È stata scoperta una nuova specie di "palma fantasma"
Tra le nuove specie descritte nel 2024 c'è anche la "palma fantasma" originaria del Borneo, che si distingue dalle altre per via di caratteristiche uniche.
Nel 2024 sono state scoperte tante nuove specie tra piante e funghi in tutto il mondo, dall’Inghilterra al Camerun, dalla Guinea alle foreste dell’Indonesia. I ricercatori dei Royal Botanic Gardens di Kew ne hanno registrate e descritte, in particolare, ben 172. Tra queste emerge la “palma fantasma“, nome scientifico Plectocomiopsis hantu, una pianta rampicante originaria del Borneo.
La “palma fantasma” nel Borneo
Svelare gli aspetti più insoliti e peculiari della biodiversità del Pianeta è uno degli obiettivi primari degli scienziati e dei partner che collaborano con il Kew Royal Botanic Gardens di Londra, un impegno volto anche alla conservazione della stessa: “Comprendere e proteggere piante e funghi per il benessere delle persone e il futuro di ogni forma di vita sulla Terra”, scrivono nella loro pagina di presentazione.
Soltanto quest’anno la squadra di esperti ha descritto 149 piante e 23 funghi sconosciuti alla scienza, introducendo inoltre diversi generi e persino una nuova famiglia di piante. Nella Kew’s Top 10 New Species of 2024 è stata posta l’attenzione a dieci di queste specie in particolare, tra le quali spicca Plectocomiopsis hantu.
Ribattezzata “palma fantasma” o “palma spettrale”, Plectocomiopsis hantu era già nota alle comunità locali del Borneo – Malesia e Indonesia – ed era già stata prelevata e conservata in una collezione di erbari. Ci è voluto quasi un secolo prima che venisse descritta come nuova specie e, finalmente, così è stato.
La popolazione del Borneo è solita chiamarla wi mukoup o wee mukup, mentre gli scienziati le hanno dato il nome scientifico di Plectocomiopsis hantu, parola locale che significa letteralmente “fantasma”. Un nome non casuale, com’è ovvio: si tratta di un rattan (palma rampicante) che cresce in tre località all’interno o in prossimità di habitat protetti dalla foresta pluviale, caratterizzato da steli grigi e foglie con la parte inferiore bianca. Questo aspetto tanto particolare rende difficile individuarla tra la vegetazione ma le comunità locali la usano da tempo per fare cesti e per gustare le sue radici.
Le nuove straordinarie specie scoperte nel 2024
Come anticipato, Plectocomiopsis hantu non è l’unica nuova specie descritta nel 2024 e la classifica di Kew ne estrapola altre nove, altrettanto interessanti. Tra le piante sono state individuate, ad esempio, le Afrothismiaceae originarie dell’Africa occidentale – come si evince dal nome – che non si nutrono di luce (fotosintesi clorofilliana) ma entrando in simbiosi con una serie di funghi sotterranei alla base della produzione degli zuccheri utili per la crescita delle piante stesse. Non si tratta di certo delle prime piante che hanno abbandonato la fotosintesi clorofilliana: possiamo menzionare la Dendrophylax lindenii, orchidea dei Caraibi, o ancora le Voyria, piante endemiche dell’America centrale e meridionale.
E a proposito di funghi, tra le nuove specie incluse nella top 10 dobbiamo menzionare i funghi del genere Phellodon provenienti dai boschi vicino a Tunbridge Wells e Windsor (Inghilterra) e Abernethy (Scozia), noti per avere file di protuberanze simili a denti anziché “branchie” o “pori” sotto al cappello. Phellodon frondosoniger, in particolare, è un fungo di colore nero intenso come l’inchiostro che cresce all’ombra di alberi a foglia larga come le querce.