappresenta ad oggi una delle più antiche strutture di caccia mai documentate, nonché una delle più grandi strutture europee risalenti all’Età della Pietra. Me c’è di più, perché la scoperta suggerisce che i primi cacciatori-raccoglitori europei (popolazione che all’epoca non superava i 5.000 membri) plasmavano il loro ambiente in modo più complesso di quanto creduto finora.

Costruzioni simili sono state trovate in altre aree come la baia di Wismar e lungo la costa del Meclemburgo-Pomerania Anteriore, ma anche in luoghi geograficamente più distanti come la Giordania e l’Arabia Saudita, ma sempre con delle differenze sostanziali (le prime, ad esempio, risalgono a Mesolitico e Neolitico). Le uniche che realmente sia avvicinano al Blinkerwall sono quelle rinvenute nel fondale del Lago Huron, uno dei Grandi Laghi dell’America settentrionale.

“Nel complesso, le indagini possono dare un contributo significativo alla comprensione della vita, dell’organizzazione e dei metodi di caccia dei cacciatori-raccoglitori dell’Età della Pietra”, ha affermato il dottor Jens Schneider von Deimling, ricercatore presso la Kiel University.

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