Sono state trovate oltre 60 impronte di dinosauro, è la più alta concentrazione documentata
Oltre 60 impronte di dinosauro sono state scoperte su una lastra di pietra nascosta in una scuola in Australia: è la più alta concentrazione mai rinvenuta
In Australia sono state trovate oltre 60 impronte di dinosauro su una lastra di pietra dimenticata per anni all’interno di una scuola. Si tratta di una delle più rilevanti scoperte sulla preistoria mai fatte, ed è avvenuta quasi per caso.
Scoperte oltre 60 impronte di dinosauro
Sula costa centrale del Queensland, un’incredibile scoperta ha attirato l’attenzione di esperti e curiosi: oltre 60 impronte di dinosauro, che costituiscono la più alta concentrazione di orme fossili mai documentata in Australia. L’oggetto di questo sensazionale ritrovamento è una lastra di pietra bianca, rimasta nascosta per oltre vent’anni nella scuola superiore statale di Biloela, un piccolo angolo di Australia che, fino a quel momento, non aveva mai immaginato di ospitare un simile tesoro paleontologico.
Questa lastra, che misura appena un metro quadrato, si è rivelata contenere ben 66 impronte fossilizzate provenienti da 47 dinosauri differenti. Secondo l’analisi condotta dal Dott. Anthony Romilio, ricercatore presso l’Università del Queensland, le impronte risalgono al periodo Giurassico Inferiore, circa 200 milioni di anni fa. Le orme appartengono ad un piccolo dinosauro erbivoro, chiamato Anomoepus scambus, che camminava su due zampe e aveva un corpo robusto, gambe lunghe e braccia corte.
Ciò che rende la scoperta particolarmente importante è che, fino ad oggi, non erano stati mai trovati resti scheletrici di Anomoepus in Australia, ma le impronte confermano la presenza di questo animale nel continente durante il Giurassico Inferiore. «Non abbiamo le loro ossa, ma sappiamo che erano qui», afferma Romilio, sottolineando come queste impronte rappresentino una prova tangibile della fauna preistorica che abitava la regione. Le tracce, ritrovate in diverse località circostanti, come Biloela, Callide, Carnarvon Gorge e Mount Morgan, indicano una popolazione abbondante di Anomoepus in questa parte dell’Australia.
Le oltre 60 impronte di dinosauro sulla lastra formano 13 distinti “sentieri” che insieme costituiscono circa la metà delle orme documentate. Secondo Romilio, sono state probabilmente lasciate durante un periodo di tempo che va da giorni a settimane, mentre gli animali camminavano attraverso un paesaggio di fango coperto da acqua bassa, magari attraversando un piccolo fiume. «Era un sistema fluviale che depositava sedimenti», aggiunge il ricercatore, che suggerisce come questo fosse un ambiente ideale per il passaggio dei dinosauri.
La fauna preistorica presente in Australia
La lastra di pietra, in precedenza ritrovata nel 2002 presso la miniera di Callide, era stata inizialmente ignorata fino a quando la comunità locale non ha preso contatto con Romilio, dopo aver visto i suoi studi sulle impronte di dinosauro nei pressi di Mount Morgan. La sua importanza è passata inosservata per decenni: finalmente questa pietra sta ricevendo il riconoscimento che merita. Adesso la lastra sarà esposta nell’ufficio del consiglio comunale della Banana Shire, una condivisione del patrimonio paleontologico che rende orgogliosa tutta la comunità.
La scoperta ha avuto un impatto profondo sulla consapevolezza locale, come sottolineato dal sindaco della Banana Shire, Nev Ferrier, che ha dichiarato: «Tutto ciò è grandioso, non solo per Biloela, ma per tutta l’Australia. Chi avrebbe mai pensato che una semplice roccia appoggiata nell’ingresso della scuola per anni si sarebbe rivelata una delle scoperte fossili più importanti del Paese? Questo dimostra che la nostra regione è ricca di sorprese».
Nonostante non siano stati ancora rinvenuti resti ossei di Anomoepus in Australia, Romilio è fiducioso che altre scoperte possano essere fatte grazie alla segnalazione di cittadini che potrebbero imbattersi in fossili rilevanti. «Per quanto riguarda i fossili in Australia, la maggior parte di essi non viene trovata dai paleontologi – sono altre persone che alzano la mano e chiedono se ciò che hanno trovato è importante o meno», afferma Romilio, con la speranza che questo ritrovamento possa aprire la strada a future avventure paleontologiche.
La ricerca che ha messo in luce la straordinarietà della scoperta di oltre 60 impronte di dinosauro è stata pubblicata sulla rivista Historical Biology, dando così il giusto risalto a una delle più affascinanti rivelazioni sulla preistoria mai fatte in Australia.