In Inghilterra sono emerse centinaia di impronte di dinosauri del Giurassico
Centinaia d'impronte di dinosauri sono state scoperte per caso in una cava in Inghilterra: appartengono ad animali erbivori e carnivori
Emerge dal passato un affascinante spaccato della vita preistorica grazie alla scoperta di centinaia d’impronte di dinosauri nel sud dell’Inghilterra, nella cava di Dewars Farm, Oxfordshire.
Questo straordinario ritrovamento, datato a circa 166 milioni di anni fa, può aiutare a fare chiarezza su un periodo del Giurassico in cui i giganti della preistoria dominavano il paesaggio.
La più grande scoperta di impronte di dinosauri
Gli studiosi delle Università di Oxford e Birmingham hanno identificato cinque grandi piste di orme nella cava di Dewars Farm: in particolare, una si estende per oltre 150 metri. Quattro di questi tracciati sono attribuiti ai sauropodi erbivori, probabilmente del genere Cetiosaurus, mentre la quinta, con caratteristiche impronte tridattili ben riconoscibili, appartiene a un carnivoro: il leggendario Megalosaurus.
Il Cetiosaurus, lungo fino a 18 metri, era un imponente dinosauro erbivoro dal collo lungo, parente del Diplodocus, che si muoveva probabilmente in mandrie attraverso il territorio di quella che un tempo era una laguna poco profonda. Al contrario, il Megalosaurus, un predatore lungo circa 9 metri, lasciava tracce ben distinguibili grazie alle sue zampe dotate di tre dita artigliate.
Tale distinzione ha permesso agli studiosi di attribuire con certezza i segni ritrovati a ciascuna specie, offrendo un quadro dettagliato di come queste creature condividevano lo stesso ecosistema.
Le piste di orme, che testimoniano il passaggio degli antichi animali, sono state scoperte quasi per caso lo scorso giugno da un operaio della cava. Durante i lavori di rimozione di uno strato di argilla, Gary Johnson ha notato delle irregolarità nel terreno, dando così avvio a una scoperta scientifica eccezionale.
In seguito, un team composto da oltre cento persone, tra paleontologi, studenti e volontari, ha lavorato instancabilmente per riportare alla luce le orme, realizzare calchi e scattare oltre 20.000 fotografie, alcune anche tramite droni. Questi strumenti hanno consentito di creare modelli tridimensionali dettagliati delle impronte, offrendo agli studiosi un’opportunità unica per analizzare le modalità di movimento e velocità di questi dinosauri.
I dinosauri erbivori e carnivori vivevano insieme?
Uno degli aspetti più intriganti della recentissima scoperta è che la pista del Megalosaurus s’incrocia con una di quelle attribuite ai sauropodi erbivori. Un fatto che ha suscitato subito domande sulla possibilità di un’interazione diretta tra i due animali. Sebbene le orme non forniscano prove concrete di uno scontro o di una caccia, è avvincente immaginare un momento in cui questi giganti del Giurassico condivisero lo stesso spazio, lasciando tracce indelebili del loro passaggio.
La conservazione delle orme è altrettanto incredibile. Secondo Richard Butler, paleobiologo dell’Università di Birmingham, è possibile che una tempesta abbia depositato rapidamente sedimenti sulle tracce fresche, preservandole nel tempo. Questo processo naturale avrebbe creato una sorta di “istantanea” del periodo definito come Giurassico medio, oggi accessibile grazie alle moderne tecniche di scavo e analisi.
Tuttavia, il ritrovamento di impronte di dinosauri non è un evento del tutto raro. Anche in altre parti del mondo, tra cui l’Italia, esistono siti simili: basti pensare ai segni di anfibi e rettili risalenti a 280 milioni di anni fa identificate in Valtellina e appartenenti a un’epoca persino anteriore all’avvento dei dinosauri.
Nel caso della cava di Dewars Farm, però, la qualità del ritrovamento è eccezionale. Le piste sono straordinariamente lunghe e offrono anche una quantità senza precedenti di dettagli utili per la ricerca paleontologica. In passato, impronte di dinosauri erano state già individuate nella stessa area, ma le fotografie dell’epoca non avevano la risoluzione necessaria per studi approfonditi. Con l’ausilio delle tecnologie attuali, come droni e modelli 3D, gli scienziati possono ora studiare queste tracce con una precisione senza pari.
La possibilità di osservare le impronte lasciate da animali vissuti milioni di anni fa permette di avvicinarci a un passato remoto, di comprendere meglio le dinamiche ecologiche di un’era lontana e di apprezzare la complessità della storia della Terra. Le orme della cava di Dewars Farm sono, a tutti gli effetti, una finestra su un mondo perduto, un ricordo fossile che continua a raccontare storie di giganti preistorici.